Francesco Arca è stato il protagonista del monologo a Le Iene: l'attore, protagonista maschile di Fosca Innocenti, ha parlato della sua infanzia. L'ex tronista ha spiegato l'importanza che hanno avuto le donne nella sua formazione e di come abbia imparato ad accettare le sue fragilità.
Da tronista di Uomini e Donne, nella stagione 2004-2005, ad attore affermato di fiction di successo, da Don Matteo 7 a Che Dio ci aiuti, Francesco Arca oggi è uno dei volti più amati del panorama televisivo italiano. Ospite della puntata del 17 gennaio de Le Iene, il volto maschile di Fosca Innocenti, è stato il protagonista del monologo settimanale del programma condotto da Teo Mammucari e Belen.
L'attore ha parlato del ruolo delle donne nella sua vita, Francesco Arca è cresciuto in una famiglia tutta al femminile. "Sono nato a Siena e sono cresciuto con mia nonna Lorenza, mia mamma Morena e mia sorella Consuelo. Tutte donne, perché io papà l'ho perso troppo presto. Le mie donne mi hanno insegnato tutto: a fidarmi del mio intuito, a essere generoso, a rispettare gli altri", ha spiegato Francesco.
Grazie a questi insegnamenti, Arca è riuscito a scrollarsi di dosso lo stereotipo dell'uomo Alpha, quello che non deve mai esternare le sue emozioni: "Le mie donne mi hanno insegnato soprattutto a stare in contatto con le mie emozioni, crescendo con loro ho imparato a dubitare del cliché dell'uomo forte, l'uomo che vive senza dubbi e indecisioni, il classico stereotipo del maschio alfa. Eppure può essere che alcuni di voi abbiano questa immagine di me, ma devo confessarvi che non è così. A me basta una foto dei miei figli per farmi commuovere fino alle lacrime, vado in crisi ogni volta che devo affrontare un'intervista o un discorso intimo, un po' come questo".
Nella parte finale del monologo, Francesco Arca sottolinea l'importanza delle proprie fragilità, che lui ha imparato ad accettare, come potete vedere nella clip caricata da Mediaset Infinity. "Io vivo ogni istante con il dubbio di non essere all'altezza, ecco nella vita ho scelto di accogliere queste mie paure, le mie fragilità, di accettare che ci sarà sempre qualcuno migliore di me a fare qualcosa e ho scelto me, come sono, con la mia forza, la mia fragilità, la mia gioia e anche la mia tristezza. Provateci, perché è il regalo più grande che potete farvi".