Recensione The Island (2005)

Molto evitabile rumore per l'ultima pseudoriflessione sulla vita da parte dell'acclamato Michael Bay.

Azione in falsetto

Un uomo che vive la sua esistenza in una elegante e futuristica struttura da sogno, pulita, organizzata in tutto e per tutto. Altri uomini e donne che, come lui, vivono in questa sorta di guscio che li ospita e mantiene al sicuro dalla Terra ormai contaminata, inospitale, compromessa. Tutti questi esseri hanno negli occhi e nella mente la speranza di essere sorteggiati per potersi trasferire nell'"Isola", l'ultimo luogo della Terra dove è possibile la vita.
Comincia così The Island, l'ultima fatica di Michael Bay, noto al grande pubblico per aver diretto diversi blockbuster, fra i quali Bad Boys, Armageddon e Pearl Harbor.

Si può dire senza dubbio che, per i primi trenta minuti, la pellicola suggerisce decisamente una buona costruzione dell'ordigno narrativo, il quale per accumulazione di particolari ci introduce, con proprietà di ritmo, alla vicenda di Lincoln Six Echo e Jordan Two Delta. Purtroppo per lo spettatore, superata la parte introduttiva, tutta la vicenda che dovrebbe chiaramente rappresentare la chiave di svolgimento del film, nonché la sua spina dorsale, viene a frantumarsi, per rimanere, a parere di chi scrive, solo un pretesto utile a trasformare il tutto in un banale film d'azione pieno di esagerazioni tipiche del genere e inutili sentimentalismi. Numerose sono le cadute di stile riscontrabili nella sceneggiatura e talvolta è distintamente avvertibile un'ironia che pare del tutto fuori luogo all'interno del contesto nel quale viene esplicitata. Tuttavia, per non rivelare troppo delle mirabolanti scorribande che dovranno affrontare i protagonisti, diciamo giusto che non manca praticamente nessuno degli elementi caratterizzanti le pellicole di intrattenimento disimpegnato; così, fra inseguimenti interminabili e combattimenti al limite dell'inverosimile, ci si trascina verso un finale che difficilmente poteva risultare più prevedibile.

Si diceva degli scivolamenti di tono: ebbene, i personaggi sono caratterizzati in maniera piuttosto macchiettistica, nella maggioranza dei casi, e sembra che servano veramente a poco le interpretazioni, peraltro piuttosto convincenti, di Ewan McGregor e della bellissima Scarlett Johansson. Del resto il plot stesso mostra delle debolezze molto evidenti a livello di costruzione, svolgimento e coerenza, come si era accennato. In definitiva, potremmo definire questo The Island come un grande minestrone mal riuscito di fantascienza, azione portata all'eccesso, una "pallida" e insignificante storia d'amore e molto, moltissimo buonismo che rappresenta un'ulteriore aggiunta alla già considerevole quantità di pecche imputabili al film di Bay.

Alla luce di tutto ciò, sembra opportuno consigliare quest'opera solo ai grandi appassionati dell'azione senza sostanza, che non si preoccupano granché dello stile e della messa in scena; per gli altri, è sicuramente qualcosa da evitare con cura.