Recensione Insidious (2010)

Assistito a livello produttivo dal regista di Paranormal Activity Oren Peli ed a livello narrativo dall'amico Leigh Whannell, che insieme a lui ha dato vita alla saga di Saw, il regista James Wan sceglie di riscoprire un suo vecchio amore e di abbandonare definitivamente il torture porn per cimentarsi con l'inflazionatissimo filone delle case stregate confezionando un horror-thriller ibrido di grande impatto visivo sullo spettatore.

Un'insidiosa eredità

Renai e Josh Lambert si sono appena trasferiti con i loro tre figli piccoli in una nuova bellissima villetta, ma è da quando hanno traslocato che sembra essere calata sulla famiglia una coltre di negatività. Le cose precipitano quando il piccolo Dalton, il maggiore dei tre, cade accidentalmente da una scala e batte la testa. In un primo momento non sembra nulla di grave, ma il mattino seguente, quando è ora di andare a scuola, il papà si accorge che il bambino è privo di sensi. Arrivati in ospedale i Lambert apprendono la triste notizia: Dalton è in una strana forma di coma e, pur non avendo riportato danni cerebrali, non risponde agli stimoli. Un'anomalia che i medici non riescono a spiegare e che costringerà per i tre mesi successivi Renai e Josh a trasferire il bambino a casa e ad affrontare le costose cure mediche di un'assistenza a domicilio. E' proprio nel momento in cui il bambino torna nella sua cameretta che iniziano ad accadere cose strane: rumori, allarmi che scattano nel cuore della notte facendo balzare il cuore in gola, voci e presenze in giro per la casa che iniziano a terrorizzare Renai durante le giornate che trascorre da sola con i tre bambini.
Preoccupato per lo stato mentale della moglie e per la sicurrezza dei bambini, Josh decide che è arrivato il momento di lasciare la casa. Un nuovo trasloco, una nuova casa ma le cose purtroppo non cambiano. In aiuto della coppia arriva a questo punto Lorraine, la madre di Josh, che comprendendo alla perfezione lo stato d'animo di Renai, decide di chiamare in causa Elise, una sua vecchia amica medium. Dopo aver mandato in ricognizione i suoi due impavidi assistenti, la donna entra in casa comprendendo immediatamente che il problema che affligge la famiglia è da attribuire unicamente al piccolo Dalton.


Una casa stregata con orologi a pendolo, la solita soffitta impolverata, medium, i ben noti scricchiolii e le ben note voci inquietanti, con cavalli a dondolo e porte che si muovono da soli, musiche angoscianti, sangue, demoni e sedute spiritiche. Tutti elementi visti e rivisti mille volte che Wan assembla in maniera personalissima grazie alla sua spiccata capacità di maneggiare e amalgamare generi cinematografici. James Wan riesce nel suo Insidious a ribaltare i canoni dell'horror classico, giocando con essi senza privarsi (e privarci) del piacere di omaggiare i grandi capolavori e sfruttando interessanti movimenti di macchina e brillanti invenzioni di regia capaci di conferire all'opera una modernità e un personalissimo tocco grottesco che sorprendono e intrattengono piacevolmente. Assistito a livello produttivo dal regista di Paranormal Activity Oren Peli e a livello narrativo dall'amico Leigh Whannell, che insieme a lui ha dato vita alla saga di Saw - L'enigmista, Wan sceglie di riscoprire un suo vecchio amore e di abbandonare definitivamente il torture porn di Saw per cimentarsi con l'inflazionatissimo filone delle case stregate confezionando un horror-thriller ibrido di grande impatto visivo sullo spettatore. Si sbizzarrisce infatti con una serie interminabile di flashback, citazioni e interessanti approfondimenti ispirandosi ovviamente a L'Esorcista passando per Poltergeist, Shining, Nightmare - Dal profondo della notte, lo stesso Paranormal Activity, Amityville Horror e non mancano neanche personaggi ai limiti della follia in stile David Lynch.

Bravissima Rose Byrne a conferire la giusta umanità e il giusto realismo al personaggio cardine del film e, nel ruolo della medium, l'inquietante Lin Shaye; fastidiosa e totalmente senza carisma l'interpretazione di Patrick Wilson, intrappolato per tutto il tempo in un'espressione tra il "possibile che stia accadendo proprio a me?" e il bello addormentato nel bosco, mentre fa sicuramente piacere la partecipazione nel ruolo della mamma di Josh di Barbara Hershey, splendida protagonista di Ritratto di signora e Hannah e le sue sorelle, ma soprattutto di quel piccolo cult che fu Entity di Sidney J. Furie (uscito nel 1982), uno degli horror-thriller più interessanti e inusuali del filone demoniaco.
Divertenti i siparietti offerti dai due assistenti della medium, esperti di campi energetici e di riprese audio/video sempre in competizione l'uno con l'altro (uno dei quali è interpretato dal co-sceneggiatore Leigh Whannell), capaci di regalare al film un guizzo inatteso. Dopo un invitante incipit infatti il film purtroppo perde un pò l'orientamento e si fa sbrigativo e facilone per poi risalire di intensità verso il finale mostrandoci una versione del tutto inedità dell'Aldilà e terminando con un colpo di scena che rincuora tutti i fan del genere e, ovviamente, apre le porte ad un possibile sequel.
Non un film memorabile, ma considerato l'argomento trattato sicuramente uno tra i più riusciti degli ultimi tempi, godibile, spaventoso e sorprendente, capace di osare senza timori reverenziali e di offrire momenti di puro terrore anche ai più smaliziati e a quelli che di case spiritate e possessioni demoniache ne hanno viste davvero a vagonate. Un risultato di ottimo livello quello di Insidious, soprattutto considerando il fatto che il film ha incassato 92 milioni, 54 dei quali provenienti dagli Usa (totalizzando lo stesso totale casalingo di Scream 4 e ben 10 milioni in più di Saw 3D), a fronte di appena un milione e mezzo di costo. Un rapporto "qualità-prezzo" decisamente fruttuoso .

Movieplayer.it

3.0/5