"Sembra un film" - I migliori videogiochi cinematografici del 2020

I 10 migliori videogiochi narrativi e cinematografici del 2020: ovvero di come alcune delle migliori esperienze "cinematografiche" dell'anno le abbiamo vissute sulle console e sul Pc.

Marvels Spider Man  Miles Morales Peter Parker

Siete delusi da questo 2020 che ci ha tenuti lontani dalle sale? Anche noi, moltissimo. Ma in questo anno funesto abbiamo tutti imparato a fare di necessità virtù e a goderci i film anche a casa, seduti sul divano. Non contenti, però, abbiamo dovuto ammettere a noi stessi che alcune delle migliori esperienze "cinematografiche" dell'anno li abbiamo vissute sulle console e sul Pc, attraverso i videogiochi.

Wall Market
Final Fantasy VII Remake: lo spettacolare Mercato Murato

Perché se c'è una cosa positiva per cui questo 2020 potrà essere ricordato, è proprio sotto l'aspetto dei videogames: non solo in questi 12 mesi sono arrivate le console di nuova generazione (PS5 e Xbox Series X) che ovviamente hanno aumentato l'interesse generale ma anche accresciuto la voglia di giocare di molti di noi; nel 2020 sono arrivati alcuni dei giochi più attesi degli ultimi anni, titoli che ci hanno regalato non solo tanto divertimento ma anche la sensazione di aver vissuto in prima persona delle esperienze talmente potenti ed entusiasmanti da averci quasi fatto dimenticare (anche solo temporaneamente) quanto ci sono mancati i cinema. Ecco quindi quelli che secondo noi sono stati i migliori videogiochi narrativi e cinematografici del 2020.

10. Twin Mirror

Twin Mirror

Cominciamo dall'ultima creazione dei Dontnod, ovvero gli autori quel Life is Strange che tanto aveva entusiasmato molti, soprattutto noi appassionati di cinema e serie TV: l'ambientazione è sempre quella di una cittadina della provincia americana in cui si respira un po' di atmosfera alla Twin Peaks, ma questa volta non c'è nulla di soprannaturale. Delitti e crimini invece non mancano e starà a noi, nei panni del giornalista investigativo Sam Higgs, scoprire quali misteri si celano dietro la morte di quello che una volta era il suo migliore amico.

Se la premessa è molto affascinante - e la sensazione di trovarsi davanti ad un vero e proprio thriller cinematografico davvero molto forte - non possiamo nascondere una certa delusione per quel che riguarda la seconda parte della storia e del gioco: il giallo sembra chiudersi in modo fin troppo frettoloso e tutta la storia si lascia dietro la sensazione di un potenziale ben più grande ma poco sfruttato. Insomma è vero che da un titolo come Twin Mirror ci aspettavamo molto di più, ma va detto che alcuni momenti, soprattutto quelli più onirici e introspettivi, sono comunque degni di essere vissuti e ricordati.

9. Mafia Definitive Edition

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Mafia: Definitive Edition, un'immagine dal gioco

Mafia: The City of Lost Heaven è un vecchio videogioco del 2002 che ha fatto la storia ed è diventato, insieme al resto della saga, un vero e proprio cult. Questo proprio grazie alla scelta, all'epoca abbastanza rivoluzionaria, di puntare moltissimo sulla storia e sui personaggi e più in generale su un effetto davvero cinematografico. I mezzi dell'epoca ovviamente non permettevano di avere una grafica particolarmente realistica o una cura scenografica all'altezza delle ambizioni, ed è proprio qui che entra in gioco questa Definitive Edition del 2020.

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Mafia: Definitive Edition, un'immagine dal gioco

Giocare a questo "nuovo" Mafia sui PC e sulle console di oggi vuol dire davvero essere trasportati non solo negli anni del Proibizionismo ma addirittura dentro un vero e proprio gangster movie. Se siete appassionati del genere e avete sempre sognato di poter rivivere le gesta criminali dei protagonisti de Il padrino, Quei bravi ragazzi e soprattutto la serie Boardwalk Empire, questo è il gioco che fa per voi. Ma, ricordate, il crimine non paga mai. Nemmeno nei videogiochi.

