Sarà che le temperature sono aumentate e che c'è il cambiamento climatico, ma per Rai 1 la metà di maggio è già estate. La rete ammiraglia del servizio pubblico infatti, ha iniziato a mandare in onda repliche.
Che nei mesi più caldi ci sia questa pessima abitudine non è certo una novità, ma che senso ha iniziare a spegnere la tv già a maggio? Specie per un'azienda che si fregia di essere rete di Stato.
Le repliche

Come se non fossero già fastidiose le infinite repliche estive, Rai 1 quest'anno ha deciso di andare oltre le aspettative.
Ha cominciato in anticipo con Lolita Lobosco 3, tornata in tv dal 10 maggio. Pronta per il 22 maggio, invece, è già lavata e stirata la tonaca di Don Matteo 13; e attenzione, perché se la fiction partirà verso la fine di questo mese, è solo perché nel frattempo si è imposta l'attualità con la morte di Papa Francesco. Slittato dunque di una settimana il finale di Che Dio ci aiuti 8, di conseguenza, vedremo di nuovo Terence Hill e Raoul Bova darsi il cambio con una settimana di ritardo rispetto al piano iniziale.

Da lì in poi, tutta l'estate sarà una lenta ed inesorabile discesa negli abissi del già visto. Makari 3 dall'8 giugno, Imma Tataranni-Sostituto procuratore 2 dal 6 luglio, la seconda serie di Blanca dal 4 agosto e Un Professore 2 dal 7 agosto. In più, si aggiungono le repliche pomeridiane, a partire dalle ore 14.00: dal 14 luglio tutte le tre stagioni de L'allieva, dal 7 agosto Cuori, mentre dal 27 agosto le due stagioni di Una pallottola nel cuore con Gigi Proietti.
Le teche al sabato sera
A proposito di repliche, come si spiega poi la scelta di mandare in onda TecheTecheté al sabato sera? Semplice, non si spiega: perché quando è ancora il 3 o il 10 maggio, e il sabato sera di Rai 1 è occupato da spezzoni e filmati d'antan, non c'è ragione che tenga. Le teche estive, quelle degli archivi Rai che di solito ci fanno compagnia in estate all'ora di cena, quelle usate come riempitivo persino in estate, vengono promosse addirittura in prima serata. Tutto mentre Canale 5 schiera Amici di Maria De Filippi: di là lo show, i giudici vip e tutto il cucuzzaro, di qua una rete che nemmeno ci prova. Tieni Maria, la Rai ti vuole bene.
Il ruolo del servizio pubblico

L'estate è il periodo in cui si possono testare prodotti, volti, idee, dato che gli ascolti non si fanno così pressanti come nel periodo di garanzia, quando le reti hanno il fiato sul collo degli investitori. Invece, ogni anno, il palinsesto si annulla o quasi, lasciando spazio a repliche su repliche. È vero che le persone la sera escono, stanno meno davanti alla tv. Ma la Rai è servizio pubblico, come si vanta giustamente di essere.

"Servizio pubblico" allora non è solo darci Bruno Vespa a ripetizione quando muore un Papa, nell'attesa che morto il Papa se ne faccia un altro. È anche tenere a mente che tra la platea c'è chi rimane a casa: anziani, malati, persone che non escono o che, semplicemente, il giorno dopo lavorano. Perché la tv va in ferie, ma le persone molto meno.
Servizio pubblico è ricordarsi che la Rai è appunto un "servizio" e come tale deve trattare gli spettatori. I quali tra l'altro, è sempre bene ricordarsene, non sono semplici spettatori ma abbonati. E il canone, anche questo è bene ricordarlo, comprende giugno, luglio, agosto e, incredibile a dirsi, persino maggio.