Belle, il regista Mamoru Hosoda: “Nei miei film utilizzo i mostri perché sono più vicini ai veri esseri umani”

La video intervista a Mamoru Hosoda, regista di Belle, film di animazione che rivisita in chiave moderna la favola La Bella e la Bestia.

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Belle: Belle durante una scena del film

Dopo l'anteprima alla Festa del cinema di Roma 2021, arriva finalmente in sala il 17 marzo, distribuito da Anime Factory (Koch Media), Belle, film di animazione diretto da Mamoru Hosoda, già autore di Mirai. Il regista giapponese ha riadattato in chiave moderna la favola La Bella e la Bestia, raccontandola attraverso l'utilizzo dei social e la violenza domestica.

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Belle: una scena del film d'animazione

Belle è la storia di Suzu, una ragazza di 17 anni che ha perso la madre. Il lutto l'ha fatta allontanare dal genitore e dalla musica, la sua più grande passione, che condivideva con la madre con cui cantava. Quando scopre l'esistenza di un nuovo social, U, in cui ci si può creare una identità alternativa, Suzu crea un suo alter ego, Belle, bellissima e dai capelli rosa, e attraverso di lei canta le canzoni che ha scritto. Belle diventa presto amatissima sui social: tutti vogliono scoprire la sua vera identità. Il suo momento di gloria viene interrotto da un drago, che nel social semina il terrore.

Elaborazione del lutto, crisi d'identità, il potere liberatorio dell'arte: abbiamo parlato di tutti questi temi proprio con Mamoru Hosoda, regista e sceneggiatore del film di animazione, incontrato a Roma.

La video intervista a Mamoru Hosoda su Belle

Belle e la conferma di Mamoru Hosoda

Belle: bestie più umane degli umani

Come mai nei suoi film utilizza spesso i mostri? Cosa ci possono insegnare?

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Locandina di Belle

Nei miei film utilizzo spesso le bestie e i mostri perché per me forse sono più umani del vero essere umano che vado a descrivere. L'essere umano pensa di essere umano perché è lui che lo pensa, crede di essere diverso dalla bestia o dai mostri. Togliendo la parte della socialità dell'uomo credo si trovi insito in lui la parte bestiale, quella primordiale, che forse è più vicina alla realtà, al vero uomo. Ed è per questo che io utilizzo spesso queste figure.

Belle: imparare dai maestri

Nel film c'è anche la forza dell'arte che è in grado di ispirare altre persone. Lei ha ricevuto una lettera da Miyazaki quindi sa cosa vuol dire. Quanto è importante ispirarsi al lavoro degli altri per fare meglio il proprio?

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Belle: una scena del film

Quando io ho iniziato, quando ero uno studente e ho cominciato la mia carriera da regista ho avuto qualche influenza da diversi artisti, dall'arte in genere e sopratutto nei primi anni mi ha influenzato molto il regista spagnolo Victor Erice. Adesso non è così, vengo stimolato soprattutto dai miei familiari, dal mondo che mi circonda. È forse anche per questo che riesco a dare un volto, dei colori, delle immagini diverse, una narrazione più mia.

Belle: vita reale e virtuale si confondono

Nel film si vede come l'approccio agli altri sia sempre più difficile, mentre una vita virtuale è più facile. Come si supera questo ostacolo?

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Belle: una foto del drago

Internet sta diventando un elemento preponderante della nostra vita. Si dice che i social network abbiano aiutato a collegare tante persone ma dall'altra parte ci sono persone che addirittura si sentono ancora più sole. Questo è un circolo vizioso che porta a utilizzare ancora di più i social. Si sentono spesso delle voci critiche in merito all'utilizzo di internet e dei social ma noi dobbiamo trovare la positività in questo perché ormai sono ovunque e non possiamo fare altrimenti. Dobbiamo imparare a convivere con questa altra realtà. Perché c'è.