Attenzione! Consigliamo ai gentili lettori che non vogliono conoscere dettagli inediti sul finale della seconda stagione di Homeland, di non proseguire nella lettura di questa news.
Bordy e Carrie ci hanno guidato attraverso una seconda stagione ricca di colpi di scena e tensione al cardiopalma (specie il povero Brody, che si è ritrovato a un passo dall'esaurimento nervoso) e il finale andato in onda il 16 dicembre, The Choice, ha avuto un altissimo seguito di pubblico, ma non tutti hanno gradito la chiusura del secondo ciclo della serie; anzi, c'è una buona fetta di critici e fan che hanno lamentato una profonda delusione per come si sono svolti gli eventi. Il vocìo si è intensificato al punto che Alex Gansa e Howard Gordon, auoti e shorunner del serial, hanno organizzato una conferenza stampa per rispondere ad alcune delle domande più pressanti e per illustrare cosa hanno in mente per il futuro dei due amanti perseguitati dalla sfortuna.
Per quanta riguarda il futuro vediamo cosa ci aspetta: in primis gli autori hanno assicurato il ritorno del cast e anche di Quinn (Rupert Friend), che è diventato uno dei favoriti del pubblico. Alcune teorie sul web vogliono Brody implicato nell'attentato, e Gordon ha commentato che sicuramente "c'è chi penserà a un suo coinvolgimento, ma non abbiamo nessuna intenzione di rassicurarli o dissuaderli, dovrete vedere per sapere". La questione della talpa all'interno della CIA è uno temi che saranno al centro della trama, anche perché "è molto probabile che sia stata la talpa a spostare l'auto di Brody".
Quello che però sarà il cuore della prossima stagione è il rapporto tra Carrie e Saul "che è il centro morale della serie. Sin dall'inizio è sempre stato questo il concetto di Saul, l'architettura del finale ruota intorno a lui, la sua impotenza, la sua ira controllata e la disperazione per la morte di Carrie. Lui e Carrie saranno i motori della storia della terza stagione. Lei ha lasciato andare Brody ed è tornata indietro, da Saul, ha scelto lui e la CIA, la sua missione.
Ovviamente gli autori non stiamo parlando di un coinvolgimento romantico (almeno speriamo) ma bensì della vocazione di Carrie e del rapporto che ha con il suo mentore. In conclusione, Gansa e Gordon hanno indirizzato i reporter presenti dicendo "non vogliamo difendere lo show, nelle nostre menti sappiamo bene cosa sta succedendo e perché e speriamo di aver risposto alle domande che il pubblico aveva in merito al finale. Adesso possiamo cominciare la nuova stagione, un nuovo viaggio per tutti quelli che ci hanno seguito fino ad ora".