Caratteristiche specifiche e originalità importante. Da parte dei promotori ANAC e 100Autori viene fuori il bisogno di legittimare le differenze rispetto alle altre sezioni presenti alla Mostra del Cinema di Venezia. Mai come in questo periodo le due associazioni portano avanti battaglie politiche e culturali, per questo nel contesto delle Giornate degli Autori numero 22 ci saranno diversi dibattiti che illumineranno i temi nevralgici di un periodo in cui i cambiamenti sono rapidi ed esplosivi.

Come dimostra l'immagine di quest'anno, realizzata da Pax Paloscia: un'immagine di lotta, in cui la rivoluzione dello sguardo si riappropria degli spazi tolti. A cominciare dalla prospettiva creativa dei giovani. Un cortocircuito, un moto di resistenza, anche perché come spiega Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate degli Autori, "Il budget è di quest'anno è più basso, ma intanto i costi del Lido aumentano ogni volta".
Giornate degli Autori: quello che vedremo secondo Gaia Furer
Le Giornate degli Autori di quest'anno hanno in programma venticinque film in tutto, più due cortometraggi legati a Miu Miu Women's Tales. Tra le novità di quest'anno la sezione Confronti, in cui si parlerà di accessibilità, di pari opportunità, di sale cinematografiche, di temi sociali. "Un corpus unico", secondo la direttrice artistica Gaia Furer, "una costellazione che colpisce per eclettismo e comunanza di temi. Al centro il cinema terapeutico, che porta all'elaborazione di argomenti molto urgenti". E ancora, "Ci sarà il tema dell'amore, ma non quello borghese, e poi non manca la memoria individuale come coscienza collettiva".

Tra i titoli da tenere d'occhio nella sezione Notti Veneziane c'è il documentario d'apertura Dom di Massimiliano Battistella. "Un film che pone l'accento sulla tragedia della guerra", spiega Gaia Furer. Poi ancora Amata di Elisa Amoruso con la coppia Stefano Accorsi e Miriam Leone affiancati da Tecla Insolia, il documentario Life Beyond the Pine Curtain di Giovanni Troilo, narrato da Joe R. Lansdale e Indietro Così, il nuovo lavoro di Antonio Morabito.
Tanto cinema italiano: da Gianni Di Gregorio a Nicolangelo Gelormini
Ad aprire il concorso delle Giornate degli Autori c'è Memory di Vladlena Sandu, "un film drammatico sulla guerra in Cecenia, eppure anche pieno di vita. C'è tanta arte, c'è la musica di Bob Dylan". A chiudere, fuori concorso, l'atteso ritorno di Gianni Di Gregorio con Come ti muovi, sbagli. Nel concorso segnaliamo "la favola fantascientifica" di Memory of Princess Mumbi, "un titoli che mescola vari generi", anticipa la Furer. Poi due titoli iraniani, Past Future Continuous di Firouzeh Khosrovani e Inside Amir di Azizi, definita "una dichiarazione d'amore per Teheran". Soprattutto, occhio anche a La gioia di Nicolangelo Gelormini con Valeria Golino e Jasmine Trinca. "Una commedia che si trasforma in tragedia", confida Gaia Furer.

Se il cinema è strumento di salvezza, sono indicativi gli eventi speciali: sono infatti cinque i film fuori concorso, tra cui Writing Life di Claire Simon, incentrato su Annie Ernaux e soprattutto Who Is Still Alive di Nicolas Wadimoff, una commovente "testimonianza teatrale" sui rifugiati palestinesi. Restiamo in Medio Oriente con Do You Love Me di Lana Daher, una sorta di lettera per immagini dedicata al Libano. Tradizione certa e radicata per le Giornate degli Autori il progetto Miu Miu Women's Tales. Quest'anno in scena i cortometraggi di Joanna Hogg con Autobiografia di una borsetta e Alice Diop che porta Fragments for Venus.