Luca, il regista Enrico Casarosa: “Abbiamo lavorato molto sull’animazione del cibo: vi verrà l'acquolina"

La video intervista a Enrico Casarosa, regista di Luca, nuovo film della Pixar ambientato in Liguria disponibile su Disney Plus dal 18 giugno.

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Luca: una sequenza del film

Le creature marine vi affascinano o vi fanno paura? E loro? Vi siete mai domandati come ci vedono? Disponibile dal 18 giugno su Disney+, Luca, nuovo film Pixar** ambientato in Italia, in Liguria, segue le avventure del protagonista, un ragazzo pesce che è attirato dalla superficie e da tutto ciò che riguarda gli esseri umani. Se non fosse che i suoi genitori gli hanno insegnato a temerli, perché da sempre danno la caccia a quelli come loro.

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Luca: un'immagine del film

Diretto da Enrico Casarosa, storyboard artist di Ratatouille e Up, candidato al premio Oscar per il miglior cortometraggio nel 2011, grazie al corto animato La Luna, Luca ci porta in una versione fantastica e sospesa nel tempo della costa ligure, dove tutti si godono l'estate tra gelati, linguine al pesto e corse in Vespa.

Spinto dall'amico Alberto a lanciarsi in esplorazione del mondo umano, Luca inizialmente punta ad avere una Vespa tutta per sé, per poi scoprire molto di più sugli umani e su se stesso. Ne abbiamo parlato proprio con il regista Enrico Casarosa, raggiunti in collegamento dalla Liguria.

La video intervista a Enrico Casarosa

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Luca e la curiosità per il diverso

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Locandina di Luca

In Luca c'è lo spirito, molto spielberghiano, di curiosità per il diverso, verso l'alieno. Quanto è importante è la curiosità e che cosa ci possono insegnare oggi "i mostri"?

La curiosità è una cosa bella: è l'essenza di Luca. La cosa che mi piace della curiosità è che è proprio ciò che va a sconfiggere la paura. Quando ci sono differenze, quando non ci si conosce la paura è lì. Qui ci sono due comunità che non si capiscono perché non sanno. Fin dall'inizio abbiamo avuto un personaggio che doveva fare da ponte: questo bambino curioso rappresenta la speranza. Se ci si conosce, se c'è la voglia di scoprire, si possono superare le differenze e le paure. Alla fine l'odio e il pregiudizio vengono dalla paura.

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Luca: il gatto Machiavelli

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Locandina di Luca

Parliamo del gatto Machiavelli. Come è nata l'idea?

I gatti sono ovunque nelle nostre stradine: avevamo l'idea di questi gatti che capiscono immediatamente che i protagonisti sono più pesci che bambini. Inizialmente avevamo pensato a una scena con cinquanta gatti. Poi invece abbiamo lavorato alla scena della cena da Massimo e ci siamo chiesti come portare più tensione. Quindi i cinquanta gatti li abbiamo messi tutti in uno! Machiavelli è bello pesante e abbiamo deciso di farlo più simile possibile al suo padrone. C'è qualcosa di divertentissimo nel fatto che lui sa subito cosa succede, chi sono i due bambini. È l'unico a saperlo ma non lo può dire a nessuno. Mentre facevamo il film devo dire che anche nella nostra crew l'hashtag #moremachiavelli, più Machiavelli, era trending.

Luca: nessuno è un'isola

Un personaggio alla fine dice: tu mi hai fatto uscire dalla mia isola. Nessuna persona è un'isola: quindi quanto è importante non isolarsi?

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Luca: una scena del film

Molto. È quello che i migliori amici, gli amici veri, fanno per noi. Ci vedono, anche meglio di come ci vediamo noi. Questa idea di "silenzio Bruno" è bella secondo me, perché a volte siamo critici verso di noi, non sappiamo cosa possiamo veramente fare, tra ansia e insicurezza. Perciò ci vogliono dei ponti tra queste isole: ci vogliono i nostri amici per dirci: ce la puoi fare. Per farci ricordare che sì, a volte le insicurezze sono solo voci nella nostra testa.

Luca: l'importanza del cibo e del gelato

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Luca: Concetta e Pinuccia Aragosta

Il gelato nel film è veramente la cosa che unisce tutti. Quanto è importante il cibo?

Se fosse stato per me ci sarebbero stati ancora più cibi liguri e buonissimi. Il gelato ci voleva. Quella scena era anche molto più lunga: c'era un incontro con queste due signore che era più protratto, ma abbiamo dovuto stringere. Il gelato è buonissimo, ma la prima volta che lo abbiamo fatto al computer aveva la forma sbagliata: era tutto rotondo. E ho detto no: è gelato, dobbiamo farlo più spalmato. L'attenzione per i dettagli è davvero importante per cercare di portare sullo schermo questi sapori. Volevamo far venire un po' di acquolina agli spettatori.