Recensione Il bambino della domenica (2008)

Ne 'Il bambino della domenica', il pugilato è un appassionante pretesto per raccontare la storia di un uomo e di un bambino che fanno a pugni con il mondo.

Pugni contro la mafia

Il pugilato arriva in tv con una storia appassionante che racconta la tormentata vita di un boxeur e il suo incontro salvifico con un bambino abbandonato.
Il bambino della domenica è un film in due puntate (in onda domenica 18 e lunedì 19 maggio in prima serata su RaiUno) che incrocia il destino di due anime scontrose ma intimamente buone.
La storia ha come protagonista un pugile siciliano, Marcello La Spada (interpretato da Giuseppe Fiorello), ragazzo cresciuto per strada e tirato su a suon di cazzotti in una palestra di pugilato vecchio stile, che si ritrova da adulto a realizzare il sogno di diventare un campione ma a carissime spese.
Per mantenere fede ai suoi principi, Marcello dovrà scontrarsi con la malvivenza e il sistema corrotto che manovra la sua città ed in particolare lo sport che lui ama più di ogni altra cosa. La sua onestà non riuscirà facilmente a sconfiggere il mostro della mafia: tradito dal suo migliore amico Saro (David Coco) che lo fa squalificare per doping, lo sfortunato boxeur perderà la sua credibiltà di atleta, oltre all'amore e il rispetto di tutti. Quando sua moglie Anna (Anita Caprioli) se ne va di casa, viene denigrato al lavoro ed in palestra viene accolto da fischi e insulti, e ogni speranza sembra perduta. Vittima di ingiuste sofferenze, Marcello sembra aver smarrito la stima in sè stesso e la fiducia negli altri, ma sarà l'amicizia con un piccolo orfano, Carmine (Riccardo Nicolosi), che gli darà la speranza per ricominciare a vivere. Lo sguardo pieno di affetto di quel bambino accenderà in lui una scintilla, la loquacità degli occhi di quel ragazzino quasi muto gli darà la forza per lottare ancora.
Ogni domenica Marcello va a trovare Carmine dalle suore, dove lo hanno accolto dopo essere stato abbandonato, e con il tempo il piccolo gli si affeziona sempre di più, tanto da rompere il suo silenzio solo per lui. Tra i due nasce un legame davvero speciale ma Marcello, che nel mentre ha ricominciato a boxare clandestinamente per conto di un mafioso, non ha una vita così affidabile da potersi prendere cura di un bambino. Chiuso ancora una volta nella morsa della malavita, il pugile dovrà combattere in una lotta decisiva per liberarsi in un match dove i pugni non bastano. Niente più trucchi o scommesse, il campione deve riconquistare il controllo sulla sua vita e, finalmente, il diritto ad avere una famiglia con la donna che ama.

Ambientato in una Catania fatta di vicoli e sobborghi affascinanti ma anche di mafia, immigrazione clandestina e incontri di box truccati all'ultimo sangue, il film tv di Maurizio Zaccaro è un racconto di speranza e amore sullo sfondo di uno sport che può insegnare molto. Un cast di tutto rispetto vede primeggiare un Giuseppe Fiorello completamente trasformato, muscoloso e aggressivo, nei panni del pugile dal cuore tenero, con al fianco un bravissimo David Coco (L'Uomo di Vetro), nel ruolo del suo malavitoso amico d'infanzia, e un'intensa Anita Caprioli (Santa Maradona), nella parte della moglie ferita che, dopo anni di sofferte rinunce, lascia il boxeur anche se ancora innamorata di lui.
Il pugilato è un appassionante pretesto per raccontare la storia di un uomo e di un bambino che fanno a pugni con il mondo. Chi andrà k.o. la mafia o l'onestà?