Quando il poster del film è da urlo: le locandine dal Ghana

Si tratta di poster artigianali che venivano utilizzati da portava i film in giro nei villaggi del Ghana, per pubblicizzare in qualche modo le pellicole proiettate. Divertenti, improbabili, esagerate, rozze... eppure sono pezzi da collezione.

Da molti anni ormai siamo abituati a vedere poster cinematografici curatissimi dal punto di vista tecnico e grafico, e almeno per quanto riguarda i film sui quali Hollywood gioca tutte le sue carte non potrebbe essere altrimenti, anche se a volte i poster di oggi sono più "freddi" rispetto alle splendide illustrazioni che campeggiavano sulle locandine dei film fino agli anni Settanta, e in certe occasioni gli abusi di Photoshop sui poster moderni si notano fin troppo.

Va detto anche che ogni "mercato" ha le sue esigenze, e quindi il modo di promuovere un film può cambiare da un paese all'altro, proprio perché è il contesto culturale ad essere diverso (e in certi casi anche i mezzi sono più limitati). I poster cinematografici del Ghana che vi mostriamo in questa pagina però, sono un caso a parte: si tratta di poster disegnati a mano, spesso su sacchi di tela, che servivano a promuovere la proiezione di un certo film quando arrivava (finalmente) in un villaggio. E gli spettatori dovevano accontentarsi di vedere il film riuniti davanti ad un semplice proiettore, non certo in un multisala.

Quello che suscita tenerezza, in questo caso, è il modo in cui i blockbuster hollywoodiani e i film di genere più famosi venivano venduti ad un pubblico che cercava intrattenimento. Film quasi reinventati del tutto, divi completamente trasfigurati e poster ricchi di dettagli inediti: arti mozzati, mostri, animali giganteschi e armi dalle fogge spettacolari. Se pensate che si tratti di croste senza valore, tuttavia, siete in inganno: alcuni di questi poster sono considerati pezzi da collezione, e non mancano i "falsari" che provano a vendere pezzi non originali su Ebay...

Nel poster di Matrix, Laurence Fishburne sembra curiosamente bianco. E rosso di capelli.

Locandine dal Ghana - Matrix
Locandine dal Ghana - Matrix

La locandina è quella di Intervista col vampiro, ma il titolo si riferisce a qualche fantasma brutale a noi ignoto.

Locandine dal Ghana - intervista con il vampiro
Locandine dal Ghana - intervista con il vampiro

Non perdetevelo, recita il poster di Non aprite quella porta che vede un inedito Leatherface più chirurgo-amputatore che serial killer. L'espressione della tizia ai piedi del poster comunica invece un senso di pace e rilassatezza.

Locandine dal Ghana - non aprite quella porta
Locandine dal Ghana - non aprite quella porta

Un Terminator 2 - il giorno del giudizio che ha qualcosa di Scarface, interpretato alla Picasso.

Locandine dal Ghana - terminator 2
Locandine dal Ghana - terminator 2

Somiglia un po' al Terminator di prima, ma invece è Tom Cruise in Mission: Impossible II

Locandine dal Ghana - mission impossible
Locandine dal Ghana - mission impossible

La cosa più interessante di questa versione di Cujo non è tanto la razza del cane (che dovrebbe essere un San Bernardo) ma l'acconciatura della protagonista. Un classico taglio corto con una spiritosa coda centrale di capelli ricci.

Locandine dal Ghana - cujo
Locandine dal Ghana - cujo

Altro che Roger Moore, James Bond sulla locandina de Agente 007, la spia che mi amava è il primo 007 nero della storia del cinema. E ostenta fascino e sicurezza, mentre la sua bond girl - anche lei nera e affascinante - sembra terrorizzata dall'enorme pescione salta accanto a lei. Solo una cosa non riusciamo a capire: che automobile futuristica è quella dietro i due protagonisti?

Locandine dal Ghana - la spia che mi amava
Locandine dal Ghana - la spia che mi amava

Questa locandina di Alien prende spunto da quella di Alien: La clonazione, e le due faccine sorridenti dovrebbero essere quelle di Sigourney Weaver e Winona Ryder. Il coltello invece non sappiamo di chi è, forse di Rambo?

Locandine dal Ghana - alien
Locandine dal Ghana - alien

Va bene tutto, anche Poltergeist che non sembrano tali, ma la bottiglia in fondo è più una rappresentazione della "famigerata acqua Perrier" di fantozziana memoria, più che la tequila del film.

Locandine dal Ghana - poltergeist 2
Locandine dal Ghana - poltergeist 2