La 50 giorni di Firenze si apre con il Florence Queer Festival

Dieci anni di cultura e impegno sociale dal 25 al 31 ottobre 2012. Jobriath, Jon McNeill, Audrie Lorde protagonisti sul grande schermo del cinema Odeon di Firenze.

Con un programma a cavallo tra fiction e documentario articolato in trenta titoli, prevalentemente pellicole indipendenti e anteprime, dal 25 al 31 ottobre 2012 il Florence Queer Festival, rassegna di cinema, arte, teatro e letteratura a tematica LGBTI diretta da Bruno Casini e Roberta Vannucci, aprirà una finestra sul tema della diversità. Lo farà nel rispetto della sua identità, impegnato socialmente nella diffusione di tolleranza e lotta contro le discriminazioni, senza tralasciare gli aspetti più colorati e divertenti della queer culture. Una formula capace di parlare a un pubblico sempre più numeroso e variegato e di diffondere un messaggio forte e deciso di inclusione e valorizzazione delle minoranze.

Per la sua decima edizione il Festival rivestirà per la prima volta il ruolo di apripista della 50 giorni di cinema internazionale a Firenze, la kermesse della Regione Toscana che riunisce i principali festival cinematografici fiorentini.
Sul grande schermo del cinema Odeon di Firenze (piazza Strozzi) si avvicenderanno i protagonisti che hanno contribuito a cambiare parti della società con le loro battaglie per l'affermazione dei diritti umani, oltre a personaggi del mondo della musica, dell'arte, della poesia. Come Jobriath, risposta americana a David Bowie e prima rockstar esponente del glam rock anni '70 a dichiararsi pubblicamente gay, la cui sfortunata carriera sarà raccontata nel documentario Jobriath A.D. di Kieran Turner (2012). La ricerca di Diana Torr che con i suoi lavori artistici sviscera gli aspetti teorici, artistici e pratici dell'identità sessuale, nel documentario Man for a day di Katarina Peters (2012). Gli anni berlinesi di Audre Lorde, poetessa e attivista statunitense, raccontati attraverso rari video privati nel documentario Audre Lorde - The Berlin years 1984 to 1992 di Dagmar Schultz (2012).

Incontreremo l'emblematico Jon MacNeill, il gesuita espulso dall'ordine a seguito delle sue battaglie per i diritti delle persone omosessuali, nella prima europea del documentario Taking a chanche on God di Brendan Fay (2011). La proiezione è organizzata in collaborazione con Kairòs, il gruppo di cristiani omosessuali di Firenze. Le nuove generazioni del Libano contemporaneo si battono per superare i tradizionali confini socio-culturali nel film Out Loud di Samer Daboul (2011). Durante il Festival il regista presenterà anche il suo documentario Out Loud the making (2011) che racconta le difficoltà incontrate durante la realizzazione del progetto filmico. Nei film in programma saranno analizzate anche le situazioni sociali che caratterizzano Indonesia, Turchia e Cuba. Fino alla Toscana dove, con una produzione dal basso costruita giorno dopo giorno grazie al contributo della rete, le filmmakers Laura Landi e Giovanna Selis hanno realizzato il documentario Le lesbiche non esistono (2012), denunciando quella che ritengono la forma di discriminazione più subdola e potente: l'invisibilità delle lesbiche nella società. L'inaugurazione del festival sarà affidata alla proiezione in 3D del film Matthew Bourne's Swan Lake 3D di Ross MacGibbon (2011), versione maschile e iconoclasta del balletto Il lago dei cigni di Tchaikovsky. A chiudere il Festival sarà invece la prima europea di Bear City 2 di Douglas Langway (2012), preceduta dalla premiazione del vincitore del concorso Videoqueer.

Una delle novità della decima edizione sarà la sezione Vintage con una selezione di film cult della cinematografia LGBT come Lo schermo velato, documentario di Robert Epstein e Jeffrey Friedman ispirato all'omonimo libro di Vito Russo sulla rappresentazione dei personaggi gay e lesbici nel cinema statunitense; Love is The Devil di John Maybury, sulla vita dell'artista Francis Bacon. Quest'ultima proiezione è organizzata in collaborazione con CCC Strozzina - Firenze, in occasione della mostra Francis Bacon e la condizione esistenziale nell'arte contemporanea.

Fonte: Comunicato stampa