In un'intervista al New York Times, il regista Oliver Stone punta il dito contro Hollywood che sarebbe definitivamente impazzita con la pandemia mettendone in luce l'eccessiva fragilità.
Secondo Oliver Stone, Hollywood sarebbe diventata "troppo fragile, troppo sensibile. Non puoi fare un film senza un consulente."
La visione di Stone su Hollywood è contenuta nel suo nuovo memoir, Chasing the Light in cui scrive:
"Ogni cosa è diventata troppo fragile e sensibile. Oggi non puoi fare un film a Hollywood senza un consulente sanitario. È ridicolo, è l'apice del politicamente corretto. Questo non è un mondo di cui sono ansioso di far parte. Non ho mai visto niente di più folle, è come il tea party di Alice nel paese delle meraviglie".
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Al momento la pandemia che imperversa negli Stati Uniti, da poco riaperti, ha bloccato moltissime produzioni. I cinema della California sono stati appena richiusi dopo l'aumento vertiginoso di contagi e l'uscita di Tenet, slittata alla seconda settimana di agosto negli USA, potrebbe essere ulteriormente rinviata.