Edgar Wright ha diretto Diana Rigg nel film Last Night in Soho e il regista ha condiviso il suo emozionato ricordo dell'attrice, morta pochi giorni fa.
Il regista ha pubblicato su The Guardian la sua testimonianza in cui spiega la propria esperienza nel lavorare con un'attrice così talentuosa e dalla lunga carriera.
Nell'articolo Edgar Wright ha spiegato: "'Diana Rigg ti incontrerà alla Berners Travern'. Semplicemente vedere quelle parole scritte in un messaggio mi avevano causato un po' di ansia. Nonostante il suo famoso lavoro sul palcoscenico e sullo schermo (grande e piccolo), l'adolescente in me che arrossiva era ancora nervosamente eccitato all'idea di incontrare Emma Peel. Quando sono entrato nel ristorante mi sentivo perfettamente in orario. Ma lei era arrivata 15 minuti prima, era già al tavolo e aveva un aspetto favoloso con degli abiti con una stampa leopardata e braccialetti dorati. Dopo aver pronunciato in modo indeciso i miei saluti, ha detto 'Sto bevendo un Campari soda, tesoro, ne vuoi uno?'. Si è trattato della prima volta, all'età di 45 anni, che ho bevuto un Campari Soda. E che modo grandioso per iniziare".
Parlando di Diana Rigg, il filmmaker ha spiegato che si trattava di un'attrice formidabile che alzava il livello di tutte le persone con cui lavorava sul set: "Ed era così divertente e anche ironica, spesso portava una borsa piena di Quality Street per la troupe, cosa che, francamente, tutti gli attori dovrebbero fare. Visto che aveva vissuto la maggior parte della sua vita su un set o su un palco, sapeva esattamente come entrare, pronunciare le battute in modo perfetto e conquistando la telecamera, e, aspetto cruciale, togliersi il trucco e salire nella sua macchina in 15 minuti o anche meno dalla fine delle riprese delle sue scene".
Edgar Wright ha poi svelato che ha trascorso molte domeniche con lei nei suoi posti preferiti a South Kensington, parlando della società, del settore dello spettacolo e facendosi condividere degli aneddoti, apprezzandone il trascinante divertimento nel raccontare esperienze personali, di cui pensa di aver sentito solo il 5% di quelli vissuti dalla star.
Il regista ha poi scritto che aveva in programma alcune riprese aggiuntive, ma si è reso conto che probabilmente non avrebbe potuto tornare sul set, visto che era molto aperta sulla sua situazione di salute. All'inizio del lockdown Edgar Wright parlava con l'attrice dei vecchi film che aveva visto a Leeds, poi ha smesso di rispondere alle e-mail. A luglio, quando si era vicini al ritorno sul set, ha ricevuto l'invito a chiamarla: "Sapevo che non poteva girare, ora viveva con la figlia, il genero e il nipote, ma voleva dirmi che l'idea di non poter tornare sul set la 'stava uccidendo' e non aveva mai perso una performance. Le ho risposto che sarebbe andato tutto bene, ma avrei avuto bisogno di registrare alcuni dialoghi, delle brevi battute, con lei. Ha detto che andava bene. Un mese fa, la figlia di Diana, Rachel, mi ha chiamato per dirmi che voleva completare il lavoro sul film ma dovevamo andare da lei e farlo presto. Non volevo ammetterlo, ma sapevo quello che significava. Questo ha portato a un momento organizzato in fretta per andare al suo capezzale la settimana successiva con cui io e Dan, il mio editor dei dialoghi, potevamo registrare le sue ultime battute. Rachael aveva accennato al fatto che Diana avrebbe potuto, se ne aveva l'energia, bere insieme qualcosa e parlare un po'. Le ho chiesto se sarebbe stato strano portare una bottiglia di Campari. 'No', ha risposto Rachel, 'lo adorerà'".
Edgar aveva paura di stancare troppo Diana, ma ha capito subito che era felice di vederli: "Quando l'ho vista, inferma a letto, le ho detto 'Dame D, sono stato così coraggioso nel portare del Campari'. Mi ha risposto, con una tazza in mano 'Tesoro, ne sto bevendo ora. Ne vuoi uno?'. Le ho risposto 'Sarebbe scortese non farlo'. E lei ha urlato alla figlia 'Rachie, potresti fare due Campari e soda per Edgar e il suo amico?'".
Wright ha quindi ricordato che hanno registrato le battute e quando era felice della sua performance esprimeva subito il suo apprezzamento. Al termine del lavoro il filmmaker le ha mostrato due volte il trailer, ha chiacchierato un po' con lei e ha ricordato qualche momento delle riprese, per poi andarsene: "Era in ottima forma e con un buon morale, non mi sembrava un addio".
Successivamente il regista si è reso conto che aveva bisogno di un'altra parola per rendere le scene perfette e Rachel aveva accennato al fatto che la madre era entusiasta di poter lavorare ancora, quindi ha chiesto se ci fosse la possibilità di registrare una parola in più, suggerendo inoltre dei modi per rendere tutto più semplice. Il venerdì sera ha ricevuto una telefonata in cui gli veniva rivelato che avevano completato il lavoro e Diana ha voluto parlargli, esprimendo la sua gioia dopo aver sentito che l'anteprima del film era andata bene: "Si poteva capire che era stanca, quindi ho semplicemente detto, non volendo dire addio per sempre, che non vedevo l'ora che vedesse il film completato. Ha risposto 'Mi sono divertita molto girando il tuo film. Ti auguro tutta la fortuna nel mondo'. Poi c'è stato un finale 'Bye-si, bye'. La linea è caduta. Ho iniziato a piangere. Quando sono ritornato in ufficio i miei colleghi mi hanno chiesto cosa fosse accaduto. Ho risposto: 'Penso che Diana abbia appena detto addio'. Si è trattato davvero dell'ultima volta che abbiamo parlato. Solo due settimane fa. Mi manca già così tanto. E quale è stata l'ultima parola che abbiamo registrato? 'Bene...'".