Lo chiamavano Trinità: il cult con Bud Spencer e Terence Hill torna al cinema restaurato

Lo chiamavano Trinità, film del 1970 interpretato da Bud Spencer e Terence Hill, torna al cinema dal 9 giugno, nella versione restaurata.

Lo chiamavano Trinità, storico film con la coppia composta da Bud Spencer e Terence Hill, torna al cinema nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e Rocca delle Macie, presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata, con il contributo del MiC.

Ben cinquantadue anni sono trascorsi dall'uscita al cinema di Lo chiamavano Trinità. Il tempo, però, non ha scalfito l'affetto che il grande pubblico nutre da sempre per quello che possiamo definire come un vero e proprio cult del cinema italiano. I fan dell'opera, diretta nel 1970 da E.B. Clucher (ovvero Enzo Barboni), potranno godersi di nuovo le iconiche scene del film tramite la versione restaurata che arriverà sul grande schermo a partire dal 9 giugno, grazie al progetto di distribuzione della Cineteca di Bologna Il Cinema Ritrovato. Al cinema.

Per questa occasione speciale, Terence Hill ha ricordato: "Il merito di aver messo insieme me e Bud Spencer fu di Giuseppe Colizzi, con cui facemmo 'Dio perdona... io no!', 'I quattro dell'Ave Maria' e 'La collina degli stivali'. Dopo questi film io e Bud stavamo cercando lavoro, avevamo già visto due o tre copioni che non ci erano piaciuti. Intanto Barboni andava in giro per Roma con una sceneggiatura intitolata 'Lo chiamavano Trinità'. I produttori l'aprivano e dicevano 'Cos'è tutto questo dialogo? Non ci sono morti? Passo!'. Noi decidemmo subito di correre il rischio. Sì, perché era considerato da tutti un rischio fare un film così strano, con delle battute particolari. Lui aveva già pensato di farlo con altri due attori, George Eastman e Peter Martell, ma, visto che eravamo lì subito disponibili, ci disse che gli andava bene e che lo avrebbe fatto fare a noi. Io avevo interpretato sempre ruoli drammatici, e quando uscì Trinità fui il primo a sorprendermi di questo successo anche perché non sapevo di essere divertente. Pensai 'Allora faccio ridere!'".