Johnny Fynn è David Bowie in Stardust: "Io demonizzato come il Duca Bianco"

Johnny Flynn ha parlato di Stardust, il biopic su David Bowie, ammettendo di essersi sentito demonizzato come lo fu l'artista britannico nei primi anni di carriera.

Johnny Flynn sarà David Bowie in Stardust, il biopic diretto da Gabriel Range. L'attore ha commentato le reazioni della gente al trailer del film, spesso talmente cariche d'odio da portarlo a sentirsi demonizzato come lo fu l'artista britannico prima di inventare il suo alter ego Ziggy Stardust.

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Emma: Johnny Flynn in una scena del film

Quello da poco conclusosi è stato un anno importante per Johnny Flynn, il quale ha ha preso parte a due opere di grande rilievo come Emma e Stardust. Per quanto riguarda il biopic su David Bowie, però, l'attore ha dovuto fare i conti con prime reazioni non proprio piacevoli e che in certi casi si sono trasformate in veri e propri messaggi d'odio, come lui stesso ha recentemente raccontato a NME.

"Quando è uscito il trailer ci sono state un paio di settimane in cui sono stati pubblicati contenuti davvero pesanti online", ha ammesso l'attore, aggiungendo: "Non mi piacciono i social media, ma ricevevo un sacco di messaggi di odio violento e cose del genere da persone che dicevano 'Hai interpretato lui come se fosse insicuro', per non parlare delle offese omofobiche tipo 'Lo stai interpretando come un effemminato. Perché indossa quel vestito?'".

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Labyrinth: David Bowie e il piccolo Toby Froud in una scena

Insomma, quando si è fatto crescere i capelli, ha indossato l'abito floreale e si è messo ad imitare le movenze dell'artista scomparso nel 2016, Johnny Flynn non poteva immaginare che stava per vivere l'esperienza demonizzata con cui David Bowie dovette fare i conti all'epoca, quando qualcuno gli chiese di "essere qualcun altro" e la gente bigotta rimaneva scandalizzata nel vederlo indossare un abito come quello apparso sulla copertina di The Man Who Sold The World.

"È strano", ha continuato Johnny Flynn: "È come se il mondo non fosse cambiato. La gente si arrabbia perché Harry Styles indossa un abito lungo. Per questo sono felice se il film potrà istruire le persone, andando a scomporre la versione inventata di David che si sono create nella mente. Anche solo questo ha rappresentato una buona giustificazione per fare questo film, ovvero fare luce su un David che non è stato visto. La gente pensa che sia arrivato nel 1972, nel '73 come Ziggy, un alieno, ma c'erano così tante cose prima. David aveva bisogno di fare Ziggy per salvarsi da se stesso".

Ricordiamo che Stardust racconta il periodo del tour americano del 1971, in cui un David Bowie pessimista ha inventato l'alter ego Ziggy Stardust che ha poi salvato la sua carriera. È stato realizzato senza i diritti sulle canzoni di Bowie e quindi non include alcuna musica dell'artista. "In questo Paese le persone non l'hanno ancora visto, quindi hanno reagito ad una semplice idea del film. Ho sempre saputo che sarebbe stato un film controverso e che avrebbe sconvolto le persone. Credo che la gente pensi che questo sia un film biografico cinico sulla scia di Bohemian Rhapsody o Rocketman, quindi si offende all'idea che non lo sia", ha quindi concluso Flynn.