Joe Alwyn e Paul Mescal, star di Normal People e Conversations With Friends, hanno parlato dell'ansia da set

In una recente conversazione con Variety, Joe Alwyn e Paul Mescal, star di Normal People e Conversations With Friends, hanno approfondito le loro esperienze sul set parlando dell'ansia e dei loro personaggi.

Joe Alwyn e Paul Mescal, star di Normal People e Conversations With Friends, hanno parlato dell'ansia da set

Durante una recente intervista con Variety, Paul Mescal e Joe Alwyn hanno approfondito la loro personale esperienza sul set. I due attori sono noti al grande pubblico per due serie tv: Normal People e Conversations With Friends. Entrambi i ruoli da protagonista affidati ai due attori, curiosamente, sono legati a tematiche come l'amore e il sesso.

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Essendo i loro personaggi dei veri e propri rubacuori, uno degli argomenti nell'intervista si è concentrato proprio su questo aspetto del lavoro, spiegando un minimo come gli attori si sono posti in relazione ai vari sviluppi amorosi.
Joe Alwyn ha spiegato: "In Conversations with Friends c'è un coordinatore dell'intimità. Si parla innanzitutto delle scene in questione. Poi si provano. Ogni movimento è quasi coreografato come una danza o un combattimento. E ci si sente piuttosto bloccati, anche se c'è libertà. Mi fidavo di Claire e mi fidavo del team con noi, e ti senti al sicuro in questo modo. Penso che la fiducia e il sentirsi al sicuro siano la cosa principale". Da questo spunto i due attori hanno riflettuto sull'ansia palpabile sul set, su quel sentimento che ti prende senza lasciarti andare mai più via, con Paul Mescal che ha detto: "È quella sensazione maledetta che quando la senti scomparire ritorna e ti colpisce come un sacco di mattoni. Sto cercando di usare quell'ansia o paura del fallimento riproponendola come la rappresentazione di qualcosa che per me è importante. Potrebbe non importare a tutti, ma importa a me in quel momento".

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Joe Alwyn, invece, affronta questo particolare "torpore mentale" in modo differente: "È interessante e complicato perché si arriva a un punto in cui i nervi sono seriamente inevitabili e possono anche essere utili. Al tempo stesso, però, c'è anche un pericolo - l'ho sentito negli ultimi due anni - quando questa inizia a togliere parte del piacere e del divertimento nel recitare. Quindi recentemente ho vissuto un particolare ripensamento: andare avanti, correre nello stesso modo, ma preoccuparsene di meno nel modo giusto".