Mafia: Definitive Edition - I legami con il cinema gangster

8. Immortals Fenyx Rising

Immortals Fenyx Rising

Cambiamo completamente genere e torniamo indietro nel tempo fino all'Antica Grecia per parlare di una delle più grandi sorprese di quest'anno. Immortals Fenyx Rising di Ubisoft è un videogioco open world molto divertente da giocare e davvero bellissimo da vedere, ma è proprio nella sua storia, o meglio nella caratterizzazione dei suoi personaggi, che offre il meglio di sé. La storia di Fenyx che deve salvare il mondo, e gli dei, magari non sarà particolarmente originale, ma il tono ironico e spesso addirittura irriverente con cui viene trattata l'intera mitologia greca è davvero irresistibile e non può che farci pensare all'Hercules della Disney se non addirittura al vecchissimo cartone animato di nome Pollon. Insomma se quest'anno vi è mancato l'appuntamento in sala con un film di animazione che fosse divertente ma anche intelligente, forse con questo titolo potreste aver trovato la giusta alternativa.

7. Assassin's Creed Valhalla

Assassin Creed Valhalla

Rimaniamo sempre in casa Ubisoft con un nuovo capitolo della celebre saga, anche se questa volta abbandoniamo la mitologia per buttarci nella storia e nel Medioevo. In Valhalla viviamo le gesta di Eivor, guerriero vichingo del IX secolo, che comincia la sua avventura in Norvegia per poi spostarsi in Inghilterra e fondare il proprio insediamento insieme all'amico fraterno di sempre. Insieme proveranno a formare alleanze e ad affermare la propria presenza sull'intera isola.

Nel fare questo il giocatore si trova a vivere non un'unica storia, ma un insieme di "saghe", una per ciascuno dei territori che andranno ad esplorare. Ogni regno, ogni reggente, ogni pretendente al trono ha una sua storia, un suo background, che si intreccia con quello del protagonista fino a formare una narrazione complessa, sfaccettata ma anche molto soddisfacente. Il tutto, ovviamente, unito alla bellezza di un mondo più vivo che mai e al fascino selvaggio dei vichinghi, delle battaglie e del loro codice d'onore. Per chi ha passato anni a seguire le vicende di Vikings, Assassin's Creed Valhalla è la perfetta continuazione ed un necessario approfondimento.

6. Call of Duty: Black Ops Cold War

Call Of Duty Black Ops Cold War

Il franchise Call of Duty non ha certo bisogno di presentazione e questo Black Ops Cold War è addirittura il diciassettesimo capitolo della serie. Per noi appassionati del single player, questo nuovo capitolo rappresenta però un bellissimo ritorno al passato, con una storia molto interessante e ambiziosa, ed un ritmo narrativo davvero indiavolato, merito anche del coinvolgimento di uno specialista quale David S. Goyer (autore, tra le tante cose, anche della trilogia del Cavaliere Oscuro) in fase di sceneggiatura.

La storia è ambientata agli inizi degli anni '80, in piena Guerra Fredda: tanto che nel gioco vedremo, perfettamente riprodotti, sia Ronald Reagan che Michail Gorbačëv. Tornano in azione i due agent della CIA Alex Mason e Frank Woods, già protagonisti degli altri episodi del ciclo Black Ops, alle prese con un misterioso agente segreto russo di nome Perseus che minaccia tutto l'occidente. Ci sono missioni in tutto il mondo, tra cui anche una flashback nella giungla del Vietnam, e tutte con stile molto cinematografico e spettacolare. Ma l'elemento più nuovo ed affascinante del titolo viene dall'aggiunta di un nuovo personaggio di nome Russel Adler, un agente il cui volto ricorda tantissimo Robert Redford de I tre giorni del Condor o Tutti gli uomini del presidente. Basterebbe già questo, probabilmente, per capire quanto del genere spionaggio ci sia in questo gioco e il perché del nostro entusiasmo, ma se non siete ancora convinti vi diciamo pure che è presente una bellissima missione a Berlino Est che ricorda tantissimo Il ponte delle spie di Spielberg ed un'altra completamente ambientata dentro il KGB in cui la tensione è davvero altissima.

5. Ghost of Tsushima

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Un'altra grandissima sorpresa di quest'anno è il Ghost of Tsushima di Sucker Punch, un'esclusiva Playstation che ci proietta nel Giappone feudale al tempo della prima invasione mongola. Se è vero che le dinamiche di gioco sono quelle tipiche degli open world di oggi, la cura riposta nel comparto puramente artistico del titolo probabilmente ha pochi eguali nel mondo dei videogiochi e fa davvero pensare, a volte, di trovarsi davanti ad un film. E non ad un film qualsiasi, ma un vero e proprio chanbara, ovvero quei film di samurai che da noi in occidente sono stati resi noti da un maestro del cinema quale Akira Kurosawa e che ancora oggi sono giustamente considerati classici del cinema.

