Ennio Guarnieri è morto: lo storico direttore della fotografia, uno dei più apprezzati nel panorama del cinema italiano, si è spento ieri, 1° luglio, a 88 anni nella sua casa di Licata, in provincia di Agrigento.
A darne notizia è stata la Fondazione Zeffirelli, e non a caso, visto il rapporto di profonda stima e amicizia che l'ha sempre legato al regista Franco Zeffirelli, scomparso recentemente, di cui fu più volte insostituibile collaboratore. Proprio con due film diretti da Zeffirelli - Fratello sole, sorella luna del 1972 e La Traviata del 1983 -, Ennio Guarnieri vinse i due Nastri d'Argento. La collaborazione con il maestro fiorentino fu ancora lunga e proficua, con titoli come Otello, Storia di una capinera e Callas Forever.
Nato nel 1930 a Roma, cominciò a lavorare giovanissimo nel mondo del cinema quasi per caso. Firmò ufficialmente la prima direzione della fotografia nel 1963, sul set de I giorni contati di Elio Petri, ma il battesimo di fuoco avvenne tre anni prima, al fianco di Otello Martelli, sul set de La dolce vita di Federico Fellini.
Fotografo di fiducia di dive come Virna Lisi, Sylva Koscina e Tina Aumont per la sua incredibile capacità di ritrarre gli interpreti, Ennio Guarnieri lavorò sempre con i più grandi, da Vittorio De Sica (con Il giardino dei Finzi Contini ottenne una candidatura ai BAFTA), a Mauro Bolognini, a Lina Wertmüller (fu lui a occuparsi della fotografia di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto).
Negli ultimi anni della sua carriera, oltre che per Franco Zeffirelli, ha lavorato anche con Carlo Verdone (in Un sacco bello, Borotalco e Sotto una buona stella, il suo ultimo film), preferendo dedicarsi però maggiormente a produzioni televisive o a spot pubblicitari.