Willem Dafoe premiato a Locarno

Al protagonista de 'I cancelli del cielo' e di 'Platoon' è andato l'Excellence Award del 56° Festival di Locarno

Nativo del Winsconsin, newyorkese d'elezione, e, da quando è sposato con la giovane regista romana Giada Colagrande, anche un po' italiano, Willem Dafoe è uno dei più prestigiosi ospiti americani del 56° Festival di Locarno; ieri sera, nella città svizzera, gli è stato consegnato l'Excellence Award per i meriti della sua carriera di attore ormai quasi trentennale.

Raccontandosi ai cronisti, Dafoe ha parlato della sua passione totale per la recitazione: "Rispetto a molti colleghi, non ho mai voluto ampliare le mie prospettive e mettermi a fare fare il regista o il produttore, perché, in fondo, a me non interessa dirigere una storia, voglio "essere" la storia. Quindi, allinterno di una scena, non potrei mai dire a qualcuno di andare ad aprire una porta, quella porta voglio essere io ad aprirla. E' il posto dove mi va di stare. Mi piace far lavorare il corpo e la voce per compenetrarmi nella storia di un altro. Per questo ho amato moltissimo il ruolo di Gesù ne L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. A parte che lui è un grandissimo autore, la cosa interessante è stata che non dovevo recitare, dovevo aspettare che la storia agisse su di me."

Dafoe ha parlato anche dei suoi prossimi progetti, Anamorph, in cui sarà un detective con il vizio della bottiglia, The Walker, dell'amico regista Paul Schrader, The Dust of Time, di Theo Anghelopulos, e un film con Rowan Atkinson, ovvero Mr. Bean. Ruoli molto diversi per film molto diversi. "Ma non è una questione di eclettismo - dica ancora l'attore - credo di essere un avventuriero, mi piace l'avventura e mi piace fare cose diverse come attore e nella vita. Sono fatto così e amo confrontarmi con culture e tradizioni diverse."