Recensione Notorious - L'amante perduta (1946)

Forse in quest'opera più d'ogni altra Hitchcock riesce a dipingere, con humour e profonda partecipazione, la natura umana com'egli la conosce.

Ho sposato una spia

Una giovane donna, figlia di una spia nazista, per riscattare le colpe del padre decide di collaborare con l'FBI al fine di smantellare una rete di spie nemiche che opera in Sud America.
La donna, nell'ambito della sua pericolosa missione, dovrà sposare il capo dell'organizzazione nazista di Rio de Janeiro, ma le cose si complicheranno quando lei capirà di essersi innamorata dell'agente americano che funge da collegamento tra lei e i servizi segreti.

Notorious - L'amante perduta è senza ombra di dubbio uno dei film più riusciti del grande Alfred Hitchcock, di sicuro il migliore tra quelli di spionaggio; deve molto del suo successo agli straordinari interpreti ma soprattutto alla accuratissima sceneggiatura scritta da Ben Hecht: semplicemente perfetta, non c'è una parola fuori posto e ciò rende la pellicola tuttora affascinante e vedibile.
Il film venne girato nel 1946 a sei anni dall'arrivo del maestro in America. Oramai la guerra era finita, ma si avvertiva la presenza di un nuovo e più sordido conflitto: "The cold war", condito da intrighi e cospirazioni da sventare a colpi di servizi segreti.
La storia di Notorious non poteva non risentire di questo clima. La pellicola unisce, con esemplare armonia, thriller e melodramma sentimentale, mentre la suspense regna incontrastata in ogni sequenza; l'illuminazione particolare, le ardite angolazioni di ripresa e l'accompagnamento musicale sono tutti elementi fondamentali che in questo film sottolineano con grande efficacia l'atmosfera angosciosa ed ambigua caratteristica del genere.
Questa pellicola è entrata nella storia del cinema soprattutto per la celebre scena del bacio mozzafiato tra Cary Grant e Ingrid Bergman, un bacio spezzato dalla censura ma ugualmente lungo e intenso da divenire il simbolo di questa appassionante vicenda.

Un'altra caratteristica del film è l'importanza riservata da Hitchcock alla gestualità nelle situazioni dei personaggi che animano il film, a tal proposito si ricordi il la scena, ricca di movimento, del party in casa di Alicia quando si rivela il personaggio di Grant, poi non si dimentichi il gesto della gentildonna matura che "si porta via" il fascinoso Devlin o il tranello teso a Sebastian con la passeggiata a cavallo.
Forse in quest'opera più d'ogni altra Hitchcock riesce a dipingere, con humour e profonda partecipazione, la natura umana com'egli la conosce e non manca mai di sottolineare, in maniera particolarmente riuscita, l'ambiguità morale che caratterizza i protagonisti, un elemento, questo, che appassiona e stimola la curiosità dello spettatore sempre in tensione per i sospetti che via via nascono addentrandosi nel vivo della storia.