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L'influenza di Kurosawa o altri maestri del genere quali Kobayashi o Misumi (o i più recenti Yamada e MIike) è evidente fin dalle immagine promozionali, ma emerge ancora di più, ora dopo ora, giocando. Ghost of Tsushima cresce ora dopo ora, regalando sorprese ed emozioni continue anche grazie ad una storia che vive di contraddizioni: per esempio alcuni elementi di gioco, come la modalità stealth, contraddicono il bushido, la filosofia di vita del samurai, e questo contrasto è inserito all'interno della trama del gioco e più volte genera un conflitto tra i protagonisti della storia. E se il gioco ha stupito tutti coloro che ci hanno giocato, è innegabile che siamo proprio noi cinefili a poterne apprezzare ancor di più alcune delle sue caratteristiche più significative, come la "modalità Kurosawa", ovvero bianco e nero dell'epoca, con tanto di grana e un perfetto bilanciamento dei neri, e doppiaggio originale giapponese con sottotitoli. Semplicemente splendido.

Ghost of Tsushima, recensione: il mito dei samurai e di Akira Kurosawa nell'affascinante videogioco PS4

4. Final Fantasy VII Remake

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Final Fantasy VII Remake: Cloud affronta Sepiroth

E veniamo ora ad uno dei titoli più attesi di sempre, anche questo per il momento disponibile solo per Playstation. Final Fantasy VII è indiscutibilmente uno dei giochi più famosi e importanti di sempre e questo remake da decenni è stato uno dei sogni dei giocatori di tutto il mondo. Quando però in primavera ci siamo trovati a giocarlo, ci siamo subito resi conto che questo Final Fantasy VII Remake è molto di più di una semplice rielaborazione del capolavoro del 1997, ma un vero e proprio esperimento metanarrativo che con enorme coraggio sceglie di sconvolgere e forse anche deludere i fan storici per puntare ancora più in alto.

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Final Fantasy VII Remake: una splendida Aerith

La bellezza delle immagini parla da sola e va detto che anche a livello di gameplay il gioco è (quasi sempre) davvero entusiasmante, ma quello che davvero ci ha colpito è proprio come sia stato affrontato questo remake: un rifacimento tecnico ineccepibile, ma anche un'espansione ulteriore su quello che era un gioco già immenso - e infatti questo Final Fantasy VII Remake è solo la prima parte di quella che sarà probabilmente almeno una trilogia visto che si basa solo sul primo terzo del gioco originale. In un'industria quale quella dell'intrattenimento in cui la nostalgia la fa da padrona, questo titolo è un vero e proprio tentativo di non piegarsi alla dittatura delle aspettative o del "fanservice", ma di puntare sempre più in alto. Ed è proprio per questo che, anche per chi conosce a memoria il gioco originale, Final Fantasy VII Remake è una delle esperienze più belle che ci ha offerto questo 2020.

Final Fantasy VII Remake: un coraggioso esperimento metanarrativo che cambia il futuro della saga

3. Spider-Man: Miles Morales

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Subito dopo un remake, andiamo su un sequel. Con il loro Marvel's Spider-Man due anni fa quelli di Insomniac Games avevano mostrato al mondo intero come si poteva realizzare un videogioco d'avventura praticamente perfetto sfruttando un brand conosciutissimo e un tema ormai abusatissimo come quello dei supereroi. Con questo Spider-Man: Miles Morales, invece, ci dimostrano come si può realizzare uno spin-off sequel d'eccezione pur mantenendo inalterate le meccaniche di gioco e perfino l'ambientazione. Insomma quello che inizialmente sembrava essere un titolo all'apparenza minore, nasconde invece al suo interno una profondità e una ricchezza che non ci aspettavamo.

Spider Man Miles Morales Harlem

Tutto merito di questo nuovo protagonista, Miles Morales, che ci permette di vedere New York - per altro addobbata a festa per il Natale, uno spettacolo nello spettacolo - con occhi completamente diversi. Quello di Miles non è il supereroe che tutti conosciamo, ma l'altro Spider-man: è così che lo chiama gente di New York e sono in tanti all'inizio, in primis i nemici che spesso lo sbeffeggiano, a non credere che possa essere all'altezza di Peter Parker. Ma le avventure di Miles, seppure brevi, raccontano non solo la crescita e la maturazione di un personaggio che ormai da diversi anni non è affatto secondario (e sia chiaro che pretendiamo che Miles Morales arrivi anche nell'MCU a questo punto), ma anche di un modo di far andare azione e narrazione di pari passo, senza alcuna forzatura. E non è un caso che giocando a Miles Morales si ha spesso davvero l'impressione (grazie anche all'attualità di alcune tematiche ed elementi, come Black Lives Matter) di trovarsi davanti a quei film Marvel di cui questo maledetto 2020 ci ha privato.

