Ovunque tu vada, ci sarà una fiera del fumetto pronta ad aspettarti. E lo farà con più o meno consapevolezza, competenza, sincera passione e onestà nei confronti dei visitatori. Perché quando qualcosa diventa moda, è molto facile che qualcuno si improvvisi pur di mettersi in scia e sfruttare un tormentone. L'Etna Comics 2019 di Catania sta dalla parte dei buoni. Di chi lavora con un'idea, con una visione, con l'intenzione di dare davvero un'identità alla propria manifestazione. Un intento chiaro e lampante sin dal nome.
Perché ci sono fiere che si legano al nome della propria città. Altre, invece, preferiscono nomi altisonanti, per dare sfogo alle loro vocazioni internazionali. Poi c'è chi sceglie di identificarsi con la propria terra, di abbracciare un simbolo geografico che diventa anche una bellissima metafora. Etna Comics ha scelto di specchiarsi nel mitico vulcano che domina Catania, perché in fondo i nerd hanno imparato dai vulcani. Prima rinchiusi nelle loro nicchie a covare passioni e poi pronti a eruttare, a travolgere la realtà con la loro immaginazione. Giunta alla sua nona edizione, Etna Comics è senza dubbio una delle fiere più in crescita del settore, agevolata sia dai numeri (l'anno scorso i visitatori sono stati più di 80mila), sia dall'ottimo passaparola tra gli addetti ai lavori.
Per noi di Movieplayer è stata la prima volta qui a Catania, e siamo rimasti piacevolmente colpiti da una fiera molto curata in ogni dettaglio. Una fiera "bedda" (come direbbero da queste parti), che vi raccontiamo con il nostro reportage. Un reportage durante il quale molti arancini sono stati maltrattati.
Mare, monti e ciminiere: la location
Con un grande vulcano all'orizzonte e la brezza del mare a due passi. Questo è il suggestivo panorama offerto dall'Etna Comics 2019. Laddove molte fiere sono costrette a organizzarsi dentro anonimi padiglioni in periferia, la fiera di Catania attira gente verso il cuore della città etnea. Un dettaglio non da poco che catalizza l'attenzione cittadina verso un evento che ormai dura quattro giorni, lusso che solo grandissime fiere come il Comicon di Napoli e il Lucca Comics & Games (ormai arrivato a cinque) posso permettersi. Location e durata, dunque, valgono come dichiarazioni di intenti. Una promessa confermata una volta entrati nello spazio fieristico "Le Ciminiere", ovvero un ex complesso industriale di raffinerie rimesso a lucido per ospitare sia il Museo dello Sbarco in Sicilia che il Museo del Cinema. L'impressione è quella di trovarsi nel bel mezzo di una fabbrica di inizio Novecento, con mattoni e pietra lavica che si fondono di continuo. Come capita in tutte le manifestazioni di settore, ogni struttura ospita un padiglione tematico, con gli spazi dedicati a fumetti, videogame, giochi da tavolo e cosplayer separati ma mai lontani, anche perché gli spazi esterni, per quanto spaziosi, non sono particolarmente ampi. Il che rende Etna Comics una fiera particolarmente raccolta e compatta.
L'area gaming ci è sembrata quella più debole come vastità di offerta, mentre l'allestimento dell'area comics è senza dubbio quella più curata nei minimi dettagli, con una buona organizzazione tra stand, artist alley in cui chiacchierate comodamente con grandi autori (Marvel, DC, Bonelli, Disney), zone dedicate al firmacopie e mostre (su tutte una dedicata a Batman) ben integrate nel contesto e mai nascoste agli occhi del visitatore. Tra le note liete c'è l'idea di creare aree tematiche dedicate a vari immaginari. Medioevo, Seconda Guerra Mondiale e steampunk post-apocalittico sono zone in cui i cosplayer coinvolgono il pubblico con attività ludiche coerenti con il loro mondo (dal tiro con l'arco alle escape room). Insomma, Etna Comics riesce nell'impresa di accontentare tutti senza perdere personalità, di essere democratica nel concedere a ogni appassionato il proprio angolo di "mondo altro" da esplorare in un'atmosfera serena anche quando diventa caotica.
Fumetti, serie tv, videogame: Il Sud non dimentica
Ogni fiera è diventata multimediale, transmediale, crossmediale. Perché noi siamo diventati multimediali, transmediali, crossmediali. Difficile che qualcuno legga solo fumetti, veda solo film e serie tv o si diverta soltanto con il joypad in mano, perché molti di noi sono lettori, spettatori e giocatori felici di far convivere tante passioni. Etna Comics non si sottrae all'abitudine di accontentare tutti, per questo ogni area tematica ha ospitato le sue punte di diamante. Lo conferma anche la consegna degli Etna Comics Awards (Premio Coco, Uzeta Awards e Premio Efesto), dedicati alle eccellenze del mondo del fumetto, del cinema e del gaming.
Tra gli ospiti più illustri di questa nona Etna Comics il grande fumettista americano Neal Adams, tra i fautori della rinascita editoriale di Batman, il mitico Giancarlo Esposito (ovvero l'iconico Gustavo Fring di Breaking Bad) e l'amato Johnny Galecki di The Big Bang Theory. Galecki, particolarmente affabile e divertito dall'atmosfera catanese, ha ammesso di portarsi addosso il suo Leonard, fiero di un'esperienza irripetibile come quella di uno show lungo 280 episodi. Uno show che, attraverso il suo personaggio, gli ha insegnato l'arte della pazienza.
La stessa che hanno avuto i centinaia di fan in fila per le tantissime conferenze (attori, fumettisti, cosplayer, youtuber) tenute dentro auditorium molto spaziosi e ospitali. Insomma, questa nostra prima Etna Comics ci ha confermato la fame e la voglia del pubblico siculo. Un pubblico abbastanza traversale dove i giovani la fanno da padroni, complice anche l'intelligente scelta cronologica di una fiera organizzata a scuola ormai finita. Senza farci influenzare dalle prelibatezze del posto e dalla calda ospitalità dei catanesi, questa fiera noi la promuoviamo a pieni voti. Anche perché, una volta finito con i fumetti (ammesso che si finisca mai), fuori c'è ancora tanto da vedere. Ad esempio un'affascinante città barocca e piena di miti, amorevolmente contesa tra il mare e un vulcano geloso della sua terra.