Belle & Sebastien – Next generation, la recensione: là sui monti con Belle & Sebastien versione 3.0

La recensione di Belle & Sebastien - Next generation: il film rebootta la saga e la attualizza ai giorni nostri, mettendo a confronto la vita metropolitana parigina e quella tra le montagne francesi: riusciranno i due protagonisti a trovare un equilibrio?

Belle & Sebastien – Next generation, la recensione: là sui monti con Belle & Sebastien versione 3.0

Sono stati una compagnia fissa tra mattine e pomeriggi in tv per chi è cresciuto negli anni '80 e '90 grazie alla serie anime e ora tornano al cinema con un quarto capitolo che rebootta in un certo senso la trilogia con Félix Bossuet. Stiamo parlando di Belle & Sebastien, i personaggi nati dalla penna di Cécile Aubry, che dal 17 novembre al cinema avranno il volto di Robinson Mensah Rouanet e di un nuovo cane pastore, come spiegheremo nella recensione di Belle & Sebastien - Next generation, distribuito da Medusa Film per Notorious Pictures.

Belle & Sebastien 3.0

Belle E Sebastien Next Generation Creditss Jerome Prebois 1
Belle & Sebastien - Next Generation: Robinson Mensah Rouanet in un'inquadratura

Il film diretto da Pierre Coré, che arriva quattro anni dopo il precedente, attualizza l'opera mantenendone l'aura favolistica. Siamo ai giorni nostri e il Sebastien del titolo è un bambino di dieci anni abituato alla metropoli parigina che si ritrova, suo malgrado, a trascorrere quella che è sicuro sarà una noiosa estate in montagna con la nonna e la zia. Sarà l'incontro con Belle, un gigantesco e affettuoso cane da montagna dei Pirenei, a fargli cambiare completamente prospettiva sull'estate e sulla location che reputava asettica e invece gli regalerà varie sorprese. Prima di tutto, inizialmente contrariato dal fatto che non ci sia ricezione per gli smartphone, tornerà ad apprezzare la bellezza della natura, il ricongiungersi ad essa e al piacere della semplicità. Si ritroverà inoltre a difendere Belle dal proprio padrone attuale, che la maltratta. L'animale si rivelerà l'amica che lo farà sentire meno solo e fuori posto in un luogo in cui fa inizialmente fatica ad ambientarsi, confermando il potere "curativo" degli animali sulle persone. Parallelamente anche gli adulti del film vivranno un periodo di cambiamenti e di decisioni importanti da prendere per la propria vita: salutare il vecchio per abbracciare il nuovo, con la nonna che vorrebbe vendere la tenuta e i vicini che vorrebbero sfruttare la propria macchina sparaneve per fare affari nella valle comprando il terreno della donna.

L'importanza della semplicità

Belle E Sebastien Next Generation Creditss Jerome Prebois 4
Belle & Sebastien - Next Generation: Michèle Laroque in una scena del film

In Belle & Sebastien - Next generation vengono valorizzati i grandi paesaggi montani che fanno da suggestiva cornice alla storia raccontata, tra droni e campi lunghi e lunghissimi. Tutto per far capire l'attrattiva sempre maggiore che pian piano arriva al ragazzino protagonista (un esordiente e convincente Robinson Mensah Rouanet), dal cui punto di vista ci addentriamo in quel mondo e nella sua storia racchiusa tra i versanti. C'è un sense of wonder nel suo scoprire lati inesplorati della montagna, che racchiude i suoi ostacoli e le sue difficoltà ma anche i suoi affascinanti segreti. L'altro 50% della pellicola lo fa ovviamente Belle, con la sua maestosa presenza e allo stesso tempo la sua dolcissima indole, che diventa subito protettiva nei confronti degli umani a cui tiene, in primis Sebastien. Un uso degli animali - ci sono anche il cane della nonna e i lupi che minacciano le pecore - abbastanza realistico. Viene così esplorato il rapporto tra animali e persone attraverso i diversi approcci dei personaggi: la caparbietà e delicatezza di Sebastien, l'affetto conquistato col tempo della nonna, la solo apparente superficialità della zia, la cattiveria del vicino di casa, e così via.

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Belle & Sebastien - Next Generation: Robinson Mensah Rouanet in una scena

Viene anche mostrato un lato inedito al cinema, ovvero il lavoro dei pastori di pecore, valorizzato in un certo senso per chi dalla città pensa necessariamente in modo poco lusinghiero della vita di campagna e montagna, di contadini e simili. Il film aggiorna un po' malamente la storia, tra selfie improvvisati, poco realistici e voglia di libertà, per un romanzo di formazione tanto umano quanto animale e l'importanza di mantenere intatto ciò che si ha di più caro, aprirsi al cambiamento senza tradire la tradizione. La caratterizzazione dei personaggi è molto basica e non riesce ad arrivare totalmente allo spettatore, se non per qualche sentimentalismo buttato qui e là. Si dà molta importanza ai personaggi femminili, a partire dalla stessa Belle, dato che gli uomini sono assenti, poco importanti o negativi in questo frangente. Un film per tutta la famiglia che vuole riscoprire alcuni valori forse andati perduti nella frenesia delle giornate quotidiane in città e riscoprire un diverso ritmo dato dalla natura e dall'aria buona di montagna, che fa bene ai polmoni e al cuore.

Conclusioni

Concludiamo la recensione di Belle & Sebastien – Next generation, quarto capitolo che rebootta la saga e la attualizza ai giorni nostri, ribadendo come il film punti tutto sulla contrapposizione tra metropoli e montagna, come location e come filosofia di vita, e sul rapporto umani e animali, proponendo diversi punti di vista. Una pellicola per tutta la famiglia che vuole riscoprire al cinema i vecchi valori senza troppi guizzi di originalità o sorprese.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • L’aver attualizzato la storia e averla contrapposta ai due ambienti e alle due anime del giovane protagonista.
  • La poesia e la suggestione dei paesaggi montanari proposti.

Cosa non va

  • Non c’è nessun guizzo e nessun colpo di scena inaspettato, la storia fila molto liscia.
  • Alcune trovate davvero irrealistiche, come il paragliding tra nonna e nipote.
  • Le interpretazioni degli attori e le interazioni con gli animali sono abbastanza basiche.