Spider-Man: Miles Morales ci ricorda perché ci sono mancati così tanto i film Marvel!

2. Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 Keanu Reeves

Ok, lo sappiamo che questa seconda posizione farà arrabbiare molti, ma per questa volta soltanto permetteteci di mettere da parte polemiche, petizioni, discorsi su bug, patch e framerate. Permetteteci di ragionare solo sull'esperienza che Cyberpunk 2077 può rappresentare per i (pochi) fortunati che sono riusciti a giocarci in condizioni ottimali. Perché il gioco di CD Projekt sarà pure pieno zeppo di problemi, ma che abbia un fascino insuperabile è certamente indubbio e bastano poche ore di gioco, poche ore in giro per Night City per sentirci davvero all'interno di un universo che fino ad oggi avevamo potuto solo sognare, leggere nei romanzi di fantascienza o, ovviamente, vedere sul grande schermo.

Non sappiamo se tra 57 anni il mondo sarà davvero quello che vediamo nel gioco, ma di certo in Cyberpunk 2077 troviamo tutto quello che ha popolato i nostri sogni (e incubi) grazie ad opere quali Blade Runner, Robocop, Akira, Ghost in the Shell, Total Recall, Strange Days, Johnny Mnemonic, Matrix, Alita, A Scanner Darkly e tanti altri ancora. L'intero sottogenere cyberpunk sembra aver trovato qui la sua massima espressione in un'esperienza di gioco che da una parte offre una libertà pressoché infinità, e anzi invoglia all'esplorazione anche fine a se stessa, dall'altra, invece, appassiona con una narrazione coinvolgente, spettacolare ma anche ricca di temi attuali e tutt'altro che banali. In più c'è Keanu Reeves che "breathtaking" lo è davvero, ma non è nulla in confronto alla profondità dell'universo di Cyberpunk 2077.

1. The Last of Us Part II

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Una rabbiosa Ellie in The Last of Us - Parte II

Per superare un titolo così immenso e affascinante, ci vuole un vero e proprio capolavoro. Di quelli che arrivano una volta ogni dieci anni. The Last of Us Part II è tutto questo, ma anche molto di più: non solo è il videogioco più bello e importante dell'anno, ma anche una delle esperienze narrative più forti e sinceramente devastanti che ci sia mai capitato di provare tra videogiochi, libri e perfino film. Il titolo di Naughty Dog è un sequel perfetto, perché riesce a superare quanto già fatto col primo meraviglioso videogioco, senza per questo tradirne lo spirito. Espande il mondo creato anni prima, aggiunge nuovi splendidi personaggi, ribalta la nostra prospettiva e ci fa perdere ogni certezza.

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Abby in The Last of Us - Parte II

Se da un punto di vista tecnico e artistico The Last of Us Part II è un prodigio, per quanto riguarda la narrazione è forse il più grosso azzardo che ci sia mai capitato sotto le mani. E infatti molti fan si sono letteralmente ribellati, protestando e addirittura minacciando di morte autori e attori. Follia, certo, ma anche una testimonianza di quanto personaggi quali Joel e Ellie siano entrati nel cuore dei giocatori e di come la scrittura di un videogioco sia molto più matura di certi "fan". A volte perfino troppo. Ma non c'è polemica che possa scalfire la dolorosa e struggente bellezza di The Last of Us Part II: la splendida ricostruzione e distruzione di Seattle, l'inserimento di un personaggio ambiguo ma toccante come Abby, il tema della vendetta e della spirale di violenza che ne scaturisce. I due capitoli di The Last of Us rappresentano ad oggi il miglior prodotto postapocalittico mai visto su schermo, staremo a vedere se l'imminente serie TV HBO saprà essere all'altezza o addirittura fare di meglio. Nel frattempo dobbiamo ammettere che, tra tante cose orribili, questo 2020 ci ha regalato anche tanta bellezza. Basta sapere dove cercarla.

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