Lilli e il vagabondo, la recensione: su Disney+ torna il Classico d’animazione in una veste nuova

La recensione di Lilli e il vagabondo, la nuova versione live-action del Classico d'animazione disponibile sulla piattaforma Disney+.

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Lilli e il Vagabondo: la foto dei due protagonisti

Disney non sembra stanca di pescare tra i sui capolavori del passato, scegliendo quegli più iconici e conosciuti per riproporli in versione live-action. Questa volta è il turno di Lilli e il vagabondo, la tenera storia d'amore tra una cagnolina borghese ed un affascinante cane randagio: a differenza di quanto accaduto fino a ora con remake come Cenerentola, Aladdin, o La bella e la bestia, la Casa del Topo non ha puntato alla distribuzione in sala, ma anzi ha destinato il film a Disney+, la sua piattaforma streaming appena lanciata in Italia. Come vedremo in questa recensione di Lilli e il vagabondo, questo film sceglie di rifarsi in toto all'originale, limitandosi solo a piccole variazioni, riproducendo ciò che rendeva il Classico Disney un gioiellino nel suo genere. Chiaro, come nel caso di tutti gli altri live action che sono venuti prima di lui, continuiamo a domandarci se sia davvero necessario riproporre in una veste diversa qualcosa che già a suo modo funzionava molto bene.

Una nuova veste per la storia che ricordiamo

Lady And The Tramp 2019 First Look Photo
Lilli e il Vagabondo: una foto dei protagonisti

Lilli (doppiata da Tessa Thompson) è un cocker spaniel che vive con una giovane coppia - Tesoro e Gianni Caro (Thomas Mann e Kiersey Clemons)-: viziata e coccolata la piccola è al centro del mondo dei propri padroni. Le cose per lei però cambiano con l'arrivo di un bebè in casa, cambiamento che la cagnolina non riesce a capire, soprattutto quando viene lasciata sola in compagnia della crudele zia Sarah (Yvette Nicole Brown), poco avvezza alla presenza in casa di un cane e subito pronta a metterle una museruola. Proprio come nel Classico del 1955, Lilli scappa dalla zia spaventata e si ritrova da sola e completamente sperduta. A venirle in aiuto Biagio (doppiato da Justin Theroux), il "vagabondo" del titolo, un cane randagio abituato a cavarsela in ogni situazione. I due, dapprima solo amici poi legati da un sentimento sempre più profondo, esploreranno gli angoli più belli della città, da una gita in battello a vapore fino ad un ristorante italiano dove divideranno un piatto di spaghetti con le polpette (sì, l'iconica scena non poteva di certo mancare). Insieme al vagabondo, Lilli scoprirà l'ebrezza di vivere in libertà, ma anche i lati più negativi di non avere un padrone, come il rischio costante di essere catturati dall'accalappiacani e di essere rinchiusi in canile.

Lady Tramp 3
Lilli e il Vagabondo: la foto di Jock

Rispetto al film d'animazione, questo nuovo Lilli e il vagabondo mette da parte tutti i momenti più controversi dell'originale (l'intermezzo dei gatti siamesi, a esempio, viene fortunatamente modificato) per creare una dimensione assolutamente family friendly, in cui non esistono le differenze razziali e quelle di classe sono meno evidenti (pur trovandoci nella New Orleans dei primi del Novecento). Come nel mondo degli amici a quattro zampe, del resto, in cui la diversità risiede solo nell'essere stati o meno "adottati" da qualcuno. Una realtà così favolesca crea però uno strano contrasto con i momenti un po' più forti del film: un cane vero che viene portato via per essere abbattuto, ad esempio, fa decisamente un altro effetto rispetto a vedere la stessa identica scena, ma animata.

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Budget minore ma buon risultato

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Una scena di Lilli e il vagabondo

Come era logico immaginare per una storia di questo tipo, i personaggi animali vengono più approfonditi rispetto a quelli umani, che rimangono sempre e comunque sullo sfondo. Non lo consideriamo propriamente come un difetto, al centro della storia ci sono i cani ed è giusto che l'attenzione sia completamente rivolta a loro. Per quanto riguarda l'animazione invece, si vede che il budget a disposizione era tutt'altro rispetto a remake live action come Il Re Leone o Il libro della giungla, ma comunque il risultato ottenuto è senz'altro soddisfacente. Vedere animali veri - in questo caso si tratta addirittura di animali reali modificati digitalmente - che parlano e assumono espressioni "umane" continua ad essere piuttosto straniante, d'altro canto non è un difetto di questo film in particolare, ma è una sensazione che abbiamo già provato, in particolare con il live action de Il re leone.

Una dimensione da fiaba

Lilli Vagabondo
Una scena di Lilli e il vagabondo

Dopo aver terminato la visione di questo film restiamo dubbiosi: come per La Bella e la Bestia, Il re leone e tutti gli altri ci chiediamo il senso di questo tipo di operazione. Nel caso di Lilli e il vagabondo, però, troviamo due attenuanti che rendono questo prodotto più digeribile rispetto agli altri che abbiamo citato: da una parte viene distribuito su una piattaforma streaming, e quindi la sua fruizione risulta (non contando il costo dell'abbonamento) "gratuita" rispetto alla sala, dall'altra, come vi anticipavamo, il film cerca di smussare tutti i lati più controversi dell'originale, trasformando la dimensione in cui i protagonisti e i loro compagni umani vivono in una realtà da fiaba, in cui non esistono distinzioni razziali e i veri cattivi sono solo coloro che non amano i cani.

Lilli Vagabondo 2019
Una scena Lilli e il vagabondo

Pur essendo quindi molto adatto al pubblico dei più piccoli e sicuramente in grado di emozionare gli adulti che sono cresciuti con l'originale, siamo comunque convinti che questo Lilli e il vagabondo, passata la novità dell'arrivo di Disney +, potrebbe perdersi nella vastità del catalogo offerto della piattaforma. È un film piacevole, ben realizzato e che (come l'originale) non potrà che incantare i più piccini, d'altro canto, però, è difficile definirlo memorabile.

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Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Lilli e il vagabondo sottolineando ancora una volta come questo film live action possa piacere sia alle nuove generazioni, a cui è destinato, che agli adulti che sono cresciuti con la versione animata del 1955. Il film riprende quasi in toto l'originale ma riesce a smussarne i lati più controversi (come la scena dei due gatti siamesi), creando una dimensione da fiaba in cui i veri cattivi sono solo coloro che non amano i cani.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • Il film risulta ben realizzato dal punto di vista tecnico.
  • Si riesce a creare questa dimensione fiabesca in cui non esistono distinzioni razziali e di classe.
  • Gli adulti si emozioneranno nel veder riprodotte le scene più iconiche dell'originale.
  • Alcune scene criticate nell'originale, come quella dei gatti siamesi, vengono cambiate.

Cosa non va

  • I personaggi umani sono meno approfonditi di quelli animali.
  • Il film difficilmente può risultare memorabile, e forse si perderà nella vastità del catalogo Disney+.