La rete regna sovrana e diventa una rassegna ufficiale: il Roma Web Fest (27-29 settembre, Teatro Golden, in via Taranto 36 a Roma) inaugura la prima edizione con la presentazione alla stampa. Janet De Nardis (direttore artistico), Maximiliano Gigliucci (direttore generale) e Valeria Oppenheimer (referente per la sezione moda) raccontano il programma, le partnership, i partecipanti, i premi e le iniziative speciali di un evento atteso non solo dal popolo di internet ma anche dagli interlocutori istituzionali. Creare un ponte tra i web-videomaker e il mercato dell'audiovisivo è infatti uno degli obiettivi dell'organizzazione.
Durante le tre giornate il pubblico potrà visionare le 38 web series in concorso (l'ingresso è gratuito, basta accreditarsi sul sito del festival) che saranno giudicate dalla giuria di qualità presieduta da Michael Ajakwe Jr., direttore artistico e fondatore del Los Angeles Web Fest, una delle manifestazioni gemellate con l'edizione romana (assieme a Marseille Web Fest, Melbourne Web Fest e Hong Kong Web Fest). Tra i giurati anche Luca Argentero, Rossella Izzo e Marco Bonini. Già dal video virale della kermesse era stato chiaro l'intento dissacrante con cui gli artisti della rete si sono sfidati a colpi di click (uno dei premi verrà infatti affidato ai voti degli internauti).
Come riassumereste l'esperienza che propone il Roma Web Fest?
Janet De Nardis: Questo festival, il primo dedicato alle web series in Italia, ha un respiro internazionale facendo un salto oltre i confini nazionali per creare un vero e proprio mercato, per cui abbiamo anche segnalato 12 progetti.
Maximiliano Gigliucci: Il nostro è un festival per tutti perché il web offre a ciascuno la possibilità di esprimersi. Molti di questi artisti vogliono rimanere nel web, mentre altri usano la rete come test per incuriosire i produttore che in un periodo di crisi guardano con maggiore curiosità al loro mondo.
Valeria Oppenheimer: Sabato sarà dedicato alla moda. Ci sono stati presentati titoli di Gucci, Prada e Morellato accanto a quelli di giovani talenti. Il vincitore del Fashion Film aprirà a gennaio 2014 la prossima edizione di Alta Moda. In programma anche 10 famose fashion blogger italiane che si presentano.
Cosa c'è in palio per i vincitori? Maximiliano Gigliucci: Avremo 23 premi, ma non solo targhe: ci sono collaborazioni in palio con i nostri partner, come la piattaforma On Air, e alcune borse di studio, come quella promossa da IED.
Come sono stati selezionati i finalisti e quante richieste avete ricevuto? Janet De Nardis: Sono arrivate circa 300 web series, ma solo 180 avevano i requisiti richiesti nel bando di partecipazione. Le categorie più presenti sono state comedy, horror e fantasy, mentre abbiamo avuto pochissimi mokumentary. Ne abbiamo prima selezionate 70, dieci per ciascuna delle 10 categorie, che poi si sono dimezzate e alle quali abbiamo aggiunto i 4 vincitori dei nostri festival gemellati.Il programma, però, prevede molto altro: cosa vedrà il pubblico, oltre alle web series? Janet De Nardis: Il web non è in contrasto con il cinema, anche se fino ad un anno fa un concetto del genere sarebbe stato difficile da far passare. Noi avremo sei tavole rotonde su varie tematiche, da quelle legate alla finanza a quelle ancorate al linguaggio della rete. La forza della rete è l'irriverenza: ognuno si racconta senza paletti, portando con sé la propria territorialità.