Maren Ade e Toni Erdmann: il rapporto padre e figlia che ha conquistato il mondo

L'Oscar per il miglior film straniero le è sfuggito anche grazie a Donald Trump, ma quello della regista tedesca con Vi presento Toni Erdmann resta un percorso trionfale culminato con l'uscita dell'esilarante e originale pellicola anche nelle sale italiane il 2 marzo.

Solare, rilassata, sorridente, Maren Ade appare molto diversa da Ines, la protagonista del suo Vi presento Toni Erdmann, una consulente industriale spietata e ambiziosa. Ma le due hanno un paio di cose in comunque: un padre molto buffo ("Ma mio padre non è Toni Erdmann!", precisa Maren), e il fatto di essere donne davvero impegnatissime.

Vi presento Toni Erdmann: Sandra Hüller in un'immagine del film
Vi presento Toni Erdmann: Sandra Hüller in un'immagine del film
Vi presento Toni Erdmann: Sandra Hüller e Peter Simonischek in un'immagine del film
Vi presento Toni Erdmann: Sandra Hüller e Peter Simonischek in un'immagine del film

Ade insegna sceneggiatura alla Film Academy Baden-Württemberg di Berlino, dal 2002 ha prodotto undici film con la sua Komplizen Film (prevalentemente opere di colleghe cineaste), cresce i suoi due figli, e ogni tanto - troppo di rado, purtroppo - porta le sue sensazionali prove da regista e sceneggiatrice a conquistare riconoscimenti in giro per il mondo. Il suo film d'esordio Der Wald vor lauter Bäumen, realizzato alla fine degli studi all'Università del cinema e della Televisione di Monaco, vinse un premio speciale della regia al Sundance nel 2003; l'opera seconda Alle Anderen, invece, debuttò in concorso a Berlino nel 2009 vincendo il Gran premio della Giuria e l'Orso d'argento per la migliore interpretazione femminile con Birgit Minichmayr.

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E alla fine arriva Toni

Toni Erdmann: Sandra Hüller in un momento del film
Toni Erdmann: Sandra Hüller in un momento del film

Ci sono voluti sette anni perché Ade, dopo un lungo lavoro di ricerca e un notevole lasso di tempo dedicato alla scrittura, realizzasse un terzo film: Vi presento Toni Erdmann, accolto da applausi, risate e standing ovation sulla Croisette, non ha trovato spazio nel palmares di Cannes (ma ha conquistato la critica internazionale vincendo il premio FIPRESCI), ma si è ampiamente rifatto agli European Film Awards, dove ha ottenuto i cinque premi più prestigiosi trasformando la sua autrice nella prima donna a vincere i riconoscimenti principali agli Oscar europei. L'Oscar "vero", invece, le è sfuggito, nonostante il fatto che dopo l'annuncio delle nomination Toni Erdmann sembrasse il favorito alla corsa per l'Academy Award destinato al miglior film straniero: a far girare il vento è stato il Muslim Ban trumpiano, che ha indotto l'Academy a sostenere lo straordinario regista iraniano Asghar Farhadi, "respinto" dagli States a causa del decreto presidenziale. Ma noi siamo certi che Maren Ade - come gli altri registi che condividevano con lei la candidatura, i quali hanno firmato una dichiarazione congiunta dedicata a tutti coloro che avversano le politiche razziste di Trump - ha salutato con gioia il premio a Il cliente e l'occasione che ha rappresentato per parlare del rapporto tra arte e solidarietà durante la cerimonia di domenica scorsa.

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Perché il suo film - come i due che lo hanno preceduto, e speriamo ne arrivino presto altri - dimostra la sua intelligenza, la sua sensibilità, la sua capacità di osservare le persone cogliendone l'autenticità attraverso le maschere; scopriamo cosa ci ha raccontato a proposito del casting di Toni Erdmann e delle eroine dei suoi film nella nostra videointervista.

Maren Ade ci parla di Vi presento Toni Erdmann e del suo cinema