Benny Loves You, la recensione: risate e horror con il peluche saltellante che uccide per amore

La recensione di Benny Loves You: grazie all'uscita del blu-ray Midnight Factory abbiamo scoperto il bizzarro horror di Karl Holt, regista, sceneggiatore e protagonista di un film folle e grottesco, ma indubbiamente originale e affascinante.

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Benny Loves You: una scena del film

Si può riuscire a far ridere e divertire in mezzo a scene splatter e laghi di sangue? Impresa improba quella del genere comedy-horror, ma come vedremo nella recensione di Benny Loves You, quella di Karl Holt (che qui ha fatto tutto, regista, sceneggiatore, protagonista e altro ancora) è una missione che si può dire riuscita. Perché è talmente e volutamente ridicolo e folle quello che vediamo sullo schermo in questa spassosa e truculenta ora e mezza, che davvero non può non scappare qualche risata pur in mezzo a massacri e sgozzamenti vari. Un film che finalmente, dopo essere stato presentato al Trieste Science + Fiction Festival 2020, ora grazie a Midnight Classic, la collana di Koch Media, è disponibile anche in homevideo con un blu-ray più che mai prezioso per scoprire questa bizzarra opera.

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Benny Loves You: una scena del film

Il peluche ribelle, pronto a uccidere con ferocia pur di stare con Jack

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Benny Loves You: una scena del film

In Benny Loves You il protagonista è il 35enne Jack (sempre Karl Holt, il tuttofare del film), un progettista di giocattoli dall'animo ancora infantile che si ritrova orfano dei genitori con cui ancora viveva per un clamoroso e grottesco incidente domestico. Sul lavoro, oltre che vessato dal capo, Jack ormai è travolto dall'ascesa di un giovane rampante, ma soprattutto ora senza genitori deve ripartire da zero, cominciare a vivere da maschio adulto e responsabile e mettere alle spalle il passato. Per questo dice addio anche ai pupazzi della sua infanzia, soprattutto a Benny, che gli ha fatto compagnia fin da bambino. Ma il peluche non è d'accordo con questa scelta: anzi vuole ancora stare con il suo amato padroncino, lo adora ed è deciso a sterminare chiunque osi mettersi in mezzo fra lui e Jack.

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Benny sembra un muppets, ma ride, squarta e sgozza tra fiumi di sangue

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Benny Loves You: una scena del film

Se avete deciso di buttare nella spazzatura un pupazzo che vi ha fatto compagnia da ragazzini, dopo questo film ci penserete due volte. Certo, di pupazzi e bambole l'horror ne è pieno, ma farete bene a dimenticare presto tutto questo carrozzone di creature inquietanti. Benny è davvero diverso, è un peluche che si muove come un muppets, sghignazza e sgozza, si muove con un'animazione saltellante e irrealistica (esattamente come un bambino fa camminare un pupazzo) talmente improbabile con quei piedini che non toccano nemmeno terra, che non può non far ridere a crepapelle, anche se lui nel contempo sta ammazzando, accoltellando e sbudellando esseri umani (e anche un cagnolino). Il tutto con scene gore, fiumi di sangue, viscere in abbondanza, trash e sbudellamenti vari.

Un delirio talmente assurdo, folle e grottesco da essere affascinante

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Benny Loves You: una scena del film

Diciamolo chiaramente: in Benny Loves You è tutto così folle, grottesco, surreale e talmente assurdo, che a volte vien voglia di spegnere tutto e dimenticarlo, a volte invece si resta incantati dall'indiscussa fantasia di Karl Holt e incuriositi per vedere fin dove possa spingersi il suo delirio. Fin dall'inizio con una mamma che rifila un violento ceffone al rallenty alla figlia, entrambe odiosissime, perché la piccola è impaurita da un pupazzo dispettoso che si anima, si capisce che andazzo avrà il film.

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Benny Loves You: una scena del film

Il fatto è che una volta capita l'atmosfera, e compreso che l'esordiente britannico non fa nulla per prendersi sul serio, mettendoci però tutta la passione di un progetto molto personale e infarcendolo di gustose citazioni, allora Benny Loves You invece che una boiata diventa un vero spasso ricco di sorprese. Sorprendente quanto un peluche che saltella nel vuoto come uno psicopatico, squarta tutti ma è terrorizzato dai film horror che passano alla tv.

Il blu-ray: buon video, un booklet e un audio adeguato alla follia del film

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Come detto, abbiamo scoperto Benny Loves You grazie al blu-ray Midnight Classic, la collana di Koch Media dedicata all'horror. Come sempre troviamo un prodotto ben curato, con la confezione slipcase arricchita da un elegante booklet, che però rimane l'unico extra presente. Buono il video, anche se caratterizzato qua e là da una certa morbidezza nel dettaglio che toglie incisività al quadro, che comunque resta solido. Brillante il croma, con colori vivi adeguati ai pupazzi ma soprattutto ai fiumi di sangue presenti.

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Benny Loves You: una scena del film

Migliore l'audio in DTS HD Master Audio 5.1, che pur non ai livelli top di altre tracce, regala un ascolto coinvolgente, con efficaci sottolineature nei movimenti dei pupazzi, nelle efferate uccisioni e con un'esuberanza generale tra effetti e intervento dei bassi che ben si sposa alla follia delle immagini che scorrono sullo schermo.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella recensione di Benny Loves You, il film di Karl Holt scoperto grazie al blu-ray Midnight Classic, è qualcosa di talmente folle e grottesco che è impossibile prenderlo sul serio, ma proprio per questo funziona e ha un suo indiscutibile fascino. Di certo il peluche Benny che saltella nel vuoto e uccide con ferocia chi gli capita a tiro, è un’immagine difficile da cancellare. E il filo che c’è tra ridere divertiti o rimanere turbati da qualche scena di gore super spinto, è davvero molto sottile.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.6/5

Perché ci piace

  • La follia tinta di grottesco e surreale che trasuda da ogni scena.
  • Sul piano degli spargimenti di sangue, il film non risparmia nulla.
  • Ridere o rimanere turbati dal gore spinto, resta una piacevole incertezza.
  • Benny resta un peluche difficile da dimenticare.

Cosa non va

  • A volte affiora la sensazione, alla fine rivelatasi sbagliata, di una grande boiata.
  • Prima di entrare nella giusta ottica del film, può esserci la tentazione di chiudere tutto.