Fuoco cammina con me: Quando David Lynch “distrusse” Twin Peaks

Fuoco cammina con me veniva presentato 30 anni fa al Festival di Cannes, il 16 maggio del 1992: sembrava un prequel del racconto televisivo, ma Fuoco cammina con me non è I segreti di Twin Peaks; questa considerazione per molti è intesa in senso negativo, per noi non è così.

Sheryl Lee in Fuoco cammina con me
Sheryl Lee in Fuoco cammina con me

I gufi non sono quello che sembrano. Chi ha seguito I segreti di Twin Peaks, ma abbia visto anche qualsiasi altro film di David Lynch, questo lo sa bene. Così anche Fuoco cammina con me (Twin Peaks: Fire Walk with Me), conosciuto anche come Twin Peaks: Fuoco cammina con me, che veniva presentato proprio 30 anni fa al Festival di Cannes, il 16 maggio del 1992, sembrava richiamare la famosissima serie tv di David Lynch, e sembrava essere un prequel del racconto televisivo. In realtà, come spesso accade con David Lynch, era anche molto altro. Fuoco cammina con me non è I segreti di Twin Peaks. E questa considerazione, per molti, è intesa in senso negativo. Per noi non è certamente così, ma sin dalla sua anteprima a Cannes il film finì per scontentare gran parte della critica. David Lynch se ne accorse già dalla conferenza stampa sulla Croisette. "Probabilmente l'ho rimossa" ha raccontato in seguito il regista nel libro Lynch secondo Lynch. "Fatto sta che la grande novità fu che con quel film avevo finito per distruggere completamente Twin Peaks. L'ambiente era ostile. Da quelle parti, quando entri in una stanza in cui la gente è estremamente irritata e arrabbiata non c'è bisogno che si dica niente. Lo percepisci subito. Io l'avevo capito fin dal momento dell'atterraggio. Stavo proprio male, tanto che il dottore dovette venire nella mia stanza d'albergo nel cuore della notte. E la mattina successiva avevo la conferenza stampa". Il perché Fuoco cammina con me scontentò molte persone è abbastanza chiaro: lo ha spiegato Mary Sweeney, la montatrice del film: "Volevano così tanto che fosse come lo show televisivo, e non lo era. Era un film di David Lynch. E le persone erano molto arrabbiate per questo. Si sono sentite tradite". Il punto è proprio questo. Fuoco cammina con me è un film di David Lynch in tutto e per tutto. E per questo è stato rivalutato, in seguito, ma soprattutto è amatissimo dai fan del regista. "Sono dispiaciuto che Fuoco cammina con me non abbia avuto successo e che molti lo detestino" ha dichiarato. "A me piace sul serio. Il problema è che doveva sottostare a certe regole ed essere fatto in un certo modo. Ciò non toglie che, pur nei limiti imposti, il film esprima la massima libertà e sperimentazione possibile". Ed è proprio così. Fuoco cammina con me è un film cha rivalutato e rivisto.

Ero innamorato di Laura Palmer e delle sue contraddizioni

Sheryl Lee in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME
Sheryl Lee in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME

Fuoco cammina con me, secondo molti, era nato per fini commerciali, per sfruttare, al cinema, il grande successo e la notorietà de I segreti di Twin Peaks. Ma chi pensa questo non conosce David Lynch. La realtà era piuttosto un'altra. Alla fine della serie, cancellata mentre era rimasta "aperta", con uno dei cliffhanger più famosi della storia della tv, David Lynch si sentiva giù di morale. Non era ancora pronto al lasciare il mondo di Twin Peaks, quegli ambienti, quei personaggi. In particolare Laura Palmer. "Ero innamorato di Laura Palmer e delle sue contraddizioni: raggiante in superficie ma con la morte dentro" racconterà in seguito. "Volevo vederla vivere, muoversi, parlare. Non avevo ancora chiuso con quel mondo". Se ci pensiamo, Laura Palmer, nella serie, è il motore della storia ma si vede pochissimo: da cadavere, in una foto in cui è la reginetta del ballo, nella ripresa amatoriale di una gita. David Lynch la vide recitare in quella scena e decise di richiamare Sheryl Lee nel ruolo della cugina Maddy, nella serie. Ma ora era la volta di vedere, per la prima volta, Laura in vita. E tornare a Twin Peaks, o restare a Twin Peaks, era un modo per raccontare tutte quelle cose che non erano state raccontate e che valeva la pena di raccontare. "La festa però era finita" ricorda Lynch. "Durante l'anno che servì per ultimare il film tutto cambiò. Succede, a volte".

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Mancavano il caffè, le ciambelle, la torta di ciliegie

Sheryl Lee e Dana Ashbrook in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME
Sheryl Lee e Dana Ashbrook in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME

La critica, ma anche il pubblico, rimasero spiazzati. In Fuoco cammina con me mancavano il caffè, le ciambelle, la torta di ciliegie. Mancavano Nadine e la Signora Ceppo. Mancava, in una parola, l'umorismo. Rimaneva, come lo definisce Lynch, un "disperato tormento". "Mi era stato imposto un limite alla durata del film" avrebbe spiegato poi il regista. "Anche se i produttori non ti danno un limite di tempo poi ti tocca scontrarti con gli esercenti, che calcolano un certo numero di proiezioni al giorno. Girammo molte scene che per un film normale sarebbero state molto marginali perché la trama potesse procedere speditamente. Pensammo che sarebbe stato bello, un giorno o l'altro, inserire quelle scene in una versione più lunga". Con quelle scene, e con quei personaggi, Fuoco cammina con me non sarebbe stato così cupo. "Per me resta conforme alle leggi di Twin Peaks, tuttavia alcune buffonerie dovevano essere eliminate". C'era, ad esempio, una scena con Jack Nance, cioè Pete Martell, ed Everett McGill, cioè Ed, legata all'acquisto di un piccolo attrezzo di legno che viene riportato al negozio perché non misura due pollici per quattro. In altre scene lo sceriffo Harry Truman canta una canzone a Josie Packard, assistiamo alla festa di compleanno di Johnny Horne, ai genitori di Bobby Briggs che leggono la Bibbia, a Doc Hayward che esegue trucchi magici e a una scena di combattimento tra l'agente dell'FBI Chester Desmond e lo sceriffo Cable. Molte delle scene eliminate furono pubblicate nel cofanetto Twin Peaks: The Entire Mistery and the Missing Pieces nel 2014. È chiaro che, in questo modo, sarebbe stato un altro film.

