Recensione Sex & Drugs & Rock & Roll (2009)

Il biopic del giovane regista Mat Whitecross ripercorre con stile eclettico e forsennato la vita dell'irriverente cantante punk Ian Dury. Ma il valore aggiunto del film è l'incredibile performance mimetica di Andy Serkis: il suo corpo si trasforma per l'ennesima volta per assumere le sembianze dell'uomo che inventò il motto "Sex & Drugs & Rock & Roll".

Andy Serkis Superstar

Il regista Mat Whitecross, presente in sala assieme al cast del film, rivela al pubblico berlinese che dopo la proiezione di Sex & Drugs & Rock & Roll al Festival di Sundance molte persone si avvicinavano a Andy Serkis convinti che si trattasse del vero Ian Dury, complimentandosi per la sua performance e le sue canzoni. E non importa il fatto che Dury, squinternato leader della punk band britannica dei Blockheads, famoso per aver coniato il motto divenuto ormai internazionale "Sex & Drugs & Rock & Roll" ci abbia lasciati ormai dal 2000. Tutto può succedere quando si ha a che fare con Andy Serkis, e persino i morti grazie a lui possono tornare alla vita. E se Ian Dury prima di essere un musicista era soprattutto un performer a tutto tondo, che con le sue provocatorie e irriverenti esibizioni ha rivoluzionato il modo di concepire la musica rock, non poteva esserci atro talento che quello di Serkis in grado di catturarne la sua più profonda essenza da entertainer.

Ancora una volta l'attore che ha prestato il suo corpo alle creature più svariate, da Gollum nella saga del Signore degli Anelli a King Kong, mette a servizio le sue sovraumane capacità mimetiche per riplasmare interamente la propria identità. Questa volta il risultato del suo trasformismo è Ian Dury: folletto londinese ancheggiante (per via della poliomelite che lo ha colpito da piccolo), in grado di rivoluzionare il mondo della musica punk con il suo stile sfrenato, basato su forsennati equilibrismi linguistici in slang Cockney. Nel film Dury riserva parole sprezzanti per i Sex Pistols, che raggiungevano l'acme del loro successo quando lui non era ancora famoso, e si può capirne facilmente il perché. Al furore nichilista e autodistruttivo della band di Anarchy in the U.K. l'irriverente frontman dei Blockheads oppone invece una visione gioiosa e vitalistica.
La sfrenata libertà di Dury rivive anche grazie al talento visivo del giovane regista Mat Whitecross che, pur possedendo un background da documentarista (sua è la co-regia, assieme a Michael Winterbottom del premiato The Road To Guantanamo), rifiuta i canoni tradizionali del biopic. Incorniciato all'interno di un'unica esibizione musicale di Dury, Sex & Drugs & Rock & Roll si lascia ben presto abbandonare al potere immaginifico del racconto, intersecando la storia con inserti onirici e sequenze animate. Anche se il film rivela poi un'ossatura molto tradizionale, tutta incentrata sul rapporto conflittuale tra padre e figlio che si ripropone nell'arco di due generazioni, Sex & Drugs & Rock & Roll riesce lo stesso a catturare il cuore del personaggio di Ian Dury. Merito, ovviamente, soprattutto di Andy Serkis: ogni più piccolo gesto, espressione del volto, o modulazione della voce è calibrata nel più minuzioso particolare. In grado di far letteralmente resuscitare i morti.