Terminator, ecco perché Arnold Scharzenegger non era d'accordo sulla battuta: "I'll be back"

Nel corso del documentario Arnold disponibile su Netflix, l'attore ha spiegato perché quella battuta non avesse senso per lui, al contrario di quanto pensava James Cameron.

Terminator, ecco perché Arnold Scharzenegger non era d'accordo sulla battuta: 'I'll be back'

La battuta "I'll be back" pronunciata da Arnold Schwarzenegger in Terminator è probabilmente la sua più celebre, dato che poi è stata ripetuta dallo stesso attore in altri contesti e film, ma inizialmente non era d'accordo sul pronunciarla, al contrario di James Cameron.

"A metà delle riprese, stiamo girando la scena della stazione di polizia. La battuta è: 'I'l be back'. Non doveva essere affatto un momento importante", ha ricordato Cameron, che ha co-scritto Terminator con Gale Anne Hurd. "Doveva essere, letteralmente, un "Nessun problema, tornerò". Per qualche motivo, Arnold non ha detto 'I'll come back''. Allora io gli ho chiesto: 'Beh, dì solo 'I'll be back'. Facciamola più semplice".

Schwarzenegger ha quindi ammesso nel documentario di aver pensato che "I'll be back" suonasse "buffo" perché stava interpretando un cyborg e pensava che "I will be back" suonasse più "da robot" e appropriato.

Quando Schwarzenegger avanzò questa proposta, Cameron gli rispose per le rime. "Mi disse: 'Sei tu lo sceneggiatore? E io gli ho detto: 'No', e lui ha risposto: 'Beh, non dirmi come cazzo scrivere'".

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Cameron vinse lo scontro e la battuta di Schwarzenegger "I'll be back", in italiano tradotta con "Aspetto fuori" nel doppiaggio, divenne il momento definitivo del franchise di Terminator e una delle linee di dialogo cinematografiche più famose della storia.