Sono diversi i casi, soprattutto nel cinema americano, in cui grandi attori hanno rinunciato, per un motivo o l'altro, a ruoli notevoli in film divenuti poi grandi successi, a volte aprendo la strada per altri colleghi (Michael Caine ha più volte ironizzato su quando ha scoperto di essere diventato importante: non c'erano più macchie di caffè sulle sceneggiature, quindi era lui la prima scelta). Con questa classifica abbiamo deciso di rivisitare dieci casi memorabili, dalla fine degli anni Settanta a oggi. A cominciare da uno degli strafalcioni più noti degli ultimi decenni...
1. Will Smith - Matrix
Per uno che, per sua stessa ammissione, si è costruito la carriera a tavolino, a volte anche Will Smith è stato capace di commettere degli errori. Tra questi c'è l'aver rifiutato il ruolo di Neo in Matrix, andato a Keanu Reeves, soprattutto perché al suo posto scelse di recitare nel poco apprezzato Wild wild west. Col senno di poi, Smith ammette di aver avuto torto circa le sue riserve sul film (era scettico per quanto riguarda gli effetti speciali), ma non è del tutto pentito di aver detto di no, perché ritiene che con la sua scarsa maturità recitativa dell'epoca avrebbe contribuito in modo deleterio al progetto.
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2. Christopher Lee - Halloween
Era abbastanza insolito che Christopher Lee, attore molto prolifico, rinunciasse a una parte, ma tale fu il caso nel 1978 quando scelse di non recitare in Halloween - La notte delle streghe, lasciando che il ruolo del dottor Loomis andasse al connazionale Donald Pleasence (anche l'amico Peter Cushing disse di no, a causa del compenso inferiore ai suoi standard). La scelta di Lee aveva un che di ragionevole, poiché all'epoca era verosimilmente stufo di apparire principalmente in film horror, ma dopo aver visto il lavoro fatto da John Carpenter con la creazione del mondo di Michael Myers ammise candidamente che non interpretare Loomis era il più grande rimpianto professionale della sua vita.
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3. Denzel Washington - Seven
Oggi è difficile immaginare Seven senza Morgan Freeman e Brad Pitt, ma all'epoca uno dei candidati per il ruolo del giovane poliziotto David Mills era nientemeno che Denzel Washington, il quale preferì fare altro (solo nel 1995 aveva ben tre film in sala), in parte perché secondo lui il copione di Andrew Kevin Walker era troppo cupo e disturbante. Con il senno di poi, una scelta di cui si è pentito, commentando così la situazione: "Quando vidi il film, pensai 'Oh, cacchio!'."
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4. Johnny Depp - Speed
Johnny Depp nei panni di Jack Traven? Ebbene sì, il protagonista di Edward mani di forbice era tra i papabili per il ruolo principale in Speed, ma non se ne fece nulla per vari motivi, tra cui l'avversione esplicita di Depp per parti da star negli anni Novanta dopo aver abbandonato la serie di successo 21 Jump Street. La sua filosofia cambiò dopo essere diventato padre, quando decise di voler fare film che fossero adatti ai suoi figli, inanellando parti da blockbuster a cominciare da Jack Sparrow nella saga dei Pirati dei Caraibi.
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5. James Woods - Le iene
Cosa fare quando scopri che il tuo agente ha preso una decisione per conto proprio, senza consultarti? È quello che accadde nei primi anni Novanta quando James Woods seppe di non essere ben visto per una parte in Pulp Fiction dato che aveva precedentemente detto di no a Le iene (non ha mai specificato il ruolo, ma si presume che fosse Mr. Orange). Saltò fuori che la scelta fu fatta dall'agente, senza nemmeno permettere a Woods di leggere la sceneggiatura. L'attore ha commentato la cosa senza mezzi termini: "Non è più il mio agente."
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6. Bill Murray - Chi ha incastrato Roger Rabbit?
Anche se è impossibile pensare a qualcuno che non sia Bob Hoskins nei panni di Eddie Valiant, gli autori di Chi ha incastrato Roger Rabbit? avevano inizialmente pensato a Bill Murray. C'era solo un problema: la star di Ghostbusters - Acchiappafantasmi non ha né un agente né un manager, e per raggiungerlo bisogna fare uso di una segreteria telefonica e/o una misteriosa casella postale (solo Sofia Coppola, Jim Jarmusch e Wes Anderson hanno il suo numero personale). Anni dopo, Murray lesse un articolo sul film e scoprì questo dettaglio, e sostiene di aver urlato a squarciagola in pubblico perché avrebbe adorato lavorare al progetto.
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7. Russell Crowe - X-Men
La lavorazione del primo X-Men non fu senza problemi, inclusa la difficoltà nel trovare un attore per il ruolo di Wolverine (Dougray Scott, la scelta iniziale, dovette dare forfait a causa di un'inattesa sovrapposizione di impegni). Tra i papabili c'era Russell Crowe, il quale rinunciò ma diede comunque un contributo importante all'evoluzione del franchise: fu lui a consigliare alla produzione il suo amico Hugh Jackman, che grazie al mutante canadese è diventato uno dei grandi divi degli ultimi vent'anni.
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8. Uma Thurman - Il signore degli anelli
Diversi attori scelsero di non girare la trilogia basata sull'opera di Tolkien, o furono scartati a priori per vari motivi (è emerso che alcune attrici, tra cui Ashley Judd, furono ignorate perché l'allora produttore Harvey Weinstein le bollò come "difficili"). Nella prima categoria rientra Uma Thurman, che era stata contattata per la parte di Eowyn ma scelse di rimanere a casa con la figlia Maya, prendendosi una pausa provvisoria dal cinema. Intervistata al riguardo anni dopo, ha ammesso di essersi pentita di aver rifiutato il ruolo.
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9. Tilda Swinton - Harry Potter
Anche se non è mai stato esplicitato di quale ruolo si trattasse (i più ipotizzano che fosse la professoressa Cooman, l'insegnante di divinazione), è emerso che Tilda Swinton fu seriamente considerata per una parte nel franchise di Harry Potter. E la sua motivazione per aver dato una risposta negativa alla produzione è abbastanza originale: mentre molti attori rinunciano per questioni economiche o a causa di altri impegni, Swinton non volle recitare in una saga che, a suo avviso, rappresenta in modo positivo il sistema scolastico del collegio, che lei disprezza apertamente.
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10. Joaquin Phoenix - Doctor Strange
Benedict Cumberbatch è sempre stato il candidato principale per il ruolo del celebre mago Marvel, ma nelle prime fasi della produzione di Doctor Strange sembrava che lui non fosse disponibile a causa di altri impegni lavorativi. Per questo motivo fu stilata una lista di papabili alternativi, e ci furono trattative serie con Joaquin Phoenix. Egli, però, non voleva firmare un contratto per film multipli, e così il calendario delle riprese fu modificato per consentire a Cumberbatch di diventare Strange, cosa che finora ha fatto in cinque film (con un sesto in arrivo a breve) e nella serie animata Marvel's What If...?.