La cucina è forse l'unico luogo in cui è necessario utilizzare tutti e cinque i sensi, ed è stata proprio questa l'idea dietro la quinta serata di Masterchef 2023. Fin dalla prima Black Mistery Box che ha portato ad uno spietato Pressure Test, gli aspiranti chef hanno dovuto selezionare i propri ingredienti basandosi esclusivamente sul gusto. A fare le spese di questa terribile combo di prove è stato Giuseppe che non ha saputo convincere i giudici nell'accoppiare due sapori diversi e complementari come la sogliola e il caffè. Ma la serata ha riservato altre sorprese portate in particolare dallo chef Jeremy Chan, 35 anni e due stelle Michelin, che ha coinvolto i concorrenti in una prova in tre step durante i quali giocare con i sensi: prima con la vista, poi con il gusto (l'amaro in particolare), ed infine indovinando la composizione di un piatto senza poterlo guardare.
A dover riconsegnare il grembiule è stata Silvia, che non ha convinto nel modo di riproporre la salsa di Jeremy Chan. Nel fare qualche domanda ai due eliminati abbiamo cercato di capire qualcosa in più sul loro percorso in uno show che comporta un alto tasso di stress, ma dove è possibile gettare concrete basi per lavorare in una cucina professionale. MasterChef Italia è infatti il cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy in onda ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno (sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW) più iconico e di sicuro più seguito, in grado di costituire per i concorrenti un bagaglio concreto per entrare un giorno nel mondo della ristorazione.
La decisione di partecipare
I nomi della doppia eliminazione della quinta serata sono stati veramente una sorpresa. Silvia è stata quella che più di altri è sembrata molto delusa dal dover riconsegnare il grembiule, una reazione a caldo che ha fatto trasparire comunque tutta l'importanza di un'esperienza del genere: "Mi dispiace che sia passato questo sentimento di rabbia, ma c'era tanta stanchezza e comunque, come ho detto in puntata, penso fosse arrivato il momento di andare. I miei figli hanno mandato la mia partecipazione e io ho accettato, mi sembrava una cosa carina da fare in un momento bello della mia vita, volevo mettermi in gioco e spero si sia percepita la mia voglia di divertirmi." L'ex concorrente ha poi aggiunto: "Mi porto tante cose dal programma, ho imparato molto: confrontarsi con chef di quella portata non è cosa da tutti i giorni e poter avere così tanti consigli che ti aiutano a migliorare è stupendo. Poi mi porto a casa belle amicizie e la scoperta di questo mondo che da casa non si comprende facilmente: non conoscevo il backstage di una produzione e questo mi ha colpito."
Anche Giuseppe ha raccontato il momento in cui ha deciso di partecipare al programma: "La molla mi è scattata guardando una vecchia puntata durante la quale ho pensato che quella prova che vedevo potevo farla anche io, così la sera stessa ho fatto la domanda ed è partito tutto. Mentre affrontavo una prova a volte mi fermavo a pensare quanto fosse incredibile che fossi lì in quel momento. Tutto quello che vedete è vero."
Cucina sensoriale
Tema principale della serata è stata la cucina sensoriale. Le prove proposte ai concorrenti si sono rivelate tutte inerenti ad uno dei cinque sensi: gusto, olfatto, tatto, vista. Abbiamo quindi chiesto quale senso, oltre ovviamente al gusto, i due aspiranti chef utilizzassero maggiormente al fine di preparare un piatto. Silvia si è rivelata particolarmente attenta ai colori e alla stagionalità degli ingredienti: "Gli ingredienti di stagione quelli che ti portano ad andare al mercato e guardare i colori, con l'aspetto visivo inizi a immaginare quello che è poi l'aspetto gustativo. Nella vita ci sono momenti in cui hai bisogno di comfort food, altri momenti in cui sei magari a dieta. A casa mia i dolci non si fanno quasi più, io ho due ragazzi, ormai adulti e se faccio il dolce mi dicono 'mamma io ho bisogno delle proteine e della verdura', quindi alla fine il mio tipo di cucina si è affinato per ottenere quello che è un alimento sano, con il giusto apporto di proteine, grassi e carboidrati. L'importante però è cucinare sempre tutto in maniera appetitosa." Anche per Giuseppe la vista sembra essere molto importante: "Io parto sempre immaginando il piatto finale, già impiattato, e mi aiuto anche con qualche disegnino. Poi penso alla scelta degli ingredienti, con i loro colori, quindi sì, io parto sempre dal piatto finito."
Gruppi e strategie
Questa dodicesima edizione si è rivelata diversa dalle altre anche per le dinamiche interne dei concorrenti, con i più giovani che sembrano aver creato un gruppo molto compatto fatto di alleanze. Giuseppe a riguardo ha detto la sua: "in questa edizione si è visto più gioco di squadra, ma per me si fa quando serve che tutti debbano arrivare al traguardo. In una gara ci sono tante dinamiche che si attivano durante il percorso, inclusa la convivenza forzata durante la quale sono successe delle cose. Io preferisco comunque, nella vita in generale, andare avanti per la mia strada e se devo unirmi ad un gruppo che non stimo preferisco portare avanti le mie idee senza scendere a compromessi. Ognuno fa il suo percorso, io ho preferito restare con pochi ma buoni. Silvia mi sembra una persona spontanea, ma anche Francecso e Letizia sono persone trasparenti che non hanno bisogno di fare giochetti."
Anche Silvia ha parlato di questo aspetto: "Masterchef è stata sicuramente una bella esperienza, ognuno di noi entra all'interno con il proprio vissuto e le proprie debolezze e per me era interessante condividere in maniera paritaria tutte queste cose, senza perdere di vista l'obiettivo. Creare un bel gruppo rimanendo comunque avversari. Considero comunque tutta la masterclass una grande famiglia dove, ovviamente, ci sono state divisioni, ma sono avvenute naturalmente: i giovani si sono chiusi a gruppo, ma questo è normale fa parte dell'età."