Il grandissimo successo di Grey's Anatomy lo si deve, sicuramente, all'azzeccato stratagemma di accostare tematiche che da anni suscitano l'interesse del pubblico, quelle legate alla medicina appunto, ai toni leggeri della soap, dove sono le emozioni e i sentimenti a prevalere.
Le storie che vengono raccontate sono quelle di medici che prima di tutto sono persone messe in relazione tra loro; l'ospedale diventa una sorta di microcosmo nel quale le passioni s'intrecciano, dove non sono ammessi intrusi. I medici stanno con i medici, così pare, almeno fino ad ora. Questa quarta stagione, infatti, sta proponendo insoliti risvolti alla tradizionale vicenda; s'intuisce, ad esempio, un possibile ribaltamento nel rapporto intricato tra Meredith e il Dottor Shepherd, relazione cominciata dalla prima puntata della serie e che, in più di un'occasione, ci ha tediati fino allo sfinimento. Si crea, perciò, il tipico gioco che solo la soap riesce ad innescare: quel misto di fascinazione e di attesa logorante, nella speranza del lieto fine. Cosa che, nella fattispecie, è molto lontana, dato che ancora non è chiaro dove questa disperata storia d'amore andrà a finire, il tutto aggravato dall'intrusione di un nuovo personaggio.
Sempre a proposito di novità assistiamo all'ingresso di due figure chiave: Lexie Grey, sorellastra di Meredith e la Dottoressa Erica Hahn, sostituta di Burke. La prima si presenta come l'alter ego della protagonista, talmente simile a questa da non riuscire a convincere appieno lo spettatore; risulta comunque essere di grande importanza nello sviluppo degli eventi, in quanto rappresenta un anello di congiunzione tra Meredith e la sua famiglia e, soprattutto, l'impersonificazione delle paure e delle speranze della stessa protagonista, la quale non riuscirà ad accettarla facilmente.
Il nuovo cardiochirurgo, invece, interpreta lo stereotipo della "dura", la classica donna in carriera poco attenta agli affari di cuore. Come già detto, prende parte all'equipe del Seattle Grace Hospital per sostituire Burke, colui che ha abbandonato Cristina all'altare nella terza stagione e che, in quella in corso, non comparirà più (l'attore ha infatti lasciato la serie per problemi con altri membri del cast). L'uscita del promesso sposo e quella di Addison Montgomery, ex moglie di Shepherd, rappresentano gli ulteriori mutamenti: entrambi i personaggi sono stati "eliminati" dalle vicende senza grandi spiegazioni; nel caso della bella dottoressa, l'abbiamo vista inserita nella nuova serie Private Practice, nata da una costola dello stesso Grey's Anatomy ed introdotta proprio attraverso due episodi della terza stagione.
Per quel che riguarda i tirocinanti il gruppo affiatato rimane lo stesso, anche se il caro O'Malley si ritrova al primo anno del praticantato, indietro rispetto al resto dei colleghi. I ruoli sembrano però mutati, in una certa misura: Alex, il duro per eccellenza, pare che non sia riuscito a dimenticare Ava, la ragazza da lui salvata nell'incidente dei ferryboat e mostra quindi un suo lato più sensibile e vulnerabile; Cristina si dedica totalmente alla carriera, la vicenda di Burke non ha lasciato grossi strascichi, ma viene ostacolata dalla Hahn; George e Izzie, finalmente pronti a vivere appieno il loro amore, non riescono a far funzionare fino in fondo la loro relazione; Meredith oscilla continuamente nei suoi malumori, ma pare abbia preso una decisione riguardo al suo Dottor Stranamore. Ci sono poi gl'immancabili Bailey, Torres, Webber, Sloan, insomma, il personale è al completo.
Le avventure amorose e non che coinvolgono ogni singolo personaggio s'intrecciano con le vicende ospedaliere, sempre più spettacolari, quasi troppo.
Così tra arterie che esplodono, ambulanze che si scontrano, operazioni che si accavallano proseguono le avventure dei nostri specializzandi, nei quali è facile rivedere le proprie esperienze, gioie, paure. Questa è la vincente intuizione del programma: mostrare la parte intima dei protagonisti, con i quali si crea un rapporto di immedesimazione. Il tutto è condito da una svariata gamma di toni che variano dalle gag riscontrabili nella commedia alle scene drammatiche tipiche del melodramma.
La base medica c'è e deve esserci, è nell'ospedale che il tutto avviene, se esso non esistesse Meredith e Shepherd non si sarebbero mai amati, ma le operazioni, per quanto conservino il fascino voyeristico già riscontrato in molte altre serie medical, vengono quasi in secondo piano.
Diciamo la verità, a noi interessa capire se Meredith prima o poi smetterà di essere triste e cupa!
Speriamo dunque che questo quarto capitolo continui a regalarci le emozioni di sempre, nell'attesa di giungere ad un happy ending, anche se s'intravede una lunga strada prima del vero finale.