Nel 1954 la Rai ha iniziato le trasmissioni sul territorio nazionale: La luce nella masseria, il film TV in onda stasera su Rai 1 alle 21:25, racconta l'arrivo della TV in una famiglia meridionale qualche anno più tardi, nel 1962. Prodotto da Luca Barbareschi in collaborazione con Rai Fiction, il film è diretto a quattro mani da Riccardo Donna e Tiziana Aristarco.
La trama
I Rondinone, con la loro grande masseria non distante da Matera, sono protagonisti della storia. Si tratta di una famiglia numerosa e unita che, sotto la guida del patriarca Eustachio, ha sempre fatto fronte comune alle avversità e da decenni lavora la terra e vive dei frutti della propria fatica. Una vita dura, a volte durissima, ma per l'undicenne Pinuccio è impastata di magia e di sogni, come quello di avere un televisore, che nel 1962 si possono permettere solo le poche famiglie benestanti della città.
È dal suo punto di vista che seguiamo le vicende. L'eroe di Pinuccio è suo zio Vincenzo: il più forte, il più simpatico ma anche il più moderno e al passo con i tempi. Essendo anche un bel ragazzo, è conteso da due donne: Giuseppina e Imma. Un giorno però lo zio, durante una festa nel cortile della masseria, si accascia a terra. La diagnosi è grave: sclerosi a placche (oggi nota come sclerosi multipla). Costretto a smettere di lavorare nei campi, Vincenzo presto si ritrova su una sedia a rotelle. Pinuccio guarda sgomento la trasformazione del suo supereroe e assiste al disfacimento della sua vita sentimentale: mentre la prorompente Giuseppina s'impaurisce e si allontana, la timida Imma - che sarebbe felice di restare accanto a Vincenzo anche in quelle condizioni - viene "rifiutata" dal giovane che non vuole rovinarle il futuro. La famiglia, preoccupata dall'avvenire di Vincenzo, per assicurargli una vita normale, gli compra una tabaccheria in città, proprio accanto a un negozio di televisori che diventa meta fissa di Pinuccio.
La malattia di Vincenzo, la decisione di un altro fratello di lasciare la vita dei campi a favore della fabbrica e la morte del patriarca Eustachio innescano i litigi legati all'eredità e portano la famiglia Rondinone a valutare la vendita della masseria a Mariano, un imprenditore che si dice abbia fatto fortuna vincendo alla Lotteria Italia e che vuole costruirvi una fabbrica di cemento. A seguito delle divisioni oramai insanabili si decide per la vendita. E la data del passaggio di proprietà viene fissata al 7 gennaio 1963. È chiaro a tutti che, una volta venduta la proprietà di famiglia, nessuno avrà più occasione di riallacciare i rapporti con gli altri e ognuno andrà avanti per la propria strada.
La notizia della vendita della masseria e la disgregazione della famiglia fanno precipitare Pinuccio in un grande sconforto. Anche Vincenzo, che nel frattempo ha avuto il coraggio di sfidare il futuro accanto a Imma, capisce che non si può mollare così. Che bisogna far di tutto per riunire la famiglia. Ecco allora l'idea: forse niente è perduto e la masseria può ancora essere la casa dove lavorare e vivere tutti insieme. Vedere i figli di nuovo felici farà riscoprire il valore delle relazioni umane e familiari.
Il cast
Domenico Diele interpreta lo zio Vincenzo, Aurora Ruffino è Imma, trasferita a Matera per necessità, finirà per innamorarsi di Vincenzo. Giusy Frallonardo è Damianina, la maggiore dei fratelli Rondinone e mamma di Marietta e Pinuccio, voce narrante del film, interpretato dal piccolo Giovanni Limite. Nando Irene è Michele, il fratello che, pur rimasto a lavorare nella masseria, sogna di abbracciare il progresso, mentre Carlo De Ruggieri è Carismo: è lui a occuparsi di tutti i lavori più pesanti ma, quando capisce che in campagna non c'è più futuro per i suoi figli, accetta un lavoro in fabbrica. Renato Carpentieri è nonno Eustachio, il patriarca della famiglia Rondinone, un uomo temprato dai sacrifici e dalla fatica.