Alessandro Rak, regista di film apprezzati dal pubblico e della critica come L'arte della felicità e Gatta Cenerentola, è stato ospite dell'UltraPop Festival per parlare di animazione, creatività e del suo nuovo progetto, The Walking Liberty.
L'incontro ha permesso inoltre di accennare alla possibilità che in futuro l'artista si occupi di una serie animata destinata a un pubblico adulto.
Parlando delle sfide che si affrontano nel mondo del cinema animato in Italia, Alessandro Rak ha voluto sottolineare: "Si è sempre alle prese con una sfida quando si vuole realizzare qualcosa. Si incontrano ostacoli perché si vuole proporre qualcosa di nuovo, un contenuto creativo".
Il regista ha inoltre ricordato come i film siano il risultato del lavoro di un team di numerose persone e ognuna di loro attinge "alle proprie conoscenze artistiche, al proprio bagaglio visivo e narrativo", facendo quindi confluire in quanto proposto sugli schermi tanti riferimenti a opere che hanno influenzato o lasciato il segno nel corso degli anni.
Il legame con la città di Napoli, inoltre, è piuttosto naturale come ha ribadito Rak: "Ci si appoggia a persone della propria città, è un meccanismo naturale. Vivo a Napoli e conosco molte persone che vivono e lavorano qui. Si tende a fare questo mestiere nei luoghi dell'affetto, della propria storia".
Nonostante l'alto livello raggiunto con il film L'arte della felicità, il progetto è stato realizzato da un team composto solo da otto persone, situazione che comunque non ha impedito a superare i possibili ostacoli tecnici o legati al budget.
Rak ha poi spiegato che durante le fasi della creazione delle sue opere ascolta molta musica, elemento a cui è particolarmente legato avendo lavorato anche alla realizzazione di vari videoclip e conoscendo molti musicisti, e gli spunti a volte vengono poi elaborati entrando a far parte della struttura del film.
Alessandro Rak ha quindi parlato della possibilità che in Italia ci siano le premesse per creare dei progetti di animazione seriale per adulti sosttolineando: "Certo, non siamo il terzo mondo, ci sono le possibilità per farlo e siamo anche una potenza economica, ci potrebbero essere tutte le basi per creare dei progetti ambiziosi".
Il regista non è però interessato a lavorare a una serie: "La produzione è sicuramente interessata all'idea, io no perché per me le serie rappresentano una specie di addormentamento sociale, anche se esistono serie capolavoro".
L'artista ha inoltre aggiunto alla lista di cose che non ama molto un certo atteggiamento nei confronti degli spettatori: "Sono infastidito dal concetto di propinare cose che penso gli altri non sappiano o non abbiano capito, non mi piace questo atteggiamento, credo che sia meglio lasciare le domande che potrebbero emergere più che le risposte perché in questo caso le persone possono dare dei feedback più interessanti".
Rak ha avuto successivamente modo di parlare della scelta dei suoi colleghi che decidono di trasferirsi all'estero per lavorare nell'animazione: "Spostarsi per realizzare i propri desideri non è sicuramente pigrizia, ma coraggio perché si sceglie di mettere da parte molte cose, allontanarsi dai propri affetti e da ciò che si conosce, con lo scopo di realizzare i propri desideri e cercare di realizzare ciò che si spera di concretizzare".
Il mondo dell'animazione è comunque particolarmente complicato: dal punto di vista economico, "Si lotta per una dignità delle persone che ci operano", e per il fatto che "il tempo che si impiega per realizzare qualcosa non si riflette nel tempo di fruizione: ogni film richiede circa 3 anni di lavoro, ci si impegna per molte ore per una scena che gli spettatori vedono in tre minuti".
Il prossimo progetto su cui sta lavorando Rak è il già annunciato The Walking Liberty, titolo che avrebbe dovuto essere solo provvisorio ed è invece rimasto per una questione di affetto e che fa riferimento al mezzo dollaro d'argento americano fuori corso, e al centro della trama ci saranno due ragazzini che vivono da soli in una giungla," in una realtà post-apocalittica ma verdeggiante" e che stanno cercando il proprio posto nel mondo.
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