Il film documentario Stonebreakers, diretto da Valerio Ciriaci, sarà presentato in anteprima mondiale nell'ambito della 63a edizione del Festival dei Popoli di Firenze, domani, sabato 12 novembre 2022, alle ore 17:00 presso il Cinema Spazio Alfieri, nella sezione Concorso Italiano.
Ciriaci, regista italiano che vive a New York, già premiato al Festival dei Popoli e con il Globo d'Oro per il miglior documentario con If Only I Were That Warrior sarà presente a Firenze insieme al produttore Isaak J. Liptzin. Il film si avvale della produzione della Awen Films - con Liptzin, Curtis Caesar John, Andrea Fumagalli e lo stesso regista - e della direzione della fotografia dello stesso Liptzin, del montaggio di Fumagalli e delle musiche originali di Francesco Venturi.
Stati Uniti, 2020: nel mezzo della rivolta Black Lives Matter e dell'elezione presidenziale, scoppia la battaglia sui monumenti storici. Un conflitto culturale che travolge statue di Cristoforo Colombo, confederati e padri fondatori, e mette in discussione il racconto mitico americano. Esplorando un panorama memoriale in trasformazione, Stonebreakers interroga il rapporto tra Storia e lotta politica in un'America che, mai come oggi, è chiamata fare i conti con il proprio passato.
"Quando l'onda delle proteste del Black Lives Matter si è riversata per le strade delle maggiori città americane", ha spiegato il regista, "A New York avevo da poco messo in pausa la produzione di un documentario sul mito di Cristoforo Colombo e sulle controversie legate alla celebrazione del Columbus Day. Con l'arrivo della pandemia il tema sembrava finito in secondo piano, ma ho dovuto ricredermi subito, quando la prima statua di Colombo è stata abbattuta nel mezzo delle proteste per l'uccisione di George Floyd."
"Ho deciso in quel momento di allargare lo sguardo del film, di non fermarmi a Colombo e di affrontare il nodo della memoria americana nella sua totalità. Stonebreakers è sia la testimonianza di una stagione straordinaria che un contributo a un dibattito pubblico sul ruolo della memoria e della public history. Fare i conti con il passato non significa congelarlo dentro un monumento, ma affrontarlo, riaprirlo alla discussione e continuare ad attualizzarlo. Mi auguro che questo film possa incoraggiare il suo pubblico a condividere questa responsabilità e a immaginare monumenti che non rappresentano solo eroi armati a cavallo che si impongono dall'alto di un piedistallo, ma che esprimano una storia di cui siamo al tempo stesso spettatori, interlocutori e critici protagonisti", ha concluso Valerio Ciriaci.