I segreti della tomba di Saqqara, la recensione: Il documentario Netflix che ci porta nelle tombe egizie

La recensione di I segreti della tomba di Saqqara, il documentario Netflix che ci porta all'interno di una tomba appena scoperta nella necropoli egiziana di Saqqara.

Ci servono informazioni, non oggetti.

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I segreti della tomba di Saqqara: una foto del film

Il lavoro dell'archeologo non è quello del cacciatore di tesori: non è Indiana Jones alla ricerca di idoli preziosi, ma Sherlock Holmes che, mettendo insieme un indizio dopo l'altro, porta alla luce le vite di persone dimenticate da ormai migliaia di anni. L'Antico Egitto, tra tutte le civiltà scomparse, è forse quella che più affascina il pubblico di tutto il mondo, ed un viaggio tra i suoi misteri può senza dubbio attrarre spettatori anche non tendenzialmente amanti della Storia. Come vedremo in questa recensione di I segreti della tomba di Saqqara, in questo documentario appena arrivato su Netflix seguiremo un team di archeologi egiziani in una lotta contro il tempo per portare alla luce la sepoltura di un uomo vissuto quasi 4500 anni fa, Wahtye. La prima tomba di questo tipo, intatta, scoperta nell'enorme necropoli di Saqqara da più di settant'anni.

Ovviamente il tema perfetto per un documentario che, oltre a seguire nel dettaglio gli scavi di questa tomba in particolare, ci accompagna nello studio della cultura funeraria dell'Antico Egitto e che ci permette di scoprire una civiltà che il più delle volte studiamo solo superficialmente sui banchi di scuola. Il lavoro sulla tomba monumentale di Wahtye è solo uno dei tanti temi ad essere affrontati nel documentario, che oltre a spostarsi in altri punti della necropoli (guidandoci in altre incredibili scoperte) ci fa anche capire l'importanza della stagione degli scavi (che viene interrotta solo per il Ramadan) per la gente del luogo, per cui il lavoro come manovali è spesso l'unico mezzo di sostentamento. Trovare qualcosa di incredibile sepolto sotto la sabbia può essere un enorme passo avanti per la ricerca archeologica e scientifica, ma può anche spingere i governi locali ad investire dei fondi che sfameranno famiglie intere.

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Il contagioso entusiasmo per la scoperta

Il documentario si apre all'interno della tomba di Wahtye, un individuo che probabilmente ricopriva una qualche carica religiosa di grande importanza (ed era quindi un tramite tra il sovrano e le divinità). Le mura della struttura funeraria in cui il suo corpo è stato deposto nascondono però alcuni incredibili misteri: perché oltre al suo sarcofago vengono trovate, sepolte un po' alla rifusa, anche le ossa degli altri membri della sua famiglia, che siano tutti deceduti nello stesso momento, in un occasione in particolare? E perché sembra che la tomba di Wahtye fosse inizialmente destinata a qualcun altro?

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I segreti della tomba di Saqqara: una scena del film

Nelle vicinanze della tomba ci spostiamo nel Bubasteion di Saqqara, ossia il complesso templare dedicato alla dea Bastet, in cui viene fatta un'incredibile scoperta: la prima mummia di un leone - un cucciolo in questo caso - mai portata alla luce.
Poco lontano, poi, le ricerche per una nuova tomba come quella di Wahtye si fanno sempre più frenetiche: il Ramadan è vicino e solo un altro grande ritrovamento prima dell'interruzione obbligata potrebbe spingere il governo a stanziare altri fondi per una nuova stagione di scavi. C'è tantissimo in ballo in queste ultime settimane di lavoro sfiancante.

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I segreti della tomba di Saqqara: una sequenza del documentario

Ciò che rende I segreti della tomba di Saqqara così interessante ed affascinante è il fatto che ci troviamo a seguire archeologi, antropologi forensi, archeozoologi e studiosi di geroglifici estremamente da vicino, nel momento stesso in cui scoprono quelli che per loro sono incredibili tesori. Possiamo vedere come la luce nei loro occhi cambia al sopraggiungere di una nuova intuizione, ci rendiamo conto di quanto questo lavoro li appassioni profondamente. E non possiamo che condividere il loro entusiasmo anche per le più piccole cose (la parte del documentario dedicata alla scoperta del cucciolo di leone mummificato è quella più emblematica in questo senso.)

Perchè limitarci ad un solo documentario?

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I segreti della tomba di Saqqara: una scena del documentario

Per quanto questo documentario riesca ad essere estremamente coinvolgente e ben costruito (non vi sveliamo nulla, ma aspettatevi un finale davvero entusiasmante), vi abbiamo riscontrato anche delle piccole carenze. Da una parte non sempre è chiaro dove ci troviamo nell'area di Saqqara, un uso più estensivo di mappe e piante (come invece viene fatto per la tomba di Wahtye) ci avrebbe aiutato a comprendere meglio la disposizione dei diversi elementi in gioco; dall'altra, poi, un più estensivo approfondimento sulla Storia dell'Antico Egitto (dove si colloca la nostra tomba nell'estesissima cronologia egiziana?) e sulla cultura funeraria (e non) di questo popolo così complesso avrebbe forse contribuito a coinvolgerci di più nella narrazione. In fin dei conti, come dicevamo inizialmente, quella che molti di noi hanno su questi temi è una conoscenza scolastica piuttosto superficiale. È vero, tempo e spazio sono quelli che sono (e già il documentario dura quasi due ore), ma perché non farne una miniserie? Perché non dividerlo in più episodi? Il materiale di certo non manca.

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I segreti della tomba di Saqqara: un'immagine del film

Detto questo, comunque, ci sentiamo di consigliarvi la visione di questo documentario, che vi trasporterà all'interno di tombe rimaste sigillate per migliaia di anni: insieme agli archeologi sarete i primi a mettervi piede, e con loro vi farete trasportare dall'entusiasmo per la scoperta. Cosa può mai esserci di più straordinario di questo?

Conclusioni

Concludiamo la recensione de I segreti della tomba di Saqqara, ribadendo quanto questo documentario distribuito da Netlix sia capace di trasportarci in un mondo sepolto ed estremamente affascinante come quello dell'Antico Egitto, coinvolgendoci appieno nel piacere della scoperta. Forse un maggiore approfondimento storico e culturale avrebbe aiutato i neofiti della Storia egiziana a muoversi un po' meglio nella narrazione. Un documentario che, comunque, ci sentiamo di consigliare davvero a tutti.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • La possibilità di condividere il piacere della scoperta con archeologi, antropologi forensi, archeozoologi ed esperti di geroglifici.
  • La possibilità di seguirli mentre mettono piede, per la prima volta, in tombe sigillate da millenni.

Cosa non va

  • Un maggiore approfondimento storico e culturale avrebbe senza dubbio aiutato.