Visioni apocalittiche e sensualità (soprattutto quest'ultima) investono la Piazza Grande con Les derniers jours du mondee, strano esperimento inter-genere diretto dai fratelli Arnaud e Jean-Marie Larrieu, una sorta di Coen d'Oltralpe dai capelli ricci e lo sguardo furbetto. Protagonista di questa (dis)avventura apocalittica, ispirata all'omonimo romanzo di Dominique Noguez, è lo straordinario Mathieu Amalric, noto per la sua capacità mimetica che gli permette di passare con grande nonchalance dal recitare solo con una palpebra nel drammatico Lo scafandro e la farfalla ai ruoli decisamente più action di Nemico pubblico n°1 - L'ora della fuga e Quantum of Solace. I fratelli Larriere immaginano di far ripiombare le città della costa francese e spagnola in una dimensione selvaggia e primordiale a causa di una misteriosa epidemia che infetta la popolazione. Quando in una situazione di estremo pericolo lo stato è più o meno impotente, entra in vigore la regola homo homini lupus e il delirio collettivo si scatena. In tutto questo baillame il protagonista Robinson sembra più preoccupato dal ricordo delle avventure
erotiche vissute con l'ex moglie e le varie amanti che dal rischioso viaggio intrapreso in cerca di salvezza dal morbo infestante. Come spiegano i Larriere: "Unire sesso e apocalisse per noi è una forma di realismo, nient'altro. Abbiamo attinto ai numerosi precedenti letterari che celebrano questo binomio perchè volevamo celebrare gli impulsi vitali dell'uomo anche in situazioni estreme come questa". La pellicola soffre un po' per l'eccessiva lunghezza, ma è ottimamente interpretata. Da notare il gustoso cameo di Sergi Lopez nei panni del migliore amico, nonché spasimante, del protagonista al quale viene riservata una fine decisamente insolita.Il concorso ha riservato una bella sorpresa con il francese Complices, poliziesco che gioca con i canoni del genere mantenendo alta la tensione per tutta la durata della pellicola. La struttura, che ricorda alla lontana l'italiano La ragazza del lago, si snoda su un doppio binario: l'indagine di due agenti partita dal rinvenimento di un cadavere nelle acque del Rodano e la narrazione,
fatta di flashback incastonati nel plot ambientato nel presente, degli eventi occorsi al giovane protagonista del film, la sua vita dissoluta e la storia intrecciata con una giovane liceale che culminerà nel tragico epilogo. Il regista Frédéric Mermoud spiega di aver scelto di realizzare un giallo perché "il genere poliziesco permette molta liberà, anche se il film, fondamentalmente è una storia d'amore dove la struttura narrativa e la suspence sono al servizio dei personaggi, sono loro quelli che contano. Complices è la storia di due universi che si sfiorano, il mondo degli adolescenti che hanno già una sessualità matura e quello degli adulti, dominato soprattutto dalla solitudine. Un plauso ai giovani e convincenti interpreti chiamati a una difficile prova attoriale, il bel Cyril Descours e Nina Meurisse. Evento fuori concorso, la proiezione de La paura di Pippo Delbono, artista teatrale che ogni tanto si presta a far sentire la sua voce sul grande schermo con le sue opere sperimentali. La poetica rabbiosa di Pippo, la sua voce coraggiosa che si leva contro un coro di conformismo e ottusità, anche stavolta non delude creando un'ideale continuità con i suoi precedenti lavori cinematografici (il bel documentario Grido, il doloroso Guerra) ma anche con quelli teatrali, soprattutto con lo straordinario La menzogna.Al momento ferve l'attesa per la gran soirée che si terrà in Piazza Grande, l'evento esclusivo Manga Night che vedrà la proiezione, in successione, della pellicola del 1981 Mobile Suit Gundam I, in concomitanza con la premiazione del suo autore, il maestro giapponese Yoshiyuki Tomino. Seguiranno il cortometraggio animato premio Oscar La maison en petits cubes, la coproduzione russo-giapponese First Squad: the Moment of Truth e il capolavoro di Katsuhiro Otomo Akira.