Regista, attore, sceneggiatore e produttore. Le sue mansioni e peculiarità artistiche sono molteplici ma prima di ogni altra cosa, Spike Jonze - di cui oggi celebriamo i 50 anni - è uno skateboarder. Ed è soprattutto grazie alla passione per quella che dal 2020 sarà ufficialmente una disciplina olimpica ma che si è contraddistinta nei decenni come un vero e proprio stile di vita, che Spike Jonze riesce a farsi conoscere.
L'anno è il 1991. La passione per lo skateboarding conduce Jonze a Mark Gonzales, icona di questo sport, che in quell'anno partecipa a Video Days, cortometraggio diretto proprio da Spike Jonze per la compagnia Blind. Già da questo lavoro si possono estrapolare alcune delle caratteristiche definite della filosofia di Spike Jonze. In particolare modo il suo rapporto con la musica.
La soundtrack di Video Days è composta da sonorità funk, rock e soprattutto jazz, in particolare John Coltrane. Attraverso Traneing In, Spike Jonze focalizza il lavoro sullo stile di Mark Gonzales, vera e propria fonte d'ispirazione:"Mark skatea come se stesse suonando un pezzo jazz" dirà poi Spike Jonze. Il fascino di Mark Gonzales, per un artista in erba come Jonze è legato alla sua capacità di vivere lo street skateboarding - disciplina molto concreta e che trae ispirazione dal tessuto urbano nel quale si alimenta - improvvisando attraverso il proprio talento e la sua concezione della vita astratta. Caratteristiche che si legano perfettamente ad un'orchestra jazz. Talento e improvvisazione, conflitto e compromesso, come ricorda Sebastian (Ryan Gosling) in La La Land.
Videoclip e Jackass
Il fascino che contraddistingue un filmmaker come Spike Jonze è dettato anche dalla trasversalità della sua arte. Ad un primo sguardo può sembrare grottesco sapere che l'autore di copioni delicati e malinconici come Lei, provenga da un format antitetico come Jackass. In realtà quella che apparentemente sembra una contraddizione nella poetica di Spike Jonze è del tutto coerente con gli albori della sua carriera. Non poteva che nascere dal mondo dello skateboarding anche Jackass, che trae origine dalla rivista tematica Big Brother e che si sviluppa nel 1999 grazie a Johnny Knoxville.
Sarà proprio Jeff Tremaine, autore della rivista, ad accogliere la folle proposta di Knoxville, e creare lo show insieme a Spike Jonze. Jackass - termine riconducibile al somaro, usato in senso denigratorio - è un concentrato di acrobazie che viaggiano sulla sottile linea della che distingue la temerarietà dalla demenza. Programmato per due anni sul canale di MTV, Jackass in breve tempo si erge a fenomeno di massa, tanto da generare spin-off vari e tre film, sequel naturali della serie. Il contributo di Spike Jonze alla costruzione di un fenomeno come Jackass rientra perfettamente nell'immaginario artistico costruito nel corso del suo percorso artistico, dove la sperimentazione si traduce nell'applicazione estrema della sua poetica visionaria e legata alla cura dei dettagli.
Videoclip dallo stile innovativo
L'ambito nel quale l'estro di Spike Jonze ha trovato maggior spazio, soprattutto nel primo periodo della sua vita artistica, è il videoclip. Lo stile innovativo di Jonze ha invaso il cinema grazie anche allo spazio creativo che la musica ha concesso al suo talento. Soprattutto negli anni '90, la regia fantasiosa e per certi versi di rottura del mondo dei videoclip ha contribuito ad arricchire canzoni di moltissimi autori cult come Björk per It's Oh So Quiet nel 1995, ispirandosi ai colori del cinema di Jacques Demy e The Chemical Brothers per Elektrobank nel 1997, con protagonista l'ex compagna Sofia Coppola. Nulla è banale nelle opere di Spike Jonze. Anche uno spot tv diventa un inno alla libertà di esprimere sé stessi e la propria fantasia; è stato così nel 2016 con il folle e grottesco spot Kenzo con protagonista Margaret Qualley.
Il mio amico Charlie Kaufman
Al mondo esistono artisti geniali che per buona parte della loro carriera trovano difficoltà nel trovare una continuità produttiva. Nel cinema un esempio piuttosto significativo è Charlie Kaufman, uno degli autori più spiazzanti degli ultimi vent'anni. Le stramberie e le insicurezze di un autore come Kaufman, così antitetiche alla rigida e cinica industria hollywoodiana, trovano un valido alleato proprio in Spike Jonze. I due collaborano per la prima volta nel 1999, con un film che mette in luce le affascinanti potenzialità della connessione di due immaginari così potenti e riconoscibili. Essere John Malkovich è il perfetto manifesto che fonde elementi preponderanti delle poetiche di entrambi gli autori, come il subconscio, la paranoia e l'indagine sulla perdita d'identità, mantenendo una chiave malinconica e spietata. Un lavoro che Spike Jonze e l'amico Kaufman porteranno avanti tre anni più tardi in Il ladro di orchidee - Adaptation, dov'è lo stesso Charlie Kaufman a finire sotto la lente d'ingrandimento, sdoppiandosi in un gemello immaginario con il volto di Nicolas Cage.
Amore e solitudine
Nel 2009 Spike Jonze tenta l'approccio al fantasy con Nel paese delle creature selvagge. Per la prima volta Jonze lavora senza Kaufman alla sceneggiatura e il risultato è un ibrido affascinante e imperfetto, che fatica a trovare quell'equilibro tra fantasia e realtà più evidente in altri titoli della sua filmografia.
Lavorando come autore a progetti per nulla legati al circuito mainstream Spike Jonze trova una rinnovata visibilità per il grande pubblico solo nel 2013 con Lei, emozionante e surreale relazione tra Theodore (Joaquin Phoenix) un uomo solo che scrive lettere d'amore per lavoro e un sistema operativo, Samantha (Scarlett Johansson).
Spike Jonze costruisce un'atmosfera alienante e magnetica, nella quale Theodore si muove con i suoi silenzi, i suoi ricordi e la necessità di una condivisione, un bisogno che audacemente scavalca i limiti che dividono l'uomo dalla tecnologia. Spike Jonze costruisce un affresco ammaliante della contemporaneità dell'essere umano, perso in un mondo alienante e alla ricerca di attimi d'imperfetta e imprescindibile emozione.