Recensione Saved! (2004)

L'ispirazione è geniale e riesce nell'intento di sfruttare la vena ironica per raccontare l'ossessione religiosa che ci coinvolge, che causa guerre e paci, che innalza verso l'infinito o fa sprofondare nell'inferno.

Santo cinema

"God save the school", si potrebbe dire dopo avere visto questa sorta di American pie cattolico. La commistione di religiosità (estrema) e di licealità rende di fatto Saved! un film ironico, intelligente con continue sorprese.

La protagonista è Mary (Jena Malone), studentessa dell'ultimo anno all'American Eagle Christian High School, fidanzata a un ragazzo belloccio che improvvisamente si scopre gay. Uno schock totale che le suscita visioni mistiche. Per salvarlo dalla sua convinzione, Mary decide di "darsi", come se si votasse al Signore, e sacrifica il proprio corpo per la causa. Sfortunatamente questo suo atto estremo porta a delle conseguenze impreviste che cambieranno il rapporto di Mary con le sue amiche e con il mondo che le sta intorno.

Apparentemente parte del filone giovani studentelli pruriginosi, Saved! va molto oltre. Ironizza sull'essere cattolici convinti, con tutti gli stereotipi del caso, all'americana, come professano i predicatori. I canti corali inneggianti a Dio, le preghiere continue, il comportamento moralmente (ma non operativamente) corretto. Sono i personaggi che animano questo palcoscenico religioso, con i loro modi di fare da diciottenni che forse hanno altre cose per la testa. C'è la capogruppo (Mandy Moore) che raduna tutti intorno a lei cercando di correggere chi trasgredisce. C'è il ragazzo in sedia a rotelle (Macaulay Culkin) con lo spirito allegro e trasgressivo; c'è la ragazza ebrea cacciata da tutte le altre scuole che deve iscriversi all'istituto cattolico. L'ispirazione è geniale e riesce nell'intento di sfruttare la vena ironica per raccontare l'ossessione religiosa che ci coinvolge, che causa guerre e paci, che innalza verso l'infinito o fa sprofondare nell'inferno.
Brian Dannelly decide di girare un film oltragggioso in alcune sue parti ma politically correct per non irritare il grande pubblico sfruttando gli attori come mezzi di comunicazione. Loro sono la parola, veicoli del pensiero del regista e dello sceneggiatore. Siate aperti di mente, questo film vi farà ridere e sorridere più di una volta, ripercorrendo tutti gli stereotipi del genere facendo scorrere le immagini e lasciandoci divertire.
Torniamo al liceo. Croce e delizia.