Lui, Jeff Winger, è l'idolo della serie, bello e arrogante avvocato senza laurea. L'altro è Pelton, il rettore del Greendale college, università di terza categoria che vanta gli studenti più fannulloni d'America e un direttore (ir)responsabile con un debole per Jeff, i costumi fantasiosi e le attività scolastiche trasversali. I due sono interpretati dal bel presentatore della pettegola The Soup Joel McHale e dal raggiante Jim Rash. Gli attori di Community - la quarta stagione dal 24 aprile su Comedy Central - hanno resistito stoicamente alla recente tempesta che ha investito la beffarda e cattivella serie creato da Dan Harmon. Proprio alla fine dell'annata precedente di Community il network NBC si è sbarazzato di Harmon, gettando nella disperazione gli spettatori della sitcom più perfida, citazionista e surreale del piccolo schermo. Impossibile tirare fuori qualche dichiarazione dal cast, che probabilmente rischia il linciaggio nella sala mensa di NBC se palesa polemiche sull'affatto propizia dipartita. Per fortuna gli attori sono molto più disponibili quando di tratta di commentare quel che verrà della quarta stagione, dove spicca la guest di Malcolm McDowell e il rettore Pelton fa i salti mortali per far cedere Jeff alle proprie avance. Ne parlano Joel McHale e Jim Rash.
Potete anticipare un momento divertente tra il rettore Pelton e Jeff di questa quarta stagione?
Joel McHale: Un momento che mi sono molto divertito a girare è quello in cui il sottoscritto irrompe nell'ufficio del rettore e gli dice "Rettore, ho bisogno di te!" e il rettore replica "Finalmente, sta accadendo davvero!".
Jim Rash: ci siamo divertiti moltissimo a girare la première di stagione, dove balliamo. Il rettore quest'anno è più invadente nelle sue attenzioni verso Jeff, cerca di provocarlo per capire se può combinarci qualcosa. È stato divertente.
Che sensazione hai provato nel vedere i tuoi colleghi interpretare una tua sceneggiatura? Jim Rash. É stato strano e molto divertente. La lettura con il cast del copione ha offerto qualche sfida in più del solito perché dovevo recitare battute che avevo scritto io stesso. Ma star lì seduto e sentire ripetere ad alta voce è stato molto utile per capire se le battute funzionavano anche nella realtà e non solo sulla carta, e per rendermi conto di cosa andava aggiustato.
Qual è il vostro costume preferito del rettore Pelton finora?
Joel McHale: Tutti.
Jim Rash: Ho sempre apprezzato molto lo sforzo dei costumisti per realizzare il costume alla Lady Gaga. Ormai sono passati anni, ma il fatto che quella giacca così particolare sia stata fatta a mia misura è davvero sorprendente.
Jim Rash: Diciamo pure che è un maniaco depressivo.
Joel McHale: Allora: il suo personaggio è un professore depresso, mentre Malcolm McDowell è un attore meraviglioso con cui lavorare, un mito.
Joel, parliamo del padre del tuo personaggio... cosa ci puoi raccontare? Joel McHale: É stato fantastico. James Brolin deve aver evidentemente provato pietà per noi e ha accettato di interpretare il ruolo di mio padre. Non voglio entrare nei dettagli e rivelarvi troppo, ma a un certo punto schiatta. ... No, no, scherzo! Brolin è l'uomo più bello del mondo, conosce un sacco di storie interessanti e ha capito esattamente cosa serviva per entrare nel personaggio. Non capita spesso di sentire di attori leggendari come lui che sono anche così piacevoli come individui, questo è uno dei rari casi.
Cosa vi spinge a rimanere nella serie? Joel McHale: Mmm, fammi pensare... i vestiti? Obblighi contrattuali? No, sto scherzando. Mi piace molto recitare in Community. Ho sempre sognato di partecipare a una comedy scritta così bene, e ritengo che Community sia la miglior comedy della televisione al momento. Si sta tante ore sul set, ma va bene. Mi piace la gente con cui lavoro e sono fiero di quello che creiamo.Jim Rash: Ritengo che Community sia un fantastico e divertentissimo parco giochi. Ho iniziato come personaggio non regolare nelle prime due stagioni e poi sono stato così fortunato da essere promosso a fisso. È una grande fortuna partecipare a una serie che è campata abbastanza da approfondire le relazioni tra i personaggi come è successo in Community, ed è altrettanto bello poterlo fare con dei colleghi così. A un certo punto diventa una questione di fiducia reciproca: sai di cosa sono capaci gli sceneggiatori e sai per certo che la serie in qualche modo evolverà. Non piacerà a tutti, ma non si può accontentare tutti. Adoro l'idea che costituiamo una realtà molto originale e che continuiamo a stimolare gli spettatori, e questi ci ripagano con la fedeltà.