La domenica milanese dedica ampio spazio alla rassegna pensata per i più piccoli, Milano Film Festivalino, allestita nella sede dell'Acquario Civico, e che ha proposto corti dedicati al mondo dell'animazione e laboratori per tutti i gusti e le età. Ma chi se lo fosse perso a Berlino ha anche avuto la possibilità, stamattina, di rivedere El Premio di Paula Markovitch, film di denuncia del regime argentino, che la regista esordiente colora di forti tinte autobiografiche.
Tre sono stati gli appuntamenti con la rassegna Piacere immigrato, che ritaglia, nelle due domeniche del festival, uno spazio di visibilità per le tre comunità di immigrati maggiormente presenti a Milano, attraverso le opere cinematografiche più apprezzate nelle loro terre d'origine: abbiamo quindi Damascus with Love di Mouhamad Abdulaziz, in cui il passato della siriana Rima si fa portavoce della memoria collettiva del suo popolo, Prometeo Deportado di Fernando Mieles, tragicomico racconto di un gruppo di ecuadoriani bloccati alla frontiera europea e Amigo (inserito anche nella sezione The Outsiders) di John Sayles (ispirato al suo romanzo A Moment in The Sun, pubblicato dalla Mc Sweeney's di Dave Eggers), storia del filippino Rafael e della sua lotta contro i soldati occupanti, con la guerra filippino americana del primi del Novecento a fare da sfondo a una vicenda privata e corale insieme.
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In concorso nella categoria lungometraggi, Barzakh di Mantas Kvedaravicius è un'opera girata in clandestinità e che si propone di dare voce agli invisibili della tragedia cecena, a tutti quegli uomini scomparsi nel nulla tra le maglie della dittatura, e a tutti quelli che stanno tuttora pagando un prezzo altissimo per il semplice fatto di ricercare la verità. Wasted Youth, di Argyris Papadimitropoulos e Jan Vogel, si confronta con la crisi economica greca mettendo in parallelo il punto di vista del giovane skater Harry e del poliziotto Vassili: il loro è un confronto-scontro generazionale a distanza, che la difficoltà economica non fa che esacerbare. Bleak Night di Yoon Sung-Hyun è un racconto duro e intenso dell'adolescenza, mentre Las Malas Intenciones ci trasporta nel Perù dei primi anni Ottanta dove ci ritroveremo a combattere, con il supporto morale degli eroi della liberazione sudamericana che la piccola protagonista immagina sempre al suo fianco, contro la solitudine e l'incertezza che sono comuni a tutti, ma che solo a dieci anni si ha il coraggio di esprimere con tanta impertinente onestà.
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