Travagliata, sofferta, problematica. La lavorazione di The Batman, che vedrà protagonista Robert Pattinson, assomiglia alla vita del Cavaliere Oscuro, ovvero un campo minato tempestato di difficoltà. Perché all'Uomo Pipistrello le cose facili non sono mai piaciute. Lo sa bene Ben Affleck, che dal film si è allontanato poco per volta, anche a causa di seri problemi personali. Prima scelto come regista e protagonista del cinecomic, il nostro Ben era stato ridimensionato a semplice attore chiamato a vestire per la terza volta i panni di Bruce Wayne.
E magari prendersi finalmente una rivincita dopo il mezzo passo falso di Batman V Superman e la cocente delusione di Justice League. Evidentemente, però, Affleck non era il Batman di cui la Warner aveva bisogno. E così il buon Ben è costretto a cedere il mantello con l'aria malinconica che ha sempre contraddistinto il suo (per noi coinvencente) paladino di Gotham. Il bat-testimone passa nelle mani di Robert Pattinson, e il desiderio di rivincita rimane lo stesso. Perché bisogna debellare tutti i pregiudizi e le perplessità di chi vede in lui solo e soltanto lo scialbo vampiro di Twilight, dimenticando le sua maturazione nel cinema indipendente. Alla regia, invece, quel Matt Reeves che ha saputo ridare lustro e spessore alla saga de Il pianeta delle scimmie, un trilogia in crescendo in cui ha dimostrato di avere le spalle larghe come quelle del signor Wayne.
Nonostante l'uscita del film sia prevista per il 25 giugno 2021, i rumor e le indiscrezioni legate a The Batman sollevano sempre un enorme interesse. Tanto vale iniziare a immaginare cosa ci piacerebbe vedere nella nuova fatica del signorino Bruce. E lo faremo oggi, in occasione dell'arrivo di tutta la saga di Batman su Infinity (in 4K), per provare a capire quale Batman meritiamo e di quale cinecomic abbiamo ancora bisogno.
1. Il Cavaliere Detective
C'è un fondamentale aspetto di Batman che il cinema ha puntualmente trascurato: quello investigativo. Una caratteristica insita nella natura da puro vigilante del Cavaliere Oscuro, che si è sempre aggirato tra le strade di Gotham alla ricerca di assassini e criminali. Al di là di qualche timido cenno nei film di Burton e di Nolan, le abilità da detective di Batman sono sempre rimaste in disparte. Sarebbe ora di porre rimedio alla cosa, magari prendendo spunto anche dalla saga videoludica targata Rocksteady, che ci ha presentato un perfetto Batman indagatore.
Per fortuna le prime voci sulla trama suggeriscono che Matt Reeves voglia finalmente colmare questa lacuna attraverso la storia di un giovane Batman alle prese con un caso da risolvere. Pare, infatti, che la fonte d'ispirazione principale del film sia il meraviglioso fumetto Batman: Il Lungo Halloween, scritto da Jeph Loeb e disegnato da Tim Sale tra il 1996 e il 1997. Un racconto torbido, a forti tinte noir, dedicato a una Gotham City falcidiata da un serial killer molto particolare. Il misterioso Holiday, infatti, ammazza le sue vittime durante le festività (Halloween, Natale, San Valentino, etc.), sfuggendo per molto tempo alle affannose indagini di Batman, Harvey Dent e Jim Gordon. Qualora questa voce si rivelasse vera, noi ne saremmo decisamente molto felici.
2. Il bello delle nemesi
Pensateci bene. Cosa mancava agli ultimi due film con il Batman di Affleck? Molte cose, direbbero i più critici, ma è evidente che si sentisse la grande mancanza di un grande cattivo, un antagonista tridimensionale, che mettesse il Cavaliere Oscuro in serie difficoltà sia sul piano fisico che psicologico. Altro aspetto fondamentale del personaggio, colto a meraviglia sia da Burton (soprattutto con il secondo film) e da Nolan nell'intera trilogia, la necessità delle nemesi batmaniana è la leva fondamentale per esaltare la problematicità di un personaggio imploso, traumatizzato e complesso. In The Batman vorremmo tanto avere dei villain all'altezza della situazione. E le nostre speranze ricadono nuovamente su Il Lungo Halloween, storia corale ricca di storici nemici dell'Uomo Pipistrello. Dando per scontata l'assenza di Joker, ben rappresentato dal splendida prova di Joaquin Phoenix, i nemici iconici che ci piacerebbe rivedere sul grande schermo sono principalmente tre: il Pinguino, l'Enigmista e Poison Ivy. Ovvero tre personaggi intriganti, capaci di rapportarsi a Batman in tre modi diversi ma a loro modo complementari, ormai assenti al cinema dagli anni Novanta. Per noi è giunta l'ora di aggiornare la loro rappresentazione cinematografica. Il nostro fantacasting consiglia: Jonah Hill (quasi certo di una parte nel film) per il Pinguino, Eddie Redmayne per l'Enigmista e Natalie Dormer per Poison Ivy. Sognare non costa nulla.
3. Fisico e azione
Nonostante verrà ricordata come una performance sfortunata (dopo Daredevil è chiaro che lui e cinecomic non vadano molto d'accordo), il Batman di Ben Affleck per noi è stato più che convincente, sfavorito soltanto da film troppo problematici per evidenziare i suoi meriti. Grazie alla perfetta fisicità dell'attore, abbiamo finalmente visto sul grande schermo un Batman possente come non mai, dalla grande presenza scenica. Affleck riempiva lo schermo proprio come il Cavaliere Oscuro ha sempre dominato tavole e vignette. E nessuno prima di lui aveva dato forma a un Batman così granitico. Questo significa che in vista di The Batman Robert Pattinson sarà costretto a strutturarsi molto fisicamente, a mettere su qualche chilo di muscoli e a riempirsi gli occhi di un po' di male di vivere. Quello che vorremmo nel suo film sono anche scene d'azione convincenti, raffinate, non per forza soltanto brutali come quelle di Snyder (per quanto ben riuscite nel loro richiamo alla saga videoludica), dove Batman appaia sia sfuggente che possente come solo lui sa essere.
Robert Pattinson è il nuovo Batman: 5 film per ricredersi sull'attore di Twilight
4. Il carattere di Gotham
Qui forse vi sembreremo ingrati, ma abbiamo un piccolo appunto da fare sia alla saga di Nolan e che a Joker. Film che abbiamo molto amato, sia chiaro. Film che, però, ci sono sembrati piuttosto pigri nella rappresentazione dell'altra grande protagonista dell'universo batmaniano: Gotham City. La Gotham di Nolan e Phillips si avverte tanto nella storia, non è un semplice sfondo, ma è animata da contrasti sociali e politici che la rendono un contesto urbano vivo, decadente, pulsante. A livello artistico va detto che loro Gotham non ha peculiarità che la contraddistinguono, non ha un carattere, adagiandosi su modelli verosimili come New York e Detroit. È evidente che sia una scelta artistica voluta e consapevole di due registi che hanno scelto la via del realismo, ma dalla Gotham City di Matt Reeves vorremmo qualcosa di diverso. Qualcosa di più. Qualcosa che ci faccia respirare l'aria malsana di una città maledetta, magari recuperando anche la sua anima gotica da troppo tempo dimenticata dal cinema.
5. Universi condivisi? No, grazie
Anche senza essere raffinati detective, è lampante che nei piani della Warner ci sia una nuova saga dedicata a Batman. Il primo indizio, ovviamente, è la scelta di un Bruce Wayne più giovane del solito, in modo da dare il via a un ciclo narrativo con molti anni davanti a sé. Questo ci va bene, ma a patto che il suo sia un universo chiuso, autosufficiente, non connesso con altri personaggi DC. Scottati dalla fallimentare esperienza del DC Extended Universe, preferiremmo che The Batman prendesse spunto da Joker di Phillips, ovvero una storia a sé stante, coesa, che non ha bisogno di legami con opere altre. Nel mondo dei fumetti la DC ha sempre battuto la Marvel sul terreno delle graphic novel autoconclusive e perso terreno nella serialità. Magari questa è la volta buona di farsene una ragione e di tradurre tutto questo anche su pellicola. Batman e Gotham City ve ne saranno grati.