Sheryl Lee, Walter Olkewicz e Phoebe Augustine in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME
Sheryl Lee, Walter Olkewicz e Phoebe Augustine in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME

Gli ultimi sette giorni di vita di Laura Palmer

Sheryl Lee in una scena drammatica di FUOCO CAMMINA CON ME
Sheryl Lee in una scena drammatica di FUOCO CAMMINA CON ME

Eppure, anche così, Fuoco cammina con me ha perfettamente senso. La storia è quella degli ultimi sette giorni di vita di Laura Palmer, non "i segreti di Twin Peaks", ed è giusto che si concentri su di lei. È come se il film fosse un controcampo alla serie tv, e se guardasse con più forza nel lato oscuro della storia, che la serie aveva in parte dissimulato. C'è chi suggerisce che non sia piaciuto perché ricorda al pubblico al centro di Twin Peaks c'è una storia di incesto e figlicidio. Fuoco cammina con me tutto questo ce lo sbatte in faccia, ci dà un pugno nello stomaco. Secondo David Lynch, il film parla di "solitudine, vergogna, senso di colpa, confusione e devastazione della vittima dell'incesto. Tratta anche del tormento del padre, della guerra dentro di lui". Tutto il contorno - Bob, le visioni, gli spiriti - può essere visto come il tentativo di una ragazza di rimuovere il fatto che il padre la violenti. E questo fa vedere anche tutta la serie sotto un'altra luce. È stata la stessa Sheryl Lee, che interpreta Laura, a raccontarlo. "Molte persone, vittime dell'incesto, si sono avvicinate a me da quando il film è stato distribuito, sono così felice che sia stato realizzato perché li ha aiutati a liberarsi di tutto questo". Raccontata in questo modo, con enfasi, in modo visionario e allo stesso tempo con molta concretezza, la storia di Laura è struggente. E la sequenza della sua morte, con il volto insanguinato, le luci stroboscopiche e quell'angelo, è un momento di grande cinema, che non si dimentica facilmente. Sin dalla prima visione del film, Fuco cammina con me ci è sembrato un ottimo modo di tornare a Twin Peaks, coerente e complementare alla serie, oltre che un momento di grande cinema.

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Kyle MacLachlan era poco convinto

Kyle MacLachlan e David Bowie in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME
Kyle MacLachlan e David Bowie in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME

Un altro dei problemi che ebbe Fuoco cammina con me è che, a quanto pare, non tutti gli attori erano entusiasti di tornare sul set. "No, non lo erano" ricorda Lynch. "Magari fosse stato così. Alcuni erano entusiasti, mentre altri non lo erano affatto. Per il 75 per cento tutto bene, ma quel 25 per cento..." Il riferimento è a Lara Flynn Boyle, che rifiutò il ruolo di Donna Hayward, la miglior amica di Laura, andato poi a Moira Kelly che fece un ottimo lavoro, e a Sherilyn Fenn, il cui personaggio, Audrey Horne, fu venne cancellato dal film. Il suo "no" era dovuto a impegni già presi (le riprese di Uomini e topi). Ma anche per Lara Flynn Boyle, a cui si pensò a un rifiuto per altri motivi, il problema era di questo tipo. Anche Kyle MacLachlan era poco convinto a recitare nel film, e infatti la sua parte, nei panni dell'agente Cooper, fu più corta di quanto inizialmente previsto.

David Bowie in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME
David Bowie in una scena di FUOCO CAMMINA CON ME

David Bowie, Chris Isaac e i segreti della Loggia Nera

Una scena di FUOCO CAMMINA CON ME
Una scena di FUOCO CAMMINA CON ME

Cooper appare all'inizio del film, in poche scene. La prima parte del film è quella più delirante. C'è l'agente Phillip Jeffries (David Bowie), che appare e scompare dagli schermi con i video delle telecamere di sorveglianza. Ci sono l'agente Chester Desmond (Chris Isaak) e Sam Stanley (un giovane Kiefer Sutherland) che incontrano una danzatrice e cercano di interpretarne i segni. Tutto è David Lynch all'ennesima potenza, e appare puramente nonsense. Eppure anche questo ha una spiegazione. Secondo lo sceneggiatore Robert Engels, lui e il regista David Lynch avevano pensato a Fuoco cammina con me come il primo di una serie di film che esplorassero i segreti della Loggia Nera. Per questo c'erano quattro personaggi che potevano dar vita a degli spin-off con cui continuare la storia: l'agente Dale Cooper (Kyle MacLachlan), l'agente Phillip Jeffries (David Bowie), il maggiore Garland Briggs (Don S. Davis) e l'agente Chester Desmond (Chris Isaak). Ma il film non andrò bene, né a livello di critica né di botteghino, e così Lynch fu costretto ad abbandonare l'idea dei i sequel. Per fortuna sarebbe tornato a Twin Peaks 25 anni dopo, con la terza stagione. E ancora una volta i gufi non sarebbero stati quello che sembravano.