Non sono passati nemmeno 12 mesi dalla prima edizione dell'UltraPop Festival, l'evento digitale nato dalla collaborazione dei siti del network NetAddiction che, nel corso del luglio 2020, ha tenuto compagnia agli appassionati di cinema, serie tv, fumetti, tecnologia e videogiochi per una settimana intera, sei ore al giorno, coinvolgendo ospiti e spettatori. Un successo quasi inatteso, ma senza precedenti, tanto da lasciare subito aperte le porte per una seconda edizione che finalmente è arrivata. E che porta con sé parecchie novità, oltre che ospiti d'eccezione. Abbiamo parlato con Luca Liguori, già direttore editoriale di Movieplayer.it e direttore artistico dell'UltraPop Festival 2021, per farci spiegare la genesi di questa seconda edizione, cosa la differenzia rispetto alla precedente e, soprattutto, perché questi cinque giorni di celebrazione del mondo dell'intrattenimento (e non solo) vanno assolutamente seguiti.
Come nasce la seconda edizione
Non si poteva resistere di più. Sono passati solo otto mesi dalla prima edizione dell'Ultrapop Festival, eppure sembra passato molto più tempo. Complice una situazione che continua a privarci dei grandi eventi in loco, c'era fame e voglia di celebrazione. Perché i numeri non mentono, e la prima edizione è lì a dimostrarlo: "La prima edizione, per quanto sembri improvvisata in pochissimo tempo anche perché nata come risposta alla mancanza degli eventi fisici, è andata molto bene da un punto di vista numerico, ma ancora meglio in termini di feedback" dichiara il direttore artistico Luca Liguori, che ammette: "Gli stessi ospiti hanno apprezzato molto il clima informale dell'evento e si sono subito sentiti a "casa". Di questo siamo particolarmente contenti e pensiamo sia quello che ci differenzia rispetto agli eventi più tradizionali". Una spinta a proseguire su questa strada non solo grazie al successo dei numeri, ma anche alla voglia di replicare un legame tra pubblico e celebrità, una scommessa risultata vincente e che andava assolutamente replicata.
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Stessa filosofia, ma tante novità
Sarebbe facile ripetere semplicemente ciò che ha funzionato nella prima edizione evitando il rischio del cambiamento. Non è la filosofia con cui ci si è approcciati alla costruzione dell'evento, che vuole mantenere sì un legame col passato, per rendere riconoscibile l'unicità del Festival, ma senza rimanerne troppo ancorati: "La filosofia è la stessa, ma abbiamo cercato una varietà di argomenti ancora maggiore. Per esempio, quest'anno è presente anche un'altra realtà editoriale come Dissapore che mancava nell'edizione precedente. E abbiamo cercato di rendere il più agevole possibile la partecipazione del pubblico, attraverso più canali social e piattaforme ". Infatti, se nella prima edizione il Festival si è svolto prevalentemente su Twitch, quest'anno i panel verranno trasmessi in diretta anche su Facebook e Youtube, dove saranno anche disponibili in replica. Una scelta pensata per unire diverse tipologie di pubblico e consentire una maggiore interazione, vero e proprio punto di forza dell'UltraPop. "Twitch rimane comunque la colonna portante del nostro progetto" rassicura Liguori "perché secondo noi rappresenta al meglio la nostra pluralità di interessi ed argomenti ed è lì dove anche noi di Movieplayer siamo presenti ogni giorno con tante rubriche, trovando grande interazione, grande interesse e una community davvero appassionata". L'ultima grande novità è relativa proprio alla struttura del programma. A differenza dell'edizione precedente dove ogni sito aveva il proprio programma, quest'anno si è deciso di costruire un palinsesto unico. D'altronde, si sa, l'unione fa la forza: "È stata una sfida non da poco da un punto di vista organizzativo, ma pensiamo sia una soluzione perfetta per tutti, qualcosa che ci rende più uniti e più "festival" a tutti gli effetti".
La forza degli ospiti
Non c'è festival senza ospiti e anche quest'anno Ultrapop ha deciso di fare le cose in grande e non lasciarsi sfuggire l'occasione di chiamare nomi di gran rilievo, con più di qualche sorpresa: "Ci sono alcuni ospiti che avremmo fortemente voluto anche per la prima edizione ma per i tempi troppo stretti non era stato possibile" garantisce il direttore artistico. E, non possiamo che essere d'accordo, vedendo il programma del festival disponibile su Utrapopfestival.it che mantiene le promesse con ospiti d'eccezione. Guardando al solo mondo del cinema e della televisione gli appuntamenti che sembrano imperdibili e che cercano di accontentare il pubblico più vario, anche di generazioni diverse, non mancano: "Abbiamo due premi Oscar quali Gabriele Salvatores e Dario Marianelli. Una mini reunion dei doppiatori di Harry Potter. I freschi di nomination all'Oscar Dalia Colli, Francesco Pegoretti e Massimo Cantini Parrini, per il loro lavoro su trucco e costumi nel Pinocchio di Garrone. L'amatissimo Francesco Pannofino e un regista coraggioso come Matteo Rovere. La regista Michela Andreozzi che insieme a Fabio Volo ci presenta _Genitori vs Influencer, il film di Pasqua targato Sky. E poi un'attrice talentuosa come Ludovica Martino che ci fa da madrina e che si confronterà anche con alcuni suoi colleghi per raccontarci cosa vuol dire essere i volti della generazione Z_". Con qualche sorpresa che ha dell'incredibile: "Non ti nascondo che quando Aldo, Giovanni e Giacomo ci hanno detto di sì per un attimo ho faticato a crederci, perché non sono personaggi che vedi così spesso, soprattutto sul web. Ma, cinema a parte, sono particolarmente orgoglioso di avere anche Zerocalcare e Nicola Lagioia, due nomi importantissimi per il fumetto e la letteratura. E avere un ospite internazionale come Robert Kirkman, creatore di Invincible e The Walking Dead, fino a poche settimane fa sembrava un miraggio".
Fare la differenza
Può un Festival digitale riuscire a diventare una fotografia di un momento storico? UltraPop Festival sembra non solo rispondere in maniera affermativa alla domanda, ma dimostra di poggiare le sue basi proprio nell'attualità e nel periodo che stiamo vivendo, come conferma il direttore artistico: "Abbiamo costruito il tutto partendo da questo, dal periodo che abbiamo vissuto e stiamo vivendo tutti, così come da determinati argomenti di grande attualità o personaggi che in qualche modo hanno segnato gli ultimi tempi con il loro lavoro. Un festival deve fare proprio questo: raccontare il periodo che stiamo vivendo, ma al tempo stesso anche guardare un po' al passato e molto al futuro". Un festival che all'interno della propria parola contiene il valore aggiunto, la spinta definitiva che motiva l'evento: una vera festa: "Questi ultimi 12 mesi ci hanno privato di tante, troppe cose belle. Ultrapop nasce per porre rimedio a questa mancanza ed è diventato un festival con una propria identità". Un'identità che vogliamo simboleggiare come una tavola rotonda unita da un link virtuale, un evento senza filtri senza barriere, cinque giorni di libertà e festa che fanno la differenza. Con un sibillino augurio per il futuro: "Speriamo possa essere sempre più roseo".