Se c'è una cosa per cui questo 2018 verrà sicuramente ricordato dalle nostre parti, è per la guerra tra Netflix e la distribuzione cinematografica tradizionale. Una guerra iniziata verso maggio, in seguito alle polemiche con il festival di Cannes e il ritiro dei film distribuiti dal gigante dello streaming, e proseguita poi per tutti i mesi successivi con la vittoria del meraviglioso Roma di Alfonso Cuarón alla Mostra di Venezia e, in attesa di un sempre più probabile Oscar, di altri numerosi premi.
Più volte in questi mesi ci siamo interrogati sulla rivoluzione dello streaming e di cose possa voler dire per il futuro delle sale cinematografiche, ma solo oggi - al diavolo il buonismo natalizio! - noi di Movieplayer.it abbiamo deciso di esporci in maniera chiara e netta, senza giri di parole. In questo articolo che segue troverete un vero e proprio inno a questo nuovo modo di fruire i film e soprattutto un sincero e sentito sfogo nei confronti della sala, luogo obsoleto e decadente in cui popcorn e maleducazione hanno da tempo preso il sopravvento rispetto all'arte cinematografica.
Siccome siamo democratici e non pretendiamo certo che la pensiate come noi, abbiamo deciso di convincervi e farvi passare definitivamente dalla nostra parte con 10 ragioni per cui la visione di un film in streaming ha evidentemente soppiantato quella nelle vecchie sale scomode e puzzolenti. Leggete attentamente e decidete pure con la vostra testa. Ma, ricordate bene, l'importante è scegliere! Perché si possono vedere i film in sala e si possono vedere i film comodamente a casa sul divano, ma non è certamente possibile fare entrambe le cose. Altrimenti, ammettiamolo, che razza di cinefili duri e puri sareste!
1. I continui chiacchiericci e commenti inopportuni
Il bello del cinema è anche la condivisione, vedere insieme un film e discuterne subito dopo, ragionare con gli amici o la fidanzata su quali aspetti ci hanno colpito e magari anche discutere animatamente dopo una visione che divide. Tutto questo però deve avvenire DOPO la proiezione e non durante. Un concetto che sembra sempre più difficile da recepire dai fruitori della sala che invece chiacchierano, parlano al telefono e commentano ogni possibile svolta narrativa ad alta voce senza curarsi di niente e nessuno. Non parliamo poi dei suoni e delle luci del cellulare o dei rumori e odori di cibo di ogni tipo. Se dobbiamo vedere un film così piuttosto lo facciamo a casa più comodamente, tra una chiamata e l'altra del call center di turno e i vicini di casa che schiamazzano e appendono quadri ad ogni ora.
2. Niente pubblicità e trailer
Chiariamo le cose una volta per tutte: se ci invitate gratis al cinema, a noi sta benissimo sorbirci un po' di pubblicità e anche qualche trailer (che poi sempre di pubblicità si tratta, mica siamo stupidi qui!). Ma se paghiamo il biglietto no, non va bene. Netflix forse ci fa vedere la pubblicità? Certo che no, siamo abbonati e paghiamo ben volentieri ogni mese e infatti veniamo trattati da clienti quali siamo. Brutta razza questi esercenti cinematografici, peggio di loro solo quelli che ci vorrebbero far pagare il canone Rai!
3. La dittatura del doppiaggio
Ora su questo argomento non tutti siamo d'accordo e probabilmente non lo saremo mai. Noi la nostra opinione sul doppiaggio ve l'abbiamo esplicitata in più e più occasioni, ma non è questo il punto. Perché uno dei grandi problemi delle sale italiane è il non permettere quasi mai (se non con rarissime eccezioni) la visione di un film come il regista l'ha fatto. In molti paesi la lingua originale è quantomeno un'opzione frequente, qui da noi no. E il costringere a vedere un film doppiato e quindi privo delle interpretazioni originali degli attori e tantissime altre sfumature è una limitazione non da poco. Soprattutto se consideriamo che invece sulle piattaforme streaming la scelta della doppia lingua quasi sempre c'è. Viva la libertà!
4. La poltrona è scomoda, il divano è piccolo e anche l'audio non si sente tanto bene
Perdonate la citazione alleniana, ma anche questa è una triste verità dei cinema italiani. Perché sì, è vero che finalmente qualcosa sta cambiando e che anche da noi cominciano ad arrivare (con molta calma però) sale qualitativamente all'altezza di quelle presenti all'estero, ma rappresentano ancora una goccia nell'oceano di strutture vecchie se non addirittura abbandonate. La verità è che, dopo il passaggio di molti cinema alla multisala, in Italia siamo stati abituati sempre peggio in termini di qualità audio/video e dimensioni dello schermo. Molti esercenti però sembrano non rendersi conto che a casa è l'esatto contrario: le TV giganti e con risoluzione a 4K sono sempre più economiche così come proiettori e impianti audio di tutto rispetto. Non parliamo proprio della scomodità di alcune poltrone, che poi in realtà a volte sono sedie, di alcuni cinema. Lo streaming permette addirittura di sbracarsi sul divano e voi pensate di fare concorrenza con quelle sedute?
5. La dittatura degli eventi e delle proiezioni limitate
Insistiamo sull'utilizzo del termine dittatura perché di questo si tratta. Non solo dobbiamo aspettare di vedere i film in base alle esigenze dei distributori, a volte aspettando anche mesi se non anni rispetto all'estero, ma ora c'è anche questa moda delle uscite limitate, per di più a inizio settimane e della durata di due-tre giorni al massimo. Mi state dicendo che proprio oggi che io posso finalmente scegliere di vedere cosa e quando vedere quello che mi pare devo venire a cinema quando lo dite voi? E magari pure durante il turno di Champions o la finale di Masterchef? Ora scusateci che andiamo a prenotare il nostro biglietto del concerto per la prossima estate.
6. I soliti film, gli stessi attori, poca scelta
Che poi uno non è che vuole andare a cinema, la verità è che se guardiamo i cartelloni spesso ci prende la depressione. Quanti film all'anno possiamo mai vedere con Favino, Scamarcio o Luca Argentero? Quante volte possiamo veder correre come un dannato Tom Cruise e dietro di lui il suo stuntman disperato e perennemente a rischio licenziamento? Quanti cavolo di altri supereroi ci sono e quanti altri supercattivi pronti a minacciare l'universo intero? Piuttosto accendiamo il nostro caro Netflix e andiamo alla ricerca delle ultime novità dai mercati orientali: tra un anime giapponese, una commedia romantica coreana, un horror filippino e un polpettone storico sui tre regni cinesi noi sì che abbiamo di che divertirci!
7. "Un solo intervallo? Mi volete morto?"
Proprio pensando ai tanti polpettoni che possiamo goderci dal nostro divano, viene spontaneo riflettere sul fatto che nel 2018 dover aspettare l'intervallo (quando c'è eh, perché a volte nemmeno quello!) per controllare la posta sul cellulare o andare in bagno o cucinarsi un piatto di pasta come spuntino è semplicemente scandaloso. Come potete pretendere voi la mia completa attenzione per due o tre ore quando non sono in grado di garantirla nemmeno ai miei figli o al mio capo durante la riunione? Le risorse di Farmville mica si raccolgono da sole!
8. "Un film tutto intero? Ma è uno svago o un lavoro?"
Stesso discorso di prima, ma chi ha il tempo di passare due ore intere davanti ad uno schermo? Sapete in due ore quante storie Instagram rischiamo di perderci? Sono anni che vediamo film e serie tv in brevi (ma intensi) intervalli di 5-10 minuti massimo e di certo non abbiamo intenzione di cambiare modus operandi per voi. E poi, scusate, fate tanto i grandi che vedete i film in sala tutti di seguito, ma quando poi lo scorso aprile siamo arrivati alla fine di Avengers: Infinity War, il vostro caro cinema non era mica attrezzato per farmi vedere subito l'episodio successivo. Cari esercenti, avete mai sentito parlare di binge watching?
9. La dittatura dell'orario prefissato
Ci risiamo! Proprio non riuscite a resistere alla tentazione di comandarci a bacchetta vero? Non solo ci volete al cinema i giorni che decidete voi, no, adesso dovremmo seguire anche i vostri orari? E se una sera alle 20:30 non abbiamo ancora finito di cenare? E se la nostra amica ha una cosa importante ed urgente da raccontarci al telefono, chi siete voi per cominciare senza di noi? Considerato poi che abbiamo anche pagato il biglietto, questa è maleducazione vera e proprio! Non che uno voglia fare confronti, ma il Signor Netflix o la Signora Infinity e nemmeno Sua Santità Amazon si permetterebbero mai di iniziare un film senza aspettare il nostro ok.
10. "Tornate indietro per favore, mi sono distratto!"
Per concludere c'è una cosa che teniamo a far notare a tutti coloro che ancora oggi parlano della visione al cinema come dell'unica scelta possibile: ma sapete quanti dettagli vi perdete? Vi rendete conto che mentre rispondete al messaggino su Whatsapp o vi baciate con la fidanzata o vi fate quel piccolo comprensibilissimo riposino il film va avanti senza di voi? E non potete tornare indietro! Se non ci credete provate anche voi a chiedere di rimettere indietro alla scena precedente perché vi siete persi un dialogo cruciale, vi assicuriamo che vi rideranno dietro, perché ai proprietari del cinema interessa solo dei vostri soldi e non della perfetta comprensione del film. Amazon Prime Video invece ti permette addirittura di cercare informazioni sugli attori o di leggere delle interessanti note e curiosità sul film. E Netflix si ricorda il punto esatto in cui eri arrivato, sia se stavi guardando il film in bagno o se ti eri addormentato a letto. Questo è il futuro del cinema signori cari, ma se voi preferite continuare a rintanarvi in quei luoghi scuri e claustrofobici fate pure, noi intanto torniamo sulla cyclette a guardare gli ultimi 20 minuti del capolavoro di Cuarón.