Diego Luna è il volto di Andor, una delle serie più apprezzate dell'universo Star Wars, nata come spin-off di Rogue One. Nonostante il successo globale della saga, l'attore continua a ricevere proposte legate a ruoli da spacciatore, un'etichetta che ha segnato la sua carriera per anni, ma che ora non è più l'unica prospettiva.
Diego Luna e lo stereotipo dello spacciatore
"Prima di Star Wars, i ruoli che mi proponevano erano quasi esclusivamente da narcotrafficante", ha raccontato Luna a The Hollywood Reporter. "Potevo anche essere lo spacciatore buono, non quello cattivo, ma sempre spacciatore rimanevo. Il sistema non ti suggeriva nemmeno l'idea che ci fosse spazio per raccontare una storia diversa. Ma qualcosa, per fortuna, è cambiato".

Luna sottolinea come il panorama dell'intrattenimento stia evolvendo, e con esso anche il modo in cui gli attori internazionali vengono percepiti e valorizzati. "Oggi non c'è più un figura dell'industria che ti impone chi essere che decide se diventerai una star. La gente guarda contenuti in spagnolo, guarda serie messicane. Se il pubblico vuole ascoltare la tua storia, il sistema viene a cercarti".
Detto ciò, l'attore ammette che certi cliché sono duri a morire: "Mi offrono ancora un sacco di ruoli da spacciatore. Solo che adesso posso scegliere di fare altro. Posso decidere cosa raccontare, e questa è una libertà che un tempo non avevo".
Conosciuto anche per la sua interpretazione di Miguel Ángel Félix Gallardo in Narcos: Mexico, Luna ha raccontato di aver dovuto affrontare, soprattutto all'inizio della carriera, pressioni per modificare il proprio accento. "Mi chiedevano: 'Hai intenzione di lavorare sul tuo accento?' Come se fosse un ostacolo. Ma è proprio quello che mi rende unico. Perché cambiarlo?".

Il suo contributo alla saga di Star Wars ha rappresentato un momento significativo anche sotto questo aspetto. Rogue One: A Star Wars Story è stato il primo film del franchise in cui un personaggio principale parlava con accento messicano. Un dettaglio apparentemente piccolo, ma simbolico.
Il cambiamento, oggi, si riflette anche nel riconoscimento ricevuto: la rivista TIME ha incluso Diego Luna tra i 100 personaggi più influenti dell'anno, a conferma di una carriera che, pur avendo sfidato molti stereotipi, ha saputo mantenere autenticità e radici.