Bilancio positivo per il Samsung Korea Film Fest

Chiude la rassegna toscana che quest'anno ha scelto di differenziare la propria proposta per fornire una panoramica il più ampia possibile delle tendenze della cinematografia orientale.

Si chiude con un bilancio decisamente positivo la sesta edizione del Samsung Korea Film Fest, tradizionale appuntamento primaverile con il cinema sud coreano che quest'anno ha scelto di differenziare la propria proposta per fornire una panoramica il più ampia possibile delle attuali tendenze della cinematografia orientale. Il nutrito programma del festival ha visto infatti, accanto alle più tradizionali retrospettive, l'inaugurazione della "Women Film Directors", sezione interamente dedicata alle registe coreane che si ripromette di diventare un appuntamento fisso all'interno della programmazione fiorentina, consentendoci di entrare in contatto con la presenza femminile all'interno dell'industria cinematografica coreana, presenza tanto sporadica quanto preziosa. Tra le opere viste in questa prima edizione i generazionali Take Care of My Cat di Jeong Jae-eun e Waikiki Brothers di Yim Soon-rye, nostalgica parabola sul declino delle aspirazioni giovanili di una rock band, il melò ad alta gradazione erotica Ardor di Byun Young-joo, diventato ben presto film di culto in patria e non solo, e l'intimista Bus L'Abri di Lee Mi-yeon.

Altra novità di quest'anno è stata la scelta di inaugurare un vero e proprio concorso coinvolgendo il pubblico in veste di unico giudice, iniziativa che ha riscosso notevole successo decretando pellicola vincente il road movie sentimentale The railroad di Park Heung-sik, seguito dall'acclamato The show must go on, gangster atipico caratterizzato dall'eccezionale interpretazione del protagonista Song Kang-ho. Terzo classificato lo stravagante Two faces of my girlfriend di Lee Seok-hoon. Le due retrospettive di questa sesta edizione hanno visto protagonisti Lee Myung-se, regista eclettico capace di passare con nonchalance da un genere all'altro misurandosi con l'estremizzazione della violenza in un poliziesco ad alto tasso testosteronico come Nowhere to hide con la stilizzazione coreografica che domina il wuxia Duelist, e il cinéphile Lee Yoon-ki, autore dello straordinario This Charming girl, intervenuto a presentare al pubblico l'esperimento improvvisato a bassissimo budget Ad lib night, one day movie segnato da un fatidico scambio di persona che inaugura una drammatica esplorazione esteriore e interiore alla scoperta del proprio io.

Sorprese del festival, distintesi in un panorama di offerte caratterizzato da un livello qualitativo decisamente alto nonostante la battuta d'arresto che sembra segnare la produzione sud coreana contemporanea dopo il boom dello scorso decennio, lo spiazzante Driving with My Wife's Lover diretto dall'esordiente Kim Tai-sik, surreale road movie dall'andamento bizzarro che si barcamena tra mancato dramma sentimentale e commedia giocosa con in più un pizzico di sesso che interviene a metter pepe nella seconda parte del film, e la pellicola a episodi Fantastic parasuicides, divertissement composto da tre digressioni su curiosi suicidi mancati a causa di curiose e paradossali interferenze esterne. La chiusura del festival, caratterizzata da una straordinaria affluenza di pubblico, è stata affidata a Soffio di Kim Ki-duk, ma già si lavora per l'anno prossimo con tante proposte e la promessa dell'organizzazione di una minirassegna dedicata alla Corea del Nord, occasione unica che permetterà finalmente di vedere anche in Italia pellicole fin'ora sconosciute.