Non è passato molto tempo da quando (ironicamente) ci confessava: Voglio cantare come Biagio Antonacci, titolo della sua canzone d'esordio. Adesso spera soltanto di continuare ad essere il Simone Cristicchi che alla 57esima edizione del Festival di Sanremo, al teatro Ariston dell'omonima città, ha conquistato un clamoroso quanto meritato successo.
Clamoroso perché è riuscito ad aggiudicarsi ogni premio disponibile (primo classificato, premio della critica "Mia Martini", premio di stampa-radio-tv private). Meritato perché di certo il suo nome non gli ha regalato niente, se l'è vinto sul campo il festival, cantando, interpretando (!), convincendo, emozionando. La sua è stata un'esibizione perfetta, preparata, intelligente, elegante, pensata. Ed ha vinto con una canzone ricca di poetica, ispirata e dedicata ai "matti", alla gente che vive dentro i (ex-)manicomi. Un impegno sociale quello di Cristicchi, che con Ti regalerò una rosa, canzone regina del Festival, ha provato ed è riuscito a far sì che, come ha detto lui stesso, "magari per una volta, per questi cinque giorni (del Festival), loro (i matti) hanno avuto una voce, sono riusciti a esistere e a non essere solo cartelle cliniche e basta".
Anche fra i giovani ha vinto di misura una canzone dai forti temi. Pensa, la canzone antimafia di Fabrizio Moro, si è classificata prima ed ha ottenuto il premio della critica. È questa una canzone impegnata affinché, come dice lo stesso autore, "nessuno dimentichi uomini che hanno combattuto in nome della giustizia e della libertà".
Un Festival specchio della società che, come ha sottolineato lo stesso Pippo Baudo durante la premiazione di Cristicchi, ha mostrato come sono cambiati i gusti musicali, non più canzonette ma Canzoni vincono e conquistano.
Pippo Baudo è stato l'altro grande vincitore. Il dodicesimo Festival della sua carriera, che lo piazza al primo posto storico nella classifica di "quelli che lo hanno condotto più volte". Ancora una volta, il settantenne presentatore catanese, ha dimostrato di essere un gran professionista che non ha ancora perso il suo carisma, ma ne ha forse guadagnato con gli anni. È riuscito a ridare al Festival la dignità, l'eleganza, lo stile, l'importanza sociale che nelle ultime edizioni aveva perso. Ha messo d'accordo tutti, non una critica, non un rimprovero. Nessuno meglio di lui avrebbe potuto fare. Perfetto.
CLASSIFICA DEI BIG
1. Simone Cristicchi - «Ti regalerò una rosa»
2. Al Bano - «Nel perdono»
3. Piero Mazzocchetti - «Schiavo d'amore»
4. Daniele Silvestri - «La paranza»
5. Mango - «Chissà se nevica»
6. Paolo Meneguzzi - «Musica»
7. Tosca - «Il terzo fuochista»
8. Francesco Facchinetti e Roby Facchinetti - «Vivere normale»
9. Zero Assoluto - «Appena prima di partire»
10. Antonella Ruggiero - «Canzone fra le guerre»
Gli altri dieci partecipanti si classificano a pari merito (le loro reali posizioni non vengono rese note)
CLASSIFICA DEI GIOVANI
1. Fabrizio Moro - «Pensa »
2. Stefano Centomo - «Bivio »
3. Pquadro - «Malinconiche sere»