Louie Anderson è morto in un ospedale di Las Vegas per complicazioni dovute al cancro: l'attore e comico era stato ricoverato pochi giorni fa per l'aggravarsi della malattia. La notizia è stata diffusa da Glenn Schwartz, il suo addetto stampa, lo stesso che pochi giorni fa aveva comunicato al portale TMZ il ricovero di Anderson.
Pochi giorni fa era stato ricoverato per un "linfoma diffuso a grandi cellule B, una forma di tumore", come aveva comunicato il suo portavoce lo stesso che oggi ha comunicato la sua morte. Nei mesi passati, l'attore ha documentato la sua battaglia per perdere peso, mostrando sui social i progressi fatti che lo avevano portato a perdere quasi 20 chili.
Secondo di undici figli, Louie Anderson è nato a a Saint Paul in Minnesota e in un'intervista ha raccontato che sua madre ha avuto 16 gravidanze, cinque delle quali conclusesi con la morte del nascituro. L'attore parlando di suo padre al 'The Late Show with Stephen Colbert', ha descritto il genitore come un uomo violento.
Durante la sua carriera durata oltre 30 anni, Louie Anderson è diventato uno dei comici più amati negli Stati Uniti, Comedy Central lo considera tra i 100 più grandi cabarettisti di tutti i tempi. In televisione ha debuttato come comico al The Tonight Show nel 1984. Da allora Anderson è diventato un volto noto ai telespettatori del piccolo schermo, Dal 1994 al 1998 ha prodotto il cartone autobiografico La vita con Louie (Life with Louie), scritto quattro libri e, dal 1999 al 2002, condotto il game show televisivo Family Feud. Nel 2016 ha vinto un Emmy come miglior attore non protagonista per la serie Baskets.
Louie Anderson ha debuttato al cinema con il film La finestra sul delitto di Richard Franklin, e nel 1988 ha ottenuto un enorme successo con la pellicola Il principe cerca moglie dove interpretava Maurice, il dipendente e aspirante manager del fast food McDowell. Nel 2021 ha partecipato al sequel del film di John Landis Il principe cerca figlio, diretto da Craig Brewer.