Cinquant'anni di Doctor Who da festeggiare, tre giorni di proiezioni, incontri con cast e crew, quiz, collezionismo. La convention ufficiale del Dottore patrocinata da Bbc/Bbc Worldwide si è tenuta dal 22 al 24 novembre all'ExCel di Londra. Ben ottomila (ma sarebbero stati molti di più se gli organizzatori avessero optato per una soglia più alta di partecipanti) fan hanno, ogni giorno, affollato la venue inglese dell'anniversario: tanti whovian italiani e da ogni parte del mondo, e tanti cosplayer, tutti in fila per seguire i numerosi eventi organizzati.
Il programma, ufficialmente, è stato lo stesso ogni giorno: una scaletta fitta di panel, stage, screening, sessioni autografi e fotografie (ma solo Matt Smith, l'Undicesimo Dottore, e Jenna-Louise Coleman che nella serie cult interpreta Clara, si sono concessi per i photo op).
Nei tre giorni della convention si sono aggirati per l'ExCel Bernard Cribbins (Wilfred Mott, il nonno di Donna Noble), Jason Watkins (Webley), Sarah Sutton (Nyssa), Matthew Waterhouse (Adris), Waris Hussein (il primo regista di Doctor Who), Katy Manning (Jo Grant) e tantissimi altri. L'evento ha ospitato varie proiezioni di episodi del Dottore classico commentate dal vivo da chi ne ha fatto parte, ma naturalmente, lo screening più atteso ero quello dell'episodio celebrativo dei cinquant'anni, The Day of the Doctor. La proiezione su grande schermo (in 2D, niente 3D per gli spettatori dell'ExCel) è stata accolta da ovazioni e introdotta dal buffo siparietto di Strax, il sontariano zuccone che questa volta era convinto di stare per assistere a un film sulla sua razza: per chi non stava in silenzio durante la proiezione c'era la promessa di torture orribili. Solo suono concesso quello dei popcorn sgranocchiati, perché "i popcorn sono vivi e soffrono, e quando li mastichi strillano" (quelli finiti nelle fauci di Strax lo facevano veramente!). Lo screening, nella sala gremita, è stata un'esperienza comunitaria piena di emozioni e curiosi rumori di fondo.
L'ultimo panel di Moffat & co si è distinto per le tantissime domande su The Day of the Doctor ("Come si contano adesso i Dottori?," "Avete intravisto il volto di Eccleston mentre Hurt si rigenerava?") e sull'incontenibile orgoglio dello showrunner. Il quale, alle round table con i giornalisti, è arrivato levitando a un metro da terra: ne ha avute per tutti, dalle serie americane a Battlestar Galactica.
Approfondiremo nei prossimi giorni con interviste ai protagonisti.