Non poteva essere altrimenti. La serie televisiva di Lost è stata la grande protagonista di questi primi giorni del RomaFictionFest. Dopo l'incontro Masterclass con Terry O'Quinn - alias John Locke - il 3 luglio è stato anche il giorno dell'arrivo a Roma di un altro grande protagonista della serie, il 'grande' Jorge Garcia.
Probabilmente il vero nome non vi dice niente, ma di fronte alla sua mitica battuta "Hey, coso!" ogni dubbio verrà fugato. Parliamo naturalmente del 'ciccio' dell'isola, lo sfigato Hurley, colui che non solo è convinto di essere sfortunato di per sé, ma pensa addirittura di aver portato sfortuna salendo sull'aereo del volo 815 della Oceanic Airlines, causando lo schianto che ha dato origine all'avventura sull'isola dei misteri...
I due attori, O'Quinn e Garcia, hanno incontrato la stampa nel pomeriggio, qualche ora prima dell'attesissimo evento speciale in assoluta anteprima europea: la proiezione della 6ª e dell'8ª puntata della stagione 3. Ai due avrebbe dovuto unirsi anche Henry Ian Cusick, alias Desmond, uno dei personaggi chiave della terza attesissima stagione, che però è stato costretto a rimanere in hotel per via di un mal di gola. Per la prima volta in assoluto in Italia i due si sono divertiti a scherzare sui loro personaggi e ci hanno anche svelato qualche retroscena interessante sul set del serial più avvincente della storia della televisione, ma anche il loro personale rapporto con i serial-tv.
Che rapporto avete nella realtà con i vostri due personaggi? Locke e Terry hanno entrambi una spiccata spiritualità? Jorge e Hurley credono davvero che la sfortuna sia contagiosa?
Terry O'Quinn: Oggi molto più di prima credo che gli incontri e gli eventi che ci troviamo ad affrontare sul nostro cammino non siano affatto casuali. Credo nelle coincidenze, ma credo anche che nella vita possano accadere cose davvero magiche, che nessuno di noi è in grado di spiegare razionalmente. Nella realtà io mi sento molto più vicino al Locke 1ª serie, ho molte cose in comune con lui più che con il Locke attuale.
Jorge Garcia: Personalmente non credo nei cattivi presagi, e neanche che alcune persone possono portare sfortuna ad altre o essere di ostacolo al verificarsi di certi eventi. Hurley però ci crede e per il momento faccio finta di crederci anch'io.
Come avete preso la notizia della fine della serie alla 6ª stagione?
Terry O'Quinn: Sono molto felice che si sia presa questa decisione, credo sia giusto dare al nostro pubblico tutte le risposte in tempi relativamente brevi. Questo significherà per me rimanere senza lavoro, ma per fortuna Lost mi ha aperto molte porte. Da qui alla fine tutto sarà più semplice per tutti, sono convinto che aumenterà anche il livello qualitativo del serial.
Jorge Garcia: Era doveroso da parte degli sceneggiatori fissare un punto d'arrivo. Devo però essere sincero, lavorare alle Hawaii è stato semplicemente incredibile, mi spiacerà molto dover lasciare quei luoghi.
Cosa si prova a dover recitare senza avere la minima idea di cosa accadrà nelle puntate successive?
Terry O'Quinn: Dipende dai punti di vista. Recitare significa spesso fare delle scelte senza guardarsi indietro e pensare a cosa sarebbe accaduto se si fosse intrapresa un'altra strada per questa o quella scena. D'altro canto, se la sceneggiatura ti gira per le mani per troppo tempo rischi di cambiare troppo spesso idea e di confonderti.
Jorge Garcia: Io preferisco senza dubbio non sapere nulla di quel che accade in futuro, mi sento più rilassato, non devo portarmi il lavoro a casa. Recitare diventa molto più spontaneo se non ci pensi troppo su.
Avete tempo di guardare la serie tv? Siete appassionati di qualcuna in particolare?
Jorge Garcia: Sono un grande appassionato di fiction tv, la mia preferita in assoluto è Studio 60. Per quel che riguarda il passato sono stato un grandissimo fan de I Simpson.
Terry O'Quinn: Non guardo mai le serie in tv, quando ho tempo libero guardo soprattutto lo sport, sono un grande appassionato. Ho fatto eccezione solo per una fiction-tv western, Deadwood, ambientata nel 1870 in una cittadina realmente esistente del Dakota.
Due appetitosi assaggi di quello che accadrà nella nuova stagione di Lost, in onda da settembre sul canale Fox di Sky, presentati per la gioia di tutti i fan sul grande schermo del RomaFictionFest. I Do e Flashes Before Your Eyes, questi i titoli dei due episodi, diretti rispettivamente da Tucker Gates (regista 'aggiunto' di sole 4 puntate in 3 stagioni) e da Jack Bender, che ha diretto (ed è anche produttore esecutivo della serie) il maggior numero di episodi di Lost, ben 21.
Vi chiederete perché proprio questi due episodi e non i primi due. La risposta
è semplice: negli Usa la terza serie di Lost è uscita in due tranche: la prima di 6 puntate, cui sono seguite 13 settimane di stop e poi le restanti 17 puntate. La scelta dei selezionatori è quindi ricaduta (giustamente) sull'ultimo episodio prima della lunga pausa e sul secondo episodio dopo la ripresa, trasmesso negli Usa esattamente il 14 febbraio 2007.
Impossibile raccontarvi i due episodi senza troppi spoiler, ed allora ci limiteremo a darvi solo qualche piccola anticipazione.
6° episodio - I Do I Do è la risposta che gli sposi danno durante la cerimonia, l'equivalente del nostro "lo voglio". E' questo il motivo - anzi uno dei motivi - che c'è dietro la scelta di questo enigmatico titolo. In uno dei tanti flashback a sposarsi è Kate, che si nasconde dalla polizia dietro la falsa identità di Monica. L'episodio inizia proprio con il racconto delle nozze della fuggitiva più sexy della tv con un onesto poliziotto, nozze durate pochissimo a causa dei sensi di colpa e dell'incapacità della donna di adattarsi alla sua nuova vita. Molto altro in questo episodio: un focoso inaspettato incontro d'amore, un'operazione chirurgica, l'entrata in scena di un nuovo personaggio mai nominato prima, qualcuno scoprirà una strana incisione su legno tratta dalla Bibbia e si assisterà a cinque minuti di straordinaria intensità, forse i 5 minuti più belli dell'intera serie.
8° episodio - Flashes Before Your Eyes
Episodio totalmente incentrato sul personaggio di Desmond Hume, diventato molto strano dopo essere stato coinvolto nell'esplosione della botola nell'ultima puntata della seconda serie di Lost. L'uomo è devastato da un conflitto interiore perché da qualche tempo ha delle strane 'visioni', come dei déjà-vu, una sorta di sensazioni premonitrici. Dopo che Desmond riesce, non si sa bene come, a salvare Claire da un probabile annegamento, Charlie e Hurley decidono che è arrivato il momento di scoprire in che modo Desmond riesce a sapere cosa accadrà nell'immediato futuro. Questo sarà anche l'episodio in cui Desmond ripercorrerà il suo passato, gli eventi precedenti all'arruolamento nell'esercito e la sua storia con l'amata